martedì 1 dicembre 2009

1 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS: DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO DEI GD RAGUSA VALENTINA SPATA


Aumenta il numero di sieropositivi nel nostro paese: attualmente sono 180.000 le persone Hiv positive, di cui circa 22.000 con Aids conclamato, ma un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. Un aumento dovuto a due fattori: da un lato le nuove terapie che garantiscono una sopravvivenza notevolmente piu’ elevata (mentre in termini assoluti si infetta un numero minore di persone rispetto a 20 anni fa, circa 4.000 l’anno), dall’altro l’incremento inquietante dei malati che non sanno di esserlo, frutto di un progressivo (e pericoloso) calo di attenzione verso il virus.
Un dato parla chiaro: dei 22.000 malati di Aids conclamato in Italia, addirittura il 60 per cento ha scoperto di essere sieropositivo troppo tardi, cioe’ ha fatto il test quando ormai la malattia era divenuta effettiva, vanificando di fatto i progressi terapeutici dei farmaci antiretrovirali che possono impedire per lunghi anni il passaggio dalla sieropositivita’ all’Aids conclamato

E' una strage che fa sempre meno notizia, oscurata da pandemie piu' mediatiche (l'ultima in ordine di tempo, l'influenza A) e dalla diffusa consapevolezza che ormai sia una malattia guaribile. Ma l'Aids continua a mietere vittime (due milioni di morti nel 2008) e a infettare nei paesi in via di sviluppo ma anche in quelli "ricchi", compreso il nostro: si stima che siano oltre 33 milioni le persone che vivono con l'Hiv in questo momento.

Dai dati rilevati dal Ministero della Salute rendiamo noto che nel mondo:

1/3: di malati di HIV ha accesso alle cure
10.000$: il costo (limite superiore) delle cure all’anno pro capite prima del 2001
80$: nel 2006 (limite inferiore)
1.200$: costo medio all’anno per i farmaci usati per l’aumento della resistenza
42.200.000.000$: fabbisogno dell’accesso universale alle cure entro il 2010
130.000.000: debito italiano in euro saldato al Global Fund per l’Aids, la tubercolosi e la malaria
10.000.000.000: i preservativi da distribuire entro il 2010
45.000.000: i dispositivi per il controllo delle trasfusioni da realizzare entro il 2010
80.000.000: le terapie materno-fetali da realizzare entro il 2010
13.000.000: persone che entro il 2010 hanno bisogno di accesso alle terapie
4.600.000: persone che avranno accesso alle cure con le risorse attuali
63%: farmaci retrovirali acquistati dall’Africa sub sahariana dal 2004
97%: farmaci salvavita di prima linea
3%: farmaci salvavita di seconda linea protetti da brevetti
70%: della popolazione rurale africana rischia il crollo della produzione zootecnica, principale fonte di reddito
60%: della popolazione dell’Africa sub-sahariana in età compresa tra i 15 ed i 49 anni deve fare i conti con l’HIV
11.400.000: orfani africani a causa dell’AIDS
56: i Paesi che hanno deciso di utilizzare gli interessi del debito estero dei Paesi poveri ed in via di sviluppo per interventi di prevenzione e cura dell’Aids, tra cui l’Italia
5%: i casi di HIV-AIDS tra gli immigrati in Italia circa 10 anni fa
20-30%: i casi di HIV-AIDS tra gli immigrati in Italia oggi

In Italia:

140-180.000: totale dei casi di Hiv dall’inizio dell’epidemia
30-35%: donne
110-130: persone sieropositive in Italia nel 2007 (compresi i malati di AIDS)
14-18.000: nuove infezioni nel 1987
58.400: i casi di AIDS dall’inizio dell’epidemia
35.300: i decessi di AIDS dall’inizio dell’epidemia
20-25%: sono donne
65%: contagi che avvengo per via sessuale in Italia
4.000: nuove infezioni l’anno in Italia
4.581: i morti per AIDS in Italia nel 1995
200: stima dei morti per AIDS in Italia nel 2007
5.600: casi di malattia conclamata (AIDS) dal 1995 in Italia
1.200: casi di malattia conclamata (AIDS) oggi in Italia
23.000: persone che vivono con una diagnosi di Aids in Italia
30%: casi di AIDS in Lombardia su dato nazionale
13%: casi di AIDS nel Lazio su dato nazionale
10%: casi di AIDS in Emilia Romagna su dato nazionale
500.000: nuovi casi di malattie a trasmissione sessuale, soprattutto sifilide e gonorrea, ogni anno in Italia
58,1%: contagiati perchè tossicodipendenti nel 1997 in Italia
27,4%: nel 2007
20,7%: contagiati per via eterosessuale nel 1997 in Italia
43,7%: nel 2007
15%: contagiati tra gli omo-bisessuali nel 1997
22%: nel 2007
29: età media per gli uomini italiani nel 1995
43: oggi
26: età media per le donne italiane nel 1995
39: oggi
50%: delle persone sieropositive (HIV) lo scoprono solo a ridosso della malattia conclamata (AIDS)

La Giornata mondiale contro l'Aids, indetta nella datadi oggi, si celebra da molti anni con l'intento di accrescere la coscienza circa la diffusione del virus Hiv.

Anche noi Giovani Democratici di Ragusa, prenderemo parte a questa giornata di lotta contro l'Aids e diffonderemo materiale informativo in modo tale da sensibilizzare i cittadini. Proponiamo, inoltre, alle scuole superiori della provincia di Ragusa un manuale sulle malattie che si trasmettono sessualmente e scriveremo un articolo sull’argomento nel nostro giornalino che a breve uscirà on line.

Invitiamo tutti a contribuire alla Raccolta Fondi a favore di un progetto mirato alla prevenzione donando 2 euro attraverso l’invio di un messaggio al 48546.



Sotto riporto le domande e le risposte dell’opuscolo realizzato dai GD di Ragusa

- Che cosa significa essere sieropositivo per l'HIV?
Significa avere nel proprio sangue gli anticorpi specifici contro l'HIV. Cioe' che l'infezione e' in atto e che e' possibile trasmettere ad altri il virus. Tutte le persone sieropositive possono, se hanno comportamenti a rischio, trasmettere il virus dell'HIV.

