lunedì 26 gennaio 2009

27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA; L'OLOCAUSTO!!!!





GIOVANI DEL PARTITO DEMOCRATICO
di Ragusa

GIORNO DELLA MEMORIA: PER NON DIMENTICARE!!!!

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
Il termine olocausto viene principalmente utilizzato per indicare lo sterminio sistematico di circa dei 7,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa prima della seconda guerra mondiale. Il numero delle vittime è confermato dalla vasta documentazione lasciata dai nazisti stessi (scritta e fotografica) e dalle testimonianze dirette (di vittime, carnefici e spettatori) e dalle registrazioni statistiche delle varie nazioni occupate.Ma il termine olocausto viene usato, anche, per descrivere l'omicidio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici Rom e Sinti (i cosiddetti zingari), comunisti, omosessuali, malati di mente, Testimoni di Geova, russi, polacchi ed altre popolazioni slave. Aggiungendo anche questi gruppi il totale di vittime del Nazismo è stimabile tra i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a quattro milioni di prigionieri di guerra.
Oggi, giornata della Memoria, noi giovani del Partito Democratico, ricordiamo con la giusta e doverosa solennità e gravità, l'olocausto degli Ebrei e - insieme a questo fatto - lo sterminio di tanti "diversi" .
“A coloro che ancora oggi sostengono che l’Olocausto non sia mai esistito, o che ne sia stata amplificata la portata”, si deve rispondere ribadendo la determinazione ad “onorare la memoria di uomini, donne e bambini, innocenti, uccisi per mano dei nazisti e dei loro complici”. Questa ricorrenza cade nell’ambito delle commemorazioni del 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, il primo documento globale a sancire la dignità e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani.
Orrori non vissuti in prima persona, drammi apparentemente lontani non devono indebolirsi, smarrirsi nella quotidianità e riproporsi in disumane tesi antisemite. Ci sono testimonianze, quelle dei sopravvissuti dell’Olocausto, che devono riflettersi in ogni tempo per divenire un monito indelebile per l’umanità. Sulla tragedia vissuta dagli ebrei negli anni della Seconda guerra mondiale, ecco la testimonianza rilasciata da un rabbino sopravvissuto :“Io per molti anni mi sono svegliato tremando, perché rivivevo quello che era successo. Quindi, ero veramente angosciato perché non avevo nessuna voglia di ricordare, ma tutte le notti, per dieci anni, me le sono riviste davanti agli occhi, quelle scene tremende cui avevo assistito”.Riapriamo la drammatica pagina dell’arrivo ad Auschwitz con il ricordo dell’ebreo italiano, “Siamo scesi giù come tanti sacchi di cemento, incolonnati. La mamma ha capito che andavamo lì a morire e ha detto: Nedo, Nedo, Nedo! Abbracciami, Non ci vedremo mai più! E così è andata”.Ma non basta ricordare, onorare e piangere le vittime dell’odio nazista: si deve infondere il rispetto per la diversità prima che si radichi l’intolleranza. Alla memoria, che lo scorrere del tempo potrebbe affievolire ma non cancellare, si deve associare la conoscenza storica per evitare che l’umanità del Terzo millennio possa conoscere ancora orrori simili a quelli avvenuti nei campi di sterminio nazisti. Allora noi giovani dobbiamo riflettere su ciò che è successo in passato perché si capisce benissimo che cosa sia successo, ma non il perché. Anche oggi in certi frangenti, in certi ambienti, l’irrazionalità ancora trionfa. Se andiamo a leggere i libri di storia di certi Paesi, dove ancora ci
sono regimi antidemocratici, possiamo notare, purtroppo, che la storia è sempre quella. Bisogna cominciare dall’infanzia a divulgare idee di amicizia, di solidarietà verso l’altro”. Ci sono state persone che hanno detto ‘no’ alla violenza, all’intolleranza e al terrore di quegli anni salvando la vita di molti che erano perseguitati. Tra queste c’è anche mons. BENIAMINO SCHIVO, che porta il titolo di “Giusto tra le genti”, che l'anno scorso ha ricevuto al Quirinale la medaglia d’oro al merito civile durante la cerimonia di celebrazione del “Giorno della Memoria”, ma c’è ne sono tanti altri “Giusti”, come GIORGIO PERLASCA e tanti altri ancora che hanno messo a rischio la propria vita per salvare tantissime vite umane innocenti.
Prendiamo esempio da queste persone “Giuste” per evitare che nella storia possa ripetersi un errore simile anche in forma più lieve, perché c'è un altro olocausto che rischia sempre ogni giorno di essere perpetuato. Un olocausto che diventa "cultura", anche questo olocausto "silenzioso" chiede di essere smascherato.
Come il 27 gennaio di molti anni fa, ad Auschwitz, l'esercito Russo ha "scoperto" l'abominio dell'orrore nazista, oggi occorre scoprire e smascherare i tanti orrori, alcuni già manifesti, altri "sotterranei" alla nostra società contemporanea. C'è un problema di memoria: verissimo. Un problema però che non coinvolge solo il lontano ricordo di quegli eventi storici, ma anche la nostra memoria "attuale", quella memoria realizzata nel nostro presente che può diventare, ancora oggi, fonte di male e di morte. Il bullismo nelle scuole, le ronde di cittadini che si fanno giustizia da soli, i discorsi e gli atteggiamenti razzisti, l'opinione in base alla quale non vi può essere altra idea con cui confrontarci, oltre la nostra....sono tutti momenti di questa "cultura", tanto comune da rischiare di essere una specie di "fiume carsico", sotterraneo e pronto a uscire dalla terra, portando con sè tutto il suo strascico di male. In questo Giorno della Memoria, allora, noi giovani democratici, non possiamo non ricordare il passato con la massima fedeltà ad esso possibile: e la fedeltà alla memoria è l'imperativo di imparare da essa a non ripetere gli errori del passato; che poi si trasforma, quotidianamente, nell'attenzione a non crearci e cullarci in una cultura oggi sotterranea, e domani capace - un domani che spero non debba mai venire - di portarci ad un nuovo olocausto.
Ragusa, lì, 27 Gennaio 2009