- Che cosa e' il "periodo finestra"?
E' il tempo che intercorre dal momento del contagio all'effettiva comparsa degli anticorpi contro l'HIV nel sangue. Questo periodo dura mediamente 4-6 settimane, ma puo' estendersi anche fino a 3 mesi. Durante questo periodo anche se la persona risulta sieronegativa, e' in grado di trasmettere l'infezione. Se una persona si trova nella fase finestra puo' sottoporsi al test e risultare negativa pur avendo contratto l'infezione (ed essere in grado di trasmetterla) poiche' il suo organismo non ha ancora sviluppato anticorpi.

- Che cosa si intende per periodo di incubazione?
S'intende il tempo trascorso tra il contagio e le manifestazioni cliniche evidenti della malattia conclamata. L'infezione da HIV e' caratterizzata da un tempo di incubazione molto lungo e molto variabile da persona a persona (anni).

- Quanto vive il virus HIV fuori dall'organismo umano?
L'HIV e' un virus poco resistente: non resiste all'essiccamento, ai raggi ultravioletti del sole, all'alcool e alla varechina. Esposto all'aria aperta muore in 20-30 minuti.



- Con quali modalita' si e' diffuso il virus nel mondo?
Il virus HIV si e' diffuso nelle diverse aree geografiche con modalita' diverse, legate alle differenti realta' sociali.
Ad esempio, in alcuni paesi dell'Africa centrale e meridionale, l'infezione si e' propagata velocemente interessando un'ampia parte della popolazione senza differenze tra i due sessi, in quanto il contagio e' avvenuto prevalentemente per via eterosessuale.
Negli USA, in Australia e nell'Europa occidentale, invece, la diffusione si e' avuta inizialmente soprattutto tra persone che avevano rapporti con numerosi partner omosessuali maschi e tra gli assuntori di droghe per via endovenosa. Tuttavia le caratteristiche dell'epidemia stanno cambiando ed anche nel mondo occidentale, Italia compresa, sta crescendo la percentuale di persone contagiate attraverso rapporti eterosessuali.

- Come si trasmette l'infezione da HIV?
Le modalita' di trasmissione dell'infezione sono: - attraverso i rapporti sessuali se uno dei partner e' infetto - attraverso il passaggio di sangue (trasfusioni, condivisione di siringhe contaminate) da una persona infetta ad una sana; - attraverso la linea materno-fetale, durante la gravidanza, il parto o attraverso l'allattamento al seno materno, in una donna sieropositiva (il test di screening per l'HIV dovrebbe essere proposto a tutte le donne in gravidanza); - in casi rari, il trapianto di organi o tessutale, l'inseminazione artificiale con organi, tessuti o sperma proveniente da soggetto HIV.

- Quali liquidi biologici trasmettono il virus?
Il sangue, lo sperma, il liquido pre-eiaculatorio (prostatico), le secrezioni vaginali ed il latte materno. Altri liquidi biologici possono contenere il virus in quantita' infinitesimali o minime. Non sono in grado di trasmettere il virus: le lacrime, il sudore, la saliva, l'urina, le feci, le secrezioni nasali, il vomito. E' importante ricordare, comunque, che in alcune situazioni ci possono essere tracce di sangue nelle feci (ad esempio, in presenza di emorroidi) o nel vomito (ad esempio, in presenza di ulcere) e di conseguenza e' comunque consigliabile utilizzare guanti nell'eventualita' che si rendesse necessario maneggiare tali sostanze. La acquisizione del virus e' legata ad alcuni fattori: la carica virale (cioe' la quantita' di virus contenuta nel liquido), le ripetute esposizioni (che fanno aumentare la probabilita' di acquisizione) e probabilmente alcuni fattori individuali dell'ospite (ad esempio, lesioni ulcerose ai genitali).

- Quali sono le persone piu' esposte al rischio di contagio?
Le persone con comportamenti sessuali promiscui e che hanno rapporti sessuali penetrativi senza profilattico (eterosessuali e omosessuali); i tossicodipendenti che assumono droghe per via endovenosa scambiandosi la siringa; persone che, a causa dell'alcool o altre sostanze stupefacenti (cocaina, amfetamine, ecc.), non sono in grado di valutare lucidamente i propri rischi ed i comportamenti da adottare e hanno rapporti senza profilattico; i soggetti politrasfusi che hanno ricevuto sangue, emoderivati o trapianti di organo prima dell'attivazione dei controlli sulle donazioni. Sono altresi' a rischio i bambini figli di madri portatrici del virus. Negli ultimi anni si e' assistito ad un incremento di infezioni nel gruppo eterosessuale.

- Si puo' contrarre l'infezione da strumenti usati dal dentista?
Ai dentisti e' da sempre consigliato di adottare particolari precauzioni nel caso di tagli che possano determinare lo scambio diretto sangue-sangue con un paziente, eventualita' che aumenta il rischio di infezione da HIV, ma soprattutto - e con maggiori probabilita' - quella da virus dell'epatite B e C il quale ha un potere infettivo maggiore. L'utilizzo di strumenti sterilizzati e di guanti sono norme che ogni operatore odontoiatrico e' tenuto a seguire.

- Chi puo' trasmettere il virus HIV mostra sempre segni di malattia?
Ovviamente no. Lo stato di infezione puo' mantenersi a lungo silente, senza alcun sintomo. Qualunque persona sieropositiva e' in grado di trasmettere il virus pur non essendo "malata".

- E' pericoloso vivere negli stessi ambienti di un malato di AIDS o di una persona portatrice del virus HIV?
Non si e' mai verificato alcun caso di infezione da HIV a seguito di normale condivisione di ambienti di vita. Dopo anni di osservazione in famiglie, case di cura, centri di accoglienza e comunita' terapeutiche che ospitavano persone sieropositive, e' evidente che la semplice convivenza con soggetti portatori del virus non comporta alcun rischio di contagio. Cio' vale per strette di mano, abbracci, carezze, baci e per qualsiasi contatto affettivo, familiare, sociale, esclusi i rapporti sessuali. Ne' l'infezione puo' trasmettersi attraverso starnuti, colpi di tosse, urine, feci, vomito, lacrime, ecc.

- L'HIV puo' penetrare attraverso la pelle intatta?
No. La pelle e' un rivestimento che protegge il nostro organismo anche dai virus. Di conseguenza non si corre alcun rischio se una goccia di sangue infetto viene a contatto con la pelle intatta. Naturalmente in situazioni limite dove e' possibile ferirsi, come in ambiente ospedaliero o in casi di soccorso per incidente stradale, e' bene usare precauzioni (es. guanti) durante le manovre di assistenza, evitando il piu' possibile il contatto con il sangue.

- Si puo' contrarre l'infezione bevendo dallo stesso bicchiere o mangiando nello stesso piatto con persone portatrici del virus?
No. L'infezione non si trasmette attraverso bicchieri, piatti, posate, stoviglie e materiali da cucina. Il virus responsabile dell'AIDS non resiste a lungo al di fuori dell'organismo umano. Comunque, il normale lavaggio con acqua e detersivo dei piatti e delle altre stoviglie e' in grado da solo di eliminarlo, qualora fosse presente. Lo stesso vale per qualsiasi tipo di indumento, capo di biancheria, asciugamani, lenzuola, ecc.

- Si puo' contrarre l'infezione facendo uso di servizi igienici pubblici, rubinetti, telefoni o trasporti pubblici?
No. L'infezione non si trasmette toccando oggetti maneggiati o sui quali abbia respirato una persona portatrice di virus. Non si trasmette attraverso l'aria ne' attraverso l'acqua. Nessun pericolo, dunque, riguarda l'uso in comune di bagni, letti, docce, e gabinetti o la frequentazione di palestre.

- La piscina puo' essere un tramite per il contagio HIV?
No. Non si sono mai registrati casi di contagio dovuti alla frequentazione di piscine pubbliche. Inoltre, l'ipoclorito di sodio usato per disinfettare le piscine uccide il virus.

- Si puo' contrarre l'infezione mangiando in un ristorante dove lavori una persona portatrice del virus?
No. Non risultano casi nei quali l'infezione sia stata trasmessa attraverso la preparazione o la manipolazione di alimenti.

- Si puo' contrarre l'infezione usando il rasoio o lo spazzolino da denti di altre persone?
Si consiglia di non usare oggetti altrui che possono determinare contatti diretti sangue-sangue, cioe' che possono causare abrasioni , ferite o punture (rasoi, lamette, spazzolini da denti, forbicine, ecc.). L'utilizzo in comune degli strumenti sopraelencati e' in ogni caso, al di la' del virus HIV, sconsigliato. Questa regola generale di semplice igiene e' fondamentale per evitare lo scambio di batteri ed altri agenti che possono determinare diversi tipi di patologia.

- Le zanzare possono trasmettere li virus dell'HIV?
No. Non ci sono prove che questi o altri insetti abbiano mai svolto un ruolo nella trasmissione dell'AIDS. Il virus, infatti, non sopravvive all'interno dell'apparato salivare delle zanzare. Inoltre, la quantita' di sangue che una zanzara riesce a veicolare pungendo una persona infetta e ripungendo, subito dopo, una persona sana non e' sufficiente a determinare l'infezione.

- Perche' gli assuntori di droghe iniettabili sono a rischio per l'infezione da HIV?
Perche' spesso usano aghi non sterili, contaminati, in quanto gia' utilizzati da altra persona infetta (non basta assolutamente lavare la siringa con acqua o passare un'accendino sull'ago per disattivare l'HIV). Il contagio, dunque, e' conseguenza non di qualcosa che e' contenuto nelle droghe, ma degli strumenti impiegati per l'assunzione che, trattenendo una piccola quantita' di sangue, possono determinare una microtrasfusione infetta. Anche il condividere altri oggetti utilizzati per contenere o preparare la dose (cucchiaino, fiala, filtri, ecc.) puo' essere a rischio.

- Le persone gia' contagiate attraverso siringhe possono trasmettere il virus alle persone con cui hanno rapporti sessuali?
Certo. Una persona puo' acquisire l'infezione in un modo e trasmetterla in un altro. Questo puo' verificarsi in quanti adottano piu' tipi di comportamento a rischio, come ad esempio alcuni tossicodipendenti.

- Come ci si dovrebbe comportare nel caso ci si punga con una siringa abbandonata?
Nel caso di incidente traumatico con una puntura tramite una siringa abbandonata bisogna disinfettare abbondantemente con alcool. E' indispensabile recarsi subito in pronto soccorso per verificare se e' necessaria la profilassi per il tetano e per l'epatite B.

- L'HIV puo' essere trasmesso attraverso un rapporto eterosessuale penetrativo?
Certamente si' se il rapporto avviene senza profilattico. E' noto che anche il rapporto sessuale uomo-donna, in assenza di profilattico, e' a rischio e alcuni studi hanno dimostrato che tale rischio e' maggiore per le donne. Anche le persone che praticano esclusivamente rapporti eterosessuali, dunque, sono a rischio di contagio. A livello mondiale la maggior parte delle persone sieropositive hanno contratto l'infezione da HIV attraverso un contatto di tipo eterosessuale. In Italia una percentuale elevata dei nuovi casi di AIDS segnalati sono registrati tra ragazze non tossicodipendenti che si sono infettate attraverso rapporti eterosessuali.

- Le malattie trasmesse sessualmente possono costituire fattori di incremento del rischio per il contagio?
Si'. Sono cofattori che possono favorire l'acquisizione (o la trasmissione) del virus. Numerosi studi hanno dimostrato che le malattie a trasmissione sessuale, in particolare quelle comportanti ulcerazioni genitali (herpes, sifilide, ulcera molle), aumentano la suscettibilita' all'infezione da HIV. L'uso del preservativo e' efficace nel contrastare non solo l'infezione da HIV, ma anche la maggior parte delle malattie sessualmente trasmesse.

- Perche' si considerano ad alto rischio di infezione i rapporti anali non protetti?
Perche' i rapporti anali sono rapporti sessuali traumatici, possono portare piu' facilmente a contatto liquidi seminali e sangue, o sangue e sangue, e dunque a maggiori probabilita' di contrarre l'infezione. Infatti, l'epitelio del retto e' molto piu' sottile e meno resistente di quello della vagina. Il rapporto anale non protetto, dunque, rappresenta - sia per gli eterosessuali che gli omosessuali - la pratica sessuale a piu' elevato rischio.

- Come si possono ridurre i rischi di contrarre l'infezione da HIV mediante rapporti sessuali?
Per ridurre i rischi di infezione occorre evitare rapporti penetrativi e altre pratiche che possono determinare il contatto diretto tra sangue, sperma e secrezioni vaginali. I rischi possono essere ridotti moltissimo mediante l'uso costante del profilattico che e' la forma di prevenzione piu' semplice ed efficace.