LaResponsabile dei Giovani Pd
Valentina Spata

PROGETTO RAGUSA-CATANIA...RIMASTO NELL'ARIA

Itinerario Ragusa-Catania
L'intervento relativo all'adeguamento della S.S. 514 "Di Chiaromonte" e della S.S. 194 "Ragusana" è inserito nella Delibera CIPE n. 121/2001 relativa al 1° programma delle infrastrutture strategiche, emanata in attuazione della Legge 443/2001 (Legge Obiettivo) e risulta confermato dal documento "Infrastrutture Prioritarie" redatto dal Ministero delle Infrastrutture.
Cartografia della Ragusa-Catania
Nel Marzo del 2004, con delibera del Consiglio di Amministrazione, l'Anas ha approvato il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale.
In data 21/09/05 il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio - Commissione Speciale VIA, ha espresso parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni sul progetto preliminare.
Il CIPE con delibera n. 79/06 del 29/03/06 ha approvato con prescrizioni e raccomandazioni il progetto preliminare presentato da ANAS.
In data 20/12/06 il Consiglio di Amministrazione dell'ANAS ha approvato l'inserimento dell'intervento in oggetto nel documento programmatico aziendale "Master Plan".
Il 28/12/06 è stato siglato l'Accordo di Programma Quadro tra la Regione Sicilia, MIT e ANAS, in cui è previsto che si possa valutare congiuntamente la fattibilità del nuovo intervento mediante cofinanziamento da parte di soggetto privato e conseguente tariffazione dell'intervento.
E' attualmente in corso la gara del project financing per l'individuazione del promotore.
Caratteristiche dell'intervento
L'intervento, di lunghezza complessiva pari a circa 68 km, intende adeguare l'itinerario tra Catania e Ragusa al fine di potenziare il sistema viario nell'area sud orientale della Sicilia.
Il progetto redatto da ANAS concerne la riqualificazione ed il potenziamento dell'infrastruttura dallo svincolo della S.S. 514 "di Chiaramonte" con la S.S. 115 allo svincolo della S.S. 194 "Ragusana" con la S.S. 114, con la duplice finalità di ridurre drasticamente i tempi medi di trasporto passeggeri e merci ed implementare il servizio reso all'utenza in termini di riduzione del tasso d'incidentalità.
Inoltre si deve sottolineare che la realizzazione di tale sistema viario potrebbe valorizzare e sviluppare le potenzialità economiche delle aree commerciali ed industriali delle province di Ragusa e di Catania.
Il tracciato ipotizzato nel progetto preliminare prevede per un'ampia parte dello sviluppo un intervento fuori sede.
Si tratta di una infrastruttura con piattaforma di "tipo B", secondo quanto previsto dal D.M. 05/11/01, e quindi costituita da due corsie per senso di marcia, della larghezza di 3,75 m più emergenza di 1,75 m, per una larghezza complessiva pari a 23,50 m.
Nel progetto sono previsti 12 svincoli oltre quello con la Catania Siracusa ed il tracciato risulta così articolato:
rilevato circa il 52%;
trincea circa il 27%;
opere in viadotto circa il 10 %;
opere in sotterraneo 11%.
Per quanto concerne le opere in sotterraneo sono previste 38 gallerie con tipologia a doppio foro con sezione policentrica, realizzate con tecniche di scavo tradizionali in funzione del tipo di formazione attraversata.
Per le opere d'arte sono previsti viadotti a travata continua, progettati con rapporti luce e altezza pari 3 in modo tale da determinare opere d'arte con un numero ridotto di campate.
Il quadro economico di progetto prevede un importo complessivo presunto di 1.268.583.843,00 Euro IVA inclusa.