- In quale misura il profilattico (preservativo) elimina il rischio di contagio?
Il profilattico (preservativo) e' una barriera fisica che elimina quasi totalmente il rischio. Si frappone tra le mucose genitali, evitando il contatto tra queste ed i liquidi biologici attraverso i quali si puo' verificare una trasmissione del virus. La sua efficacia e' legata all'appropriatezza dell'uso che se ne fa: si consiglia pertanto di usarlo costantemente e sin dall'inizio del rapporto.

- Quali sono le cause piu' comuni di fallimento dell'azione preventiva del profilattico?
Diverse ricerche condotte in ambito internazionale hanno individuato tre cause principali alla quale ricondurre il fallimento dell'azione preventiva del profilattico: 1) uso scorretto; 2) rottura; 3) difetti di fabbricazione. Se si esclude l'uso scorretto, che dipende da fattori facilmente modificabili, e non si utilizzano profilattici extrasottili, scaduti o fabbricati con prodotti naturali la percentuale di fallimento e' inferiore al 3%.

- Cosa si intende per uso corretto del preservativo?
a) Devono essere utilizzati profilattici in lattice di gomma in quanto forniscono una maggiore protezione nei confronti delle malattie a trasmissione sessuale.
b) Il preservativo deve essere conservato in un luogo fresco e secco. c)
I preservativi non devono assolutamente venire a contatto con oggetti acuminati (unghie, anelli, ecc.)
d) E' necessario usare il preservativo all'inizio di ogni contatto sessuale di tipo penetrativo e orale, in modo da evitare l'esposizione a liquidi che possono contenere agenti infettivi.
e) Indossare il preservativo quando l'erezione del pene e' completa, avendo cura di schiacciare il serbatoio tra l'indice ed il pollice in modo che non ci sia aria al suo interno.
f) Srotolare il preservativo lungo tutto il pene avendo cura di arrivare fino alla base, accertandosi che non vi siano bolle d'aria.
g) Utilizzare una lubrificazione a base di acqua (gel) nel caso in cui quella contenuta nel preservativo non fosse sufficiente. Evitare assolutamente lubrificanti a base oleosa o grassi che possono sciogliere la gomma del profilattico.
h) Subito dopo la eiaculazione e' necessario tenere il profilattico, con l'indice e il pollice, aderente alla base del pene in modo che durante l'estrazione esso non si sfili.

- Si puo' contrarre la malattia praticando solo rapporti orali?
E' sempre consigliabile l'uso del profilattico anche nei rapporti orali in quanto il rischio di trasmissione e' rappresentato dallo sperma, dalle secrezioni vaginali e dalla presenza di sangue.

- Lo scambio di baci profondi con una persona sieropositiva puo' essere rischioso?
Il bacio profondo non e' a rischio in quanto la presenza del virus HIV nella saliva non e' tale da trasmettere il contagio; puo' esserci rischio se le due persone che si scambiano il bacio hanno gengiviti emorragiche o altre lesioni del cavo orale.

- Alla fine di un rapporto sessuale con una persona sieropositiva, nel togliere il preservativo dopo l'uso, e' rischioso venire a contatto con le mani alle secrezioni presenti all'esterno del preservativo?
La cute delle mani, se integra rappresenta una ottima barriera nei confronti del virus, se invece ci sono lesioni o piccole ferite puo' rappresentare un rischio (anche se non elevato).

- Dopo un incontro sessuale a rischio quando bisogna fare il test e dopo quando la risposta e' attendibile?
La maggior parte delle persone infettate sviluppa una quantità di anticorpi identificabile dai test entro 3 mesi dall'esposizione. Se un test è negativo entro i primi 3 mesi dal contatto andrà ripetuto una volta trascorsi 3 mesi per escludere la possibilità di risultati falsamente negativi. Se anche il test eseguito dopo 3 mesi dal contatto risulta negativo, il soggetto a seguito dell'esposizione non ha contratto l'infezione da HIVi. Durante questi 3 mesi bisogna considerarsi potenzialmente infettati quindi non donare il sangue, o sperma e praticare sesso con il preservativo. Il test si esegue con un semplice prelievo di sangue e con il consenso dell'interessato.


Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa e

Resp. Regionale Associazionismo e Politiche sociali

Valentina Spata

sabato 14 novembre 2009

I GIOVANI DEMOCRATICI DI RAGUSA ..Ricordano La GiornataMondiale del Diabete


Il 14 Novembre si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale del Diabete.
Una malattia in continua crescita, che rappresenta in effetti la vera "pandemia moderna".
Sono oltre 3,5 milioni le persone che soffrono di questa malattia in Italia, pari al 6% della popolazione. E non tutti i casi sono diagnosticati: circa 1 milione di persone diabetiche non sa di esserlo e non è quindi attualmente sottoposto ad alcun trattamento. I dati secondo rapporto italiano "Changing Diabetes Barometer" ci dicono che entro il 2010 il numero di persone con diabete supererà i 4,5 milioni.
Il ruolo delle associazioni riveste in Italia una grande importanza: grazie alle associazioni possiamo contare su una legge nazionale, la L. 115/87, che tutela la persona con diabete, una legge sulla patente ancora perfettibile, ma sicuramente una tra le migliori in Europa, dei servizi di diabetologia di altissimo livello, un'assistenza completamente gratuita e un'informazione capillare che raggiunge un sempre più vasto numero di persone.
Certamente c'è ancora molto da fare, ed è per questo che le associazioni hanno bisogno di quella forza che solo la partecipazione di tutti può dar loro.
Noi Giovani Democratici vogliamo ricordare questa giornata perché pensiamo che anche la vita di chi ha il diabete è costellata di piccole sfide e noi vogliamo dare delle soluzioni alle diverse situazioni che si vivono affinchè queste sfide si vincano.
Il tutto nell'interesse dei diabetici e delle loro famiglie, che con mezzi, informazioni e conoscenze adeguate potranno guardare con più serenità all'avvenire, poiché se è vero che dal diabete per ora non si guarisce, è altrettanto vero che con i mezzi attuali si può raggiungere un soddisfacente equilibrio metabolico e si può condurre una vita normale. Innumerevoli sono stati gli ostacoli da superare lungo questi anni, ma tantissime sono state le soddisfazioni per i tanti risultati positivi ottenuti, di cui il diabetico beneficia.
Determinante è stato il lavoro per ottenere il rispetto dei diritti civili sanciti e noi oggi stiamo lavorando alacremente per ottenerne la piena applicazione.
Lungo e difficile è il cammino che ci vede impegnati ma è importante riconoscere l'impegno, la serietà e la volontà della nostra organizzazione giovanile che cerca di svolgere un’attività di sviluppo delle Politiche Sociali nella nostra Regione e che grazie al nostro quotidiano impegno riusciamo a rendere più informati, più consapevoli e più sereni tante persone che convivono con questa malattia.

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

mercoledì 28 ottobre 2009

La Provincia di Ragusa, ancora una volta abbandonata a se stessa.



Il Governatore Lombardo ha stanziato 30 milioni di euro per la realizzazione dell’aereoporto che nascerà nella piana di Agrigento. Un aereoporto nuovo, ancora da costruire.

La scellerata decisione è stata presa dalla Giunta Regionale presieduta dal Presidente Lombardo in persona.

Questa è l’ennesima dimostrazione che questo Governo non ha interesse per la nostra Provincia e che la nostra classe dirigente non è in grado di far valere le nostre esigenze.

Mi chiedo come è possibile che all’improvviso Lombardo riesce a recuperare i fondi per l’apertura di un nuovo aereoporto e per quello di Comiso ci sono stati enormi problemi. Mi chiedo come si può favorire una provincia rispetto ad un’altra, considerando poi che l’Aereoporto di Comiso già esiste ed è stato anche innaugurato, invece quello di Agrigento deve essere del tutto realizzato. Mi chiedo come è possibile che la classe dirigente dell’Mpa della provincia di Ragusa, eletta dai nostri cittadini, non ha alzato la voce come avrebbe dovuto fare. Ricordo ai politici eletti dal popolo che a loro è stato dato il compito di difendere i nostri diritti e di curare gli interessi della collettività e non quelli personali.

E’ evidente che la rottura politica tra Mpa e PDl ha influito sulla gestione politica della nostra isola a discapito di tutti i siciliani e pertanto invito tutta la deputazione della nostra provincia a farsi sentire e a gridare a gran voce che non siamo la Provincia dei “Balocchi” e che meritiamo rispetto e considerazione.

I Fondi Fas devo essere utilizzati non solo per le grandi opere, ma anche per le infrastrutture esistenti che devono garantire la sicurezza dei cittadini. Le strade della nostra provincia sono in stato disastroso e ancora aspettiamo risposte concrete e serie riguardo la Ragusa- Catania che ormai è divenuta impercorribile e che ha visto in tanti anni la morte di tante persone.

Nella nostra Provincia in un anno sono stati 30 i morti a causa anche dello stato fatiscente delle strade e non possiamo restare in silenzio di fronte a queste azioni irresponsabili del Governo Siciliano.

Altro che Ponte sullo stretto, le nostre infrastrutture sono carenti ed inefficienti, sembriamo nel medioevo e pensiamo a realizzare opere utili, ma non in questo momento e a queste condizioni. Per arrivare al ponte ci vogliono le strade.

Ma mi chiedo: da chi siamo rappresentati? E come è possibile che nessuno riesce a fare qualcosa per la nostra Provincia, né al Governo Siciliano, né a quello Romano.

Siamo stanchi di questo tipo di politica clientelare e personale, siamo stanchi di assistere all’ennesimo furto che la nostra provincia deve subire. Adesso è arrivato il momento di agire.

La Politica deve essere fatta in base alle esigenze dei cittadini e non rispetto ad interessi personali.

Il Segretario dei Giovani Democratici

Valentina Spata

PRIMARIE 25 OTTOBRE: GRANDE PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI, GRANDE RISULTATO E DATI CERTI CHE RENDONO CHIARA LA REALTA'DEL RAGUSANA