mercoledì 21 gennaio 2009

LA RIFORMA ELETTRICA: IL GOVERNO BERLUSCONI PENALIZZA LA SICILIA

La Camera ha votato la fiducia al governo sul dl anticrisi con 327 sì e 252 voti contrari. Le astensioni sono state due. Giovedì il voto finale che licenzia il provvedimento per il Senato.Un sopruso inaccettabile. E' passato alla Camera la proposta della Lega nel decreto anti-crisi di ridefinire i costi dell'eletticità in Italia secondo tre macroaree, a tutto discapito della Sicilia, che per motivi geografici produce energia tramite impianti al metano, più costosi dell'energia idroelettrica o nuclerae, di cui è possibile usufruire a nord. Tale decreto mette in ginocchio l'economia siciliana, facendo pagare ai suoi abitanti l'energia elettrica il 25% in più che nelle altre regioni italiane. "E' assurdo che un governo che deve buona parte del suo successo ai voti raccolti in Sicilia approvi adesso un decreto che ne distrugge l'economia totalmente, in un periodo di crisi così forte come quello degli ultimi anni".I Giovani Democratici di Ragusa esprimono con queste parole la massima indignazione per la subdola manovra e pensano che è vergognoso come i senatori siciliani, che ci rappresentano al parlamento, hanno dimostrato la loro incapacità di ascoltare i problemi del Paese dando la fiducia al decreto. Per non parlare dei senatori dell’MPA che vigliaccamente hanno dato fiducia al governo ma si sono alzati e sono usciti dall’aula poiché non erano d’accordo alle misure previste per la questione energetica, invece di rimanere e contrastarlo con tutte le loro forze. Sono questi i personaggi che ci rappresentano? Sono questi i parlamentari che abbiamo votato per far si che le cause siciliane vengano risolte? E lombardo, il nostro caro presidente della Regione cosa sta facendo? Bè stanno scrivendo una lettera a Berlusconi,,,capite…. Invece di andare a Roma a prendere posizioni dure ed invece di votare la fiducia al decreto..noi in Sicilia scriviamo lettere!!!! Assurdo…Noi Giovani del PD daremo dura battaglia a questa politica incauta e irrispettosa dei principi di uguaglianza che in una democrazia dovrebbero essere alla base di tutto. Il Nord ed il Centro continuano ad essere agevolati e noi, si proprio noi i Siciliani che hanno dato la maggioranza a Berlusconi, veniamo per l’ennesima volta penalizzati. Ma poi Berlusconi dice che nel decreto anticrisi ha agevolato le famiglie, gli anziani, i giovani e addirittura ha abbassato le tariffe energetiche, bravo!!!!! Ma Berlusconi ha detto che con questo decreto in campo energetico massacrerà l’economia siciliana? No Berlusconi dice solo le cose che gli conviene dire!!! Berlusconi pur di non far cadere il governo accontenta sempre la lega..che primo o poi ci escluderà veramente dal resto dell'Italia!!!!!!! Ma adesso basta, tutti dobbiamo essere a conoscenza di ciò che accade nel nostro paese. Ormai anche i giornali scrivono ciò che vogliono scrivere, sapete di questa notizia nessuno ne parla. Siamo ancora più indignati . I siciliani non possono tollerare quest'ulteriore attentato alla loro economia. E' una vergogna".I Giovani del Pd Ragusa