Da segretario dei Giovani Democratici avrei dovuto scrivere un comunicato stampa con le considerazioni dei Giovani riguardo il risultato delle Primarie del 25 ottobre, ma dopo quello che è stato detto in questi giorni prima voglio fare una premessa e voglio commentare i dati definitivi: NEI GIORNALI DI OGGI VIENE SCRITTO CHE BATTAGLIA HA VINTO LE PRIMARIE E SICCOME IO VOGLIO ESSERE PRECISA PUBBLICO I RISULTATI E LE MIE CONSIDERAZIONI... Bersani ´09 Mattarella ha totalizzato 3546 pari al 30,50% così ripartiti: Ragusa 1215, Acate 26, Monterosso 18, Chiaramonte 28 Ispica 71, Comiso 777, Giarratana 64, Pozzallo, 242 Scicli 337, Modica- Frigintini 18, Modica bassa 68, Modica Alta 55, Modica Sorda 64, Vittoria 274, Scoglitti 247, Santa Croce 44. Con Rita Borsellino semplicemente democratici per Franceschini e Lupo 1914 voti pari al 16,46%; a Ragusa 602, Acate 66, Monterosso 25, Chiaramonte 38, Ispica 78, Comiso 29, Giarratana 76, Pozzallo 753, Scicli 55, Modica- Frigintini 1, Modica Bassa 23 Modica Alta 49, Modica Sorda 52, Vittoria 43 , Scoglitti 6 , Santa Croce 18. Democratici con Dario Franceschini un totale di 1520 voti pari al 13,07%. A Ragusa 385, Acate 22, Monterosso 6, Chiaramonte 374, Ispica 41, Comiso 42, Giarratana 4, Pozzallo 77, Scicli 213, Modica- Frigintini 3, Modica bassa 83, Modica Alta 40, Modica Sorda 58, Vittoria 107, Scoglitti 9, Santa Croce 50. Lumia Segretario ha ottenuto voti 2272 pari al 19,54% così suddivisi Ragusa 200, Acate 30, Monterosso 69, Chiaramonte 36, Ispica 31, Comiso 1288, Giarratana 77, Pozzallo 56, Scicli 35, Modica- Frigintini 31, Modica Bassa 39, Modica Alta 41, Modica Sorda, 44 Vittoria, 148, Scoglitti 18, Santa Croce 139. Crocetta per Lumia ha totalizzato 1416 pari al 12,18%. Ragusa 95, Acate 8, Monterosso 14, Chiaramonte 173, Ispica 12, Comiso 29, Giarratana 4, Pozzallo 15, Scicli 19, Modica- Frigintini 1, Modica Bassa 15, Modica Alta 13, Modica Sorda 10, Vittoria 717, Scoglitti 272 , Santa Croce 10. Siciliani per Lumia, invece, un totale di 959 voti pari all´8,25%. Ragusa 224, Acate 1, Monterosso 5, Chiaramonte 6, Ispica 231, Comiso 29, Giarratana 1, Pozzallo 77, Scicli 26, Modica- Frigintini 34, Modica Bassa 81, Modica Alta 57, Modica Sorda 158, Vittoria 21 Scoglitti 2, Santa Croce 6. LE MIE CONSIDERAZIONI: LA mozione Bersani 09 cn l' Onorevole Zago ed il Senatore Battaglia,ha preso 3546 voti.. La mozione Lumia cnl' On. Di Giacomo ha preso 4647.. Entrambi le mozioni sostenevano Bersani segretario Nazionale.. Di fornte questi dati l'Onorevole Di Giacomo prendi più voti e nn Battaglia e Zago che ne prendono 1000 in meno. Proseguiamo.... Per quanto riguarda la mozione Franceschini: La Lista Democratici con Dario Franceschini cn l'On. Gurrieri, prende 1520 voti La lista cn Rita Borsellino prende 1914 voti.. Di fornte a questi dati La lista cn Rita Borsellino e quindi l'On. Ammatuna. prende più voti precisamente 400 in più.. e non Gurrieri. Quindi ora ,mi spiegate perchè nei giornali e in tv si dice che Battaglia e Gurrieri hanno vinto??' Scusate l'Onorevole Ammatuna perchè non viene citato? A Ragusa: la mozione Bersani 09 prende 1215 voti e la mozione lumia prende 519, nonchè quasi la metà dei voti della bersani 09.. ma nei giornali viene citato solo il dato del Senatore Battaglia, accompagnato dal vicesegretario provinciale Di Stallo, il segretario cittadino La Porta (che spesso nn viene neanche nominato nonostante il suo grande contributo), ben 3 consiglieri comunali (Riccardo Schininà, Lauretta e Calabrese) due consiglieri comunali (Barone e Tumino).. e io mi domando ed il risultato ottenuto da Barrera, Piruzza e altri.. neanche viene considerato..non dimenticate che hanno portato quasi la metà dei voti di un gruppo noto e consistente... Per quanto riguarda la mozione franceschini viene citato solo l'Onorevole Gurrieri e Giorgio Massari ed i Giovani dove si mettono? Abbiamo ottenuto 600 voti da soli...non avevamo nessuna figura istituzionale e in pochi abbiamo preso esattamente la metà rispetto al solito gruppo che praticamente rappresenta quasi tutto il partito... §Esattamente abbiamo preso la metà dei voti rispetto al Senatore Battaglia & Co... non mi sembra un risultato da sottovalutare..inoltre il Capolista Massari viene anche eletto. Ma scusate come si fanno le considerazioni???? PEr non dire che nn si è sottolineato il fatto che nelle diverse mozioni sono stati candidati ed eletti tanti giovani, nn volendo citare qualcuno della mozione Franceschini per nn essere di parte cito il giovanissimo Alessandro Cappello, capolista della mozione Lumia a Modica.. Per nn dire anche che sono stati tanti i giovani che hanno partecipato e che sono stati protagonisti di queste primarie. Si dice spesso che i giovani sono lontani dalla politica ma da quello che abbiamo visto Domenica con le primarie siamo rimasti sbalorditi dalla grande partecipazione, convinta, di tante ragazze e tanti ragazzi, che hanno contribuito in tutte le liste alla scelta della classe dirigente di un partito, il nostro partito, il Partito Democratico. E' questo il dato che ci deve fare riflettere e che ci deve fare capire che i giovani sono molto vicini alle problematiche del nostro paese e delle nostre comunità, che vogliono contribuire al cambiamento di una politica ormai satura e non vicina ai problemi reali della gente. La partecipazione è un’arma formidabile nella battaglia quotidiana per il cambiamento di una realtà spesso insulsa, insoddisfacente, dominata da avidità e sete di potere. Non sempre le parole volano via; possono essere anche pietre, macigni. Ricordiamoci che il semplice fatto della nostra stessa presenza toglie spazio e ossigeno a coloro che usano la politica per fini strettamente personali. Va allora messo a fuoco il concetto legato al tema della partecipazione giovanile, perchè è questo il grande dato che merita uno spazio maggiore di discussione e perchè è anche indicatore di un buon lavoro svolto dai Giovani Democratici della provincia di Ragusa. Quindi ringraziando tutti coloro che ci hanno sostenuti, che hanno creduto in noi e al cambiamento, auguro a tutti un buon lavoro e mi aspetto dai tanti giovani un maggior avvicinamento ad una realtà politica che ha bisogno di nuove risorse capaci di innescare un meccanismo di rinnovamento delle idee, dei contenuti, del contributo e perchè no della classe dirigente. Il nostro futuro p nelle nsotre mani!!! Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa Valentina Spata