sabato 10 gennaio 2009

COMUNICATO STAMPA: LOTTA ALLA MAFIA SOLIDARIETA' ALL'ASSESSORE AVOLA DI VITTORIA

I giovani del Partito Democratico di Ragusa, esprimono la loro solidarietà all’Assessore Avola del Pd di Vittoria e a tutta la città per l’attentato incendiario, fortunatamente avvenuto solamente verso le autovetture dell’Assessore in questione. Questo grave atto vandalico e intimidatorio a danno dell’Assessore ma anche di tutta la comunità è sicuramente un atto organizzato da gente senza scrupoli del clan malavitoso, convinta di poter fare ciò che vuole, quando vuole, dimenticando valori importanti come quello del dovere e del rispetto verso le istituzioni e del rispetto verso quante persone che, come l’Assessore Avola e il Sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, si sono impegnati e si impegnano ogni giorno senza badare ne a tempo ne a sacrifici per l’interesse di tutti. Questi atti vandalici,conseguenza e immagine di una società in DEGRADO, ci fanno rendere conto quanto sia importante e URGENTE trovare una strada d'uscita che sia in grado di contrastare la prepotente e arrogante mano del potere e la radice malavitosa.Per cui diventa necessario rilanciare nel territorio e nelle scuole percorsi alternativi ,attraverso una cultura basata sulla condivisione dei valori della Pace e della Legalità .Ci rendiamo conto, dunque, quanto sia importante anche la sensibilizzazione,l'ATTENZIONE ,l'apertura e la formazione di quanti, Educatori,Genitori ,Insegnanti,Catechisti, Dirigenti di Comunità etc., si accingono a loro volta alla formazione dell' individuo sin dall' età infantile .Ma teniamo anche conto del fatto che, evidentemente, l’Amministrazione comunale di Vittoria ha lavorato bene dando fastidio a chi pensava di avere tutto quanto il potere e di continuare senza essere minimamente disturbato. Invece il Sindaco di Vittoria attraverso un’efficace lotta alla mafia ed un percorso mirato alla legalità ha dimostrato che, per contrastare ogni radice velenosa del male, bisogna perseguire la strada del BENE, purtroppo anche andando incontro a questi gravi e spiacevoli episodi.Pertanto, i Giovani Democratici di Ragusa, sottolinea la Responsabile Valentina Spata, non rimangono in silenzio ed esprimono la loro vicinanza e solidarietà all’Assessore Avola e a tutta l’amministrazione Vittoriese, nella speranza che non si ripeta più un episodio simile e perchè ciò sia segno e gesto di sentita partecipazione a sostegno degli amici appena citati , inoltre informa che i Giovani democratici di Ragusasaranno presenti ad eventuali iniziative, momenti di raccoglimento in programma nei prossimi giorni, settimane e sempre affinchè si continui a lottare contro la criminalità organizzata.

La Referente dei Giovani del PD di Ragusa
Valentina Spata

mercoledì 7 gennaio 2009

I GIOVANI DEMOCRATICI ANNUNCIANO IL BLOCCO DELLA SS 514 PER IL 1 FEBBRAIO 2009!!!!!!!!! PARTECIPA ANCHE TU!!!!!!

Visto che ancora oggi moltissimi cittadini lottando tra la vita e la morte a causa di brutti incidenti dovuti allo stato inadeguato della SS.514,Visto che Governo Nazionale ha ridotto i fondi per le infrastrutture del Sud,Considerato che la SS 514 è un'importanti arteria di collegamento tra la provincia di Ragusa, agli ultimi posti per infrastrutture in Italia, e le altre province siciliane;Considerato che la suddetta SS. versa in uno stato di manutenzione obsoleto e inadeguato;Il Movimento Giovanile del Partito Democratico della provincia di Ragusa chiede alle SS.LL. l'autorizzazione al blocco temporaneo della SS 514, all'altezza del bivio per Chiaramonte Gulfi, per consentire una manifestazione di protesta simbolica e pacifica, da effettuarsi il giorno 18 Gennaio 2009 dalle ore 10.00 alle ore 12.00, affinchè il Governo Nazionale, il Governo Regionale e tutte le istituzione e gli Enti interessati intervengano prontamente con misure urgenti e concrete per la messa in sicurezza del tratto stradale.Certi di una Vostra pronta risposta, rinnovando la disponibilità a trovare di concerto soluzioni logistiche ottimali, cogliamo l'occasione per porgerVi i nostri più cordiali saluti.PARTECIPATE ED INVITATE A PARTECIPARE!!!!!! FINALMENTE CI FACCIAMO SENTIRE.......APPUNTAMENTO PRESSO LA STAZIONE DI SERVIZIO DI COFFA.

domenica 4 gennaio 2009

ABBIAMO RACCOLTO 1500 FIRME: AIUTACI ANCHE TU... FIRMA LA PETIZIONE PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STRADA RAGUSA CATANIA!!!