martedì 27 ottobre 2009

IN UN ANNO 30 INCIDENTI STRADALI IN PROVINCIA DI RAGUSA


"Si parla troppo poco degli incidenti stradali ma soprattutto nulla si sa dei parenti, dei genitori delle vittime.
In Italia non esistono centri di assistenza, si viene lasciati soli. Si usa la parola incidente, ma il più delle volte non si tratta di fatalità, ma di scontri che si potevano assolutamente evitare. Cause sono troppo spesso la velocità, la guida in stato di ebbrezza, la mancata precedenza, la mancanza di illuminazione nelle strade, la mancanza di stabilità del manto stradale e tante altre ancora.
Basterebbe rispettare le regole per non essere qui oggi a parlare di questo argomento".
In Italia ogni giorno muoiono 16 persone sulle strade, oltre 5.800 morti l'anno", una vera e propria strage.
In Provincia di Ragusa si registrano 30 incidenti mortali in un anno..ieri nella Ragusa-Catania un uomo anziano ha perso la vita e 5 minuti fa in via Melilli, due giovani si sono scontrati ferocemente e adesso sono al pronto soccorso nella speranza che gli finisce bene.
Quanti amici, quanti conoscenti e quante persone che avremmo potuto conoscere ma che invece adesso non ci sono più. Quante volte ci siamo ritrovati tutti insieme a piangere per qualcuno che faceva parte della nostra vita e che ha perso la vita in un incidente stradale. Quante volte abbiamo visto famiglie distrutte dal dolore incapaci di trovare una spiegazione per un destino crudele che ha strappato loro i figli..
Le statistiche affermano che gli incidenti stradali in Italia negli ultimi tempi sono diminuiti ma non dicono che in Sicilia le strade non sono come il resto del PAese.
Riferendomi alla mia provincia, alla Provincia di Ragusa, bisognerebbe rifare tutto.
E' una provincia isolata dal resto d'Italia, per arrivare a Catania impieghiamo 1 ora e mezzo se tutto va bene, lo stesso tempo che ci vuole con l'aereo da Catania a Roma. Ma non è tanto il tempo ma la pericolosità della strada che ci collega al resto del paese: la cosiddetta Ragusa-Catania, la 194, la strada della morte!!!
Ma nn si tratta solamente di questa strada, tanti amici li abbiamo perso anche nella Ragusa- Marina, una strada priva di illuminazione, con un manto stradale inadeguato e dove il limite di velocità nemmeno viene considerato.
Se percorriamo questa strada adesso ci rendiamo conto che non solo è pericolosa ma è anche fatta male.ad esempio vicino la Citroeen si nota una parte di strada, un quadrato precisamente, asfaltato e tutto il resto?? Ma si può circolare in una strada tapezzata? Io credo prorpio di no, considerando che tanti cittadini che abitano a Marina di Ragusa ogni giorno per cause lavorative, devono percorrerla per raggiungere Ragusa.
Insomma un'altra strada della morte.. Per non parlare delle strade di Ragusa piene di buche, prive di stabilità, alcune prive di illuminazione, strade dove hanno perso la vita tanti giovani.
Ma il nostro Sindaco è riuscito a far diventare Ragusa la "Città delle Rotatorie" , ci sono rotatorie che si distanziano di 1 metro circa ed altre come quella di Via Zama e quella all'incrocio di Via F. De Lodi e via Archimede che sono confusionarie e pericolose. Inoltre, il nostro sindaco sta facendo asfaltare molte strade che sn in condizioni veramente disastrose, ma io mi domando: è possibile che le strade vengono asfaltate e dopo poco mesi ci ritroviamo le buche? E' evidente che esiste un problema di fondo: le strade nn sono asfaltate bene e a mio avviso uno dei motivi principali, oltre al materiale scadente utilizzato, per cui queste strade non vengo asfaltate bene è che non vengo chiuse nel momento in cui vengono effettuati i lavori. Chiudendole, si possono asfaltare senza provocare dislivelli e avendo un manto stradale più stabile. Non dimentichiamoci che
la strada è un "servizio" al pari dell'energia elettrica, del gas, del telefono, del trasporto pubblico locale e di quello ferroviario, ecc.,e questo servizio deve essere garantito ai cittadini per evitare di contribuire ad aumentare il rischio di incidenti.
Ora, sappiamo benissimo che la Regione Sicilia non ha ricevuto i cosiddetti Fondi FAS (fondi per le Aree Sottosviluppate) che spettano alla nostra isola, poichè Berlusconi e Tremonti hanno deciso di toglierli per compensare il vuoto creato quando hanno tolto l'Ici agli italiani e per le quote latte, quindi i nostri comuni si ritrovano senza fondi per realizzare le infrastrutture, ma io mi chiedo: per quale motivo la Sicilia e a maggior raggione la nostra Provincia che è quella più a sud dell'isola, deve pagarne le conseguenze? Per quale motivo noi non dobbiamo avere le strade che ci sono al centro e al nord Italia? Per quale motivo in Sicilia ci deve essere il numero più alto di incidenti e di vittime? Noi siamo uguali agli italiani, noi facciamo parte dell'Italia e Berlusconi viene sempre eletto perchè sono proprio i siciliani a dargli la maggioranza dei voti, quindi dovrebbe tutelarli come fa con le regioni del nord.
Riflettiamo su tutto ciò, riflettiamo sul fatto che la politica decide anche sul nostro futuro.
Noi vogliamo un futuro in cui possiamo circolare tranquillamente con le nostre auto, i nostri motorini e i mezzi che ci permettono di trasportare in altri paesi i nsotri prodotti. Questo è il futuro di tutti noi e la politica non può considerarlo lasciandoci isolati nell'Isola.

Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

VI RACCONTO LA STORIA DI EMILIANO, UN PRECARIO DELLA SCUOLA CHE AVENDO PERSO IL LAVORO DECIDE DI ANDARE IN AFRICA


La Riforma Gelmini, una riforma che ha creato un malessere estremo nel nostro Paese.
Ragazze e ragazzi che si trovano a lottare contro regole discriminanti e contro un sistema scolastico che rende difficile il percorso di crescita e di socializzazione; gli studenti disabili e immigrati che vengono totalmente abbandonati a se stessi e discriminati dal resto del gruppo; le famiglie che vedono i loro figli privi di un futuro migliore e che rimangono preoccupaati di un sistema che sembra isolarli rispetto alla realtà ed infine il personale ATA e i professori che si definiscono precari ma che in realtà risultano essere disoccupati, perchè nn mantengono nemmeno lo status di Precario, colui che lavora nn avendo una stabilità ed un equilibrio che porterebbero ad uno status di lavoratore.
Questo è il panorama in cui versa il sistema scolastico italiano e a tal proposito volevo rendere noto a tutti una delle tante reazioni di persone che mi ha colpito in modo particolare..
Voglio Parlare di Emiliano un "precario" della scuola:
La cartella da prof l’ha messa in valigia. Come diceva Piero Gobetti: «Insegnare non è un mestiere, è una missione». E lui, Emiliano Sbaraglia, 38 anni, docente precario e scrittore, è un professore in fuga. In Africa. Per necessità. Una protesta per la «libertà individuale» di continuare a fare quello che «ama» di più: l’insegnante. «No, la mia non è una fuga di cervelli», spiega. «È una protesta in solitudine contro la scuola della maestra unica Mariastella Gelmini».

Ma decisa su due piedi soprattutto dopo l’ultima sortita del superministro all’Economia, Giulio Tremonti sul posto fisso. «Sono stufo di aspettare Godot - sottolinea Sbaraglia -. Sono stanco di sperare nella buca della posta in attesa di una supplenza che non arriverà mai. Vado ad insegnare in Africa. Non resto in Italia in attesa che la Gelmini mi faccia la grazia. Sono un prof e questo voglio fare. Non mi sento italiano, purtroppo lo sono, come cantava Gaber. E visto che nel mio paese non mi è permesso insegnare, quanto vale andarsene piuttosto che mettermi in mutande e subire umiliazioni».