GIOVANI PD RAGUSA
NON DIMENTICARE LE VITTIME DELLA STRADA RAGUSA – CATANIA

OGGETTO: PETIZIONE POPOLARE “La SS 154 è una strada pericolosa. Si metta in sicurezza da subito”
Per non dimenticare Leandro, Peppe, Fabio e Gabriele. Per non dimenticare tutte quelle persone che hanno lasciato la loro vita nella strada della morte "Catania Ragusa".Per non dimenticare tutte quelle persone che come Filippo Paternò stanno ancora oggi lottando tra la vita e la morte a causa di brutti incidenti dovuti allo stato pietoso di una strada che oggi viene chiamata la strada della morte.
Il Governo Nazionale, ha ridotto i fondi per le infrastrutture del Sud e quindi non ci sono abbastanza contributi per il rifacimento della strada in questione, nonostante si assiste ad un aumento continuo di incidenti mortali.
La strada 154 (Ragusa – Catania) che collega la Provincia di Ragusa al resto d’Italia è diventata troppo pericolosa ed è in stato disastroso. Ricordiamo a tutti che stiamo parlando di una strada percorsa da migliaia di persone al giorno. Questa è l’unica strada che permette alla Provincia di Ragusa di avere collegamenti con la Sicilia Occidentale. E’ una strada che volente o dolente dobbiamo percorrere e per questo è doveroso che debba essere messa in sicurezza immediatamente.
Nella carreggiata sono presenti pericolosi dislivelli e dorsi che non rendono abbastanza visibile la strada. La strada, inoltre è totalmente al buio poiché il sistema di illuminazione è inesistente, anzi ancora non è neanche previsto. E’ inesistente anche una efficace rete segnaletica. Le linee continue o tratteggiate sono invisibili; le buche sono veramente tante!! Ma di fronte a tutto ciò sorge spontaneo un interrogativo: Quante altre vittime devono esserci per trovare una soluzione e per far si che questa maledetta strada venga rifatta?
Non è possibile che ogni volta dopo un incidente mortale si piangono le vittime e dopo un po’ tutto viene dimenticato e nulla si fa. Adesso diciamo basta!!!!!!!!
Reputiamo vergognoso che a distanza di mesi nascono rifornimenti di benzina e autogrill quando non c’è neanche un palo della luce che possa rendere visibile la strada di notte.
Riteniamo scandaloso che i comuni limitrofi, giocano con gli autovelox per avere introiti locali. Non si può fare un autovelox a 70 Km/h in una strada che collega una provincia così grande come la nostra al resto dell’Italia; forse una provincia dimenticata ma che non riesce a dimenticare quante vittime ha pianto a causa dell’irresponsabilità di tutti coloro che si sono disinteressati di una questione così importante.
La grande preoccupazione di tutti coloro che quotidianamente, sia di giorno che di notte, sono costretti a percorrere questa terribile, strada, ci spinge a CHIEDERE con urgenza al Governo Nazionale, al Governo Regionale e ai Comuni interessati: L'immediato rifinanziamento dei lavori per la realizzazione della scorrimento veloce:
affinchè almeno i nostri figli percorreranno in sicurezza la distanza che separa Ragusa dal resto del mondo.nelle more:
La realizzazione di interventi di straordinaria manutenzione del tratto esistente:
una nuova carreggiata più larga e con la presenza di uno spartitraffico; eliminazione delle curve dove è possibile.L'immediata esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria:
rifacimento del manto stradale, ripristino della segnaletica verticale ed orizzontale, una adeguata ed efficiente Illuminazione nei tratti di intersezione e in quelli più pericolosi:
L'illuminazione non è prevista ma quanto costano quattro lampioni? Valgono forse più di una vita umana?Limiti di velocità ed attraversamento pedonale inesistente. Dopo che viene fatta una strada a scorrimento veloce con una efficace carreggiata si può pensare a moderare la velocità e ai passaggi pedonali ben illuminati che collegano gli incroci con gli altri paesi. Si sottolinea il fatto che se si supera il limite di velocità i soldi delle multe devono andare per la manutenzione della strada in questione e non hai comuni limitrofi.