Il professore-scrittore resterà fuori anche dal provvedimento di governo (il cosidetto dl salva precari), insieme ad un centinaio di lavoratori precari della scuola. Una misura che mette una pezza al buco senza risolvere “la macelleria sociale”, anzi crea divisioni avvilenti tra un supplente e un precario.

Mentre scriviamo Sbaraglia è in volo per il Senegal. La sua meta, un centro di accoglienza a sessanta chilometri dalle banlieu di Dakar. Qui insegnerà ai “bambini della spiaggia” la lingua francese. «Li andrò a prendere uno ad uno - racconta con il magone in gola - e li porterò a turno nella Casa della solidarietà “Giovanni Quadroni”. Il francese è la lingua ufficiale e questi bimbi parlano soltanto il dialetto locale. Insegnare è la mia vita, almeno faccio qualcosa di utile per il futuro dei piccoli africani».

Dalla cartella di prof spuntano matite colorate e disegnini in fotocopia. Sbaraglia li rimette in ordine e continua: «Sono undici anni che sono precario. Avevo 28 anni quando arrivò la mia prima convocazione di una scuola. Che emozione! Ma temo che resterò precario a vita: non sono mai andato oltre i quaranta giorni continuativi di insegnamento».

I suoi primi studenti, i ragazzi di un liceo scientifico a Grottaferrata, in provincia di Roma. Una classe difficile, da portare alla maturità e indietro con il programma di Italiano e Latino. Emiliano Sbaraglia è il loro supplente. Tra i banchi anche un pluribocciato di 22 anni, Daniele G. «Ogni tanto ci sentiamo ancora con questo mio studente che oggi è quasi mio coetaneo!».
Sono proprio i “suoi ragazzi” a mancargli di più. «Sono belli gli studenti - scrive il prof-scrittore nel libro: “La scuola siamo noi” (Fannucci editore) -. Ci sono quelli timidi e quelli espansivi, quelli simpatici e quelli ancora da educare, quelli gentili e quelli scontrosi». «Mi piace studiare con loro e per loro», spiega. «Alla fine di una supplenza, la sensazione più brutta è quella di abbandonare i ragazzi dopo aver vissuto dei mesi insieme. Il tempo passa e le classi cambiano, ma ogni volta separarsi da una di esse porta sempre con sé il segno di un piccolo dolore. Una ferita che verrà rimarginata soltanto dal prossimo primo giorno di scuola. Se e quando verrà».

Laureato con tanto di lode Sbaraglia ha vinto una borsa di studio, un dottorato di ricerca all’Università di Tor Vergata. E fino ad oggi ha continuato a collaborare con il professore che ha curato la sua tesi su Piero Gobetti. Sperando in un concorso che non vede luce. Nei “ritagli” tra una supplenza e l’altra, il prof-scrittore si adatta come può per sopravvivere e non cadere in depressione: «Ho fatto il bagnino al mare, il pr nelle discoteche, il libraio, il cameriere a Brooklyn. Ma adesso basta. Sono stanco di questa vita precaria. Me ne vado in Africa».

Tutta la sua amarezza, il suo sconforto l’ha messo per iscritto in una lettera aperta al ministro Gelmini: un testo che sarà la prefazione della ristampa della “Scuola siamo noi”. E che suona come un addio. «Arrivederci Gelmini, vado a insegnare in Africa».
27 ottobre 2009

Valentina Spata

La partecipazione Giovanile in politica: Appartenenza, militanza e Rappresentanza


Nella comunità si partecipa, nel senso che si prende parte alla vita del territorio in cui si vive. Va allora messo a fuoco il contesto legato al tema della partecipazione giovanile visto che proprio questa dimensione sembra oggi essere in crisi. Tutti sono concordi nel ritenere che si partecipa meno, che non si insegna più a partecipare, tanto che si è coniato il termine “partecipazione attiva”.
Così se anni fa, parlando di partecipazione, si sarebbero usati altri tre vocaboli - appartenenza, militanza e rappresentanza - oggi il senso di queste parole va senz’altro ridefinito. Appartenenza oggi significa più una ricerca di luoghi di espressione di sé, che non invece l’indossare una “casacca” definitiva. Militanza: oggi è legata al cogliere opportunità, anche legate ai grandi movimenti ed alle grandi adunanze massmediatiche, che poi però producono poco sul territorio in termini di ricaduta di impegno concreto. Rappresentanza: non sono certo le tradizionali forme di rappresentanza ad avere oggi il favore dei giovani, a partire da sindacati e partiti. In particolare questi ultimi sono messi agli ultimi posti anche dagli assessori alle politiche giovanili quando devono ricercare soggetti del territorio con cui coo-progettare.
Così i giovani nei partiti - o i movimenti giovanili dei partiti – oggi non sono certo risorsa progettuale nemmeno per gli amministratori locali. E questo la dice lunga…

Vale la pena di intendersi meglio sul concetto di partecipazione. Infatti questo ha una doppia dimensione: quella del “prendere parte” e quella del “sentirsi parte”, del “sentirsi dentro” a processi, alla comunità, a varie forme di appartenenze per la ricerca di un “bene comune”. Questo “sentire comune” fonda e mantiene vivi i legami, le passioni, il piacere di incontrare le persone. Il “sentirsi dentro” a questi processi di partecipazione giovanile passa per la costruzione di un “clima” buono, dove c’è anche una dimensione di svago e di piacere perché in questi contesti possono emergere potenzialità, idee e risorse di chi vi partecipa.

Questo concetto di partecipazione fonda il cammino del movimento giovanile del Pd che vuole essere e divenire il punto di riferimento per tutti i giovani di Ragusa per pensare insieme a delle politiche a misura di giovane.
Processo già iniziato due anni fa e che devo dire sta continuando verso una direzione positiva.
La Partecipazione, quindi, non manca.. i Giovani vogliono esprimere le loro idee, i loro pensieri, le loro critiche..e hanno molto da dire, ma, dobbiamo essere noi a trovare il modo per farli sentire parte del nostro Partito e per insegnargli quel senso di appartenenza che esisteva un tempo e che ora deve essere ritrovato.
Il Segretario dei Gd Ragusa
Valentina Spata