CHIEDIAMO, inoltre, a tutti i cittadini una mobilitazione affinchè il sangue versato non venga dimenticato.
La percezione di quieto vivere, al di là dei dati statistici, si confronta comunque con la quotidianità vissuta sul territorio. Quotidianità fatta di piccoli e grandi disagi, cui le istituzioni sono chiamate a rispondere soprattutto con la presenza sul campo, aumentando il senso di sicurezza nei cittadini.
Valentina Spata

sabato 3 gennaio 2009

GAZA, 430 MORTI IN UNA SETTIMANA. PALESTINESI ALLA FAME. BASTA CON I RAZZI APPELLO ALLA TREGUA....


Nessuna tregua, nessuna possibilità di arrivare ad un accordo per porre fine alle ostilità. Nella Striscia di Gaza è ancora l'inferno. I raid israeliani non si placano, i razzi palestinesi, trecento quelli lanciati la notte tra il primo e il due gennaio, nemmeno. Mentre le vittime dell'operazione 'Piombo fuso' continuano ad aumentare: 420 i morti, 2.180 i feriti. Cifre in continuo aggiornamento e a cui si sono aggiunti tre fratellini palestinesi, tra sette e dieci anni, uccisi mentre giocavano in strada durante un raid vicino a Khan Yunis.Dopo il fallimento della proposta francese di raggiungere ad una tregua, la situazione è ulteriormente peggiorata dopo l'uccisione di uno dei leader di Hamas, Nizar Rayan, da parte dell'ennesimo raid israiliano sulla Striscia. Il 51enne Rayan era considerato nei primi cinque posti della "gerarchia decisionale" di Hamas. Professore di diritto islamico, era conosciuto per i suoi stretti legami con l'ala militare dell'organizzazione ed era molto rispettato a Gaza per la sua costante partecipazione attiva negli scontri con le forze israeliane. Ora, Hamas, ha promesso di vendicarlo con tutti i mezzi. "Non riposeremo finché non distruggeremo l'entità sionista", ha dichiarato un leader di Hamas, Fathi Hammad, citato dalla Bbc. In attesa che domenica inizi la missione Ue in Medio Oriente per cercare una soluzione che fermi la carneficina, il Consiglio d'Europa, per bocca del Segretario Generale Terry Davis, ha severamente criticato la risposta, definita “eccessiva”, di Israele agli attacchi palestinesi. "Nessuno – ha detto Davis - si preoccupa della popolazione civile ancora una volta vittima della violenza in Medio Oriente. Sono scioccato per questa mancanza di sensibilità e umanità". "Certo - ha aggiunto - condanno la decisione di Hamas di infrangere la tregua, perchè è stato questo atteggiamento inconsulto a scatenare tanta violenza. Israele ha il diritto di proteggersi dai missili dei militanti palestinesi, ma dovrebbe farlo in conformità con le norme di diritto internazionale, sia per quanto riguarda gli aiuti umanitari sia per la tutela dei diritti umani. Ecco perchè condanno pure l'uso eccessivo della forza da parte di Israele e l'avere interferito nell'arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese bombardata". Mentre la diplomazia internazionale è impegnata a trovare una nuova proposta per raggiungere l'accordo sulla tregua, in prima linea Europa e Stati Uniti, l'Egitto ha chiesto a Israele di rinunciare ad una operazione di terra a Gaza. Ad annunciarlo è stato il ministero degli Esteri egiziano in un comunicato spiegando che il capo della diplomazia, Ahmed Abul Gheit, ha fatto pervenire una lettera in tal senso al suo omologo israeliano, Tzipi Livni, attraverso l'ambasciatore egiziano a Tel Aviv. L'Egitto ha chiesto che "Israele si astenga da operazioni terrestri nella Striscia di Gaza" e che ponga fine immediatamente a tutte le sue operazioni militari a Gaza, afferma il comunicato. Il portavoce del ministero, Hossam Zaki, precisa nello stesso comunicato che l'Egitto ha preso contatti con Hamas per esporre le sue idee in vista di una soluzione alla crisi anche se la possibilità che a questo giro arrivi una risposta positivà rimane ancora flebile e lontana.
"Stiamo vivendo nell'orrore, noi e i nostri figli. La situazione non è solo brutta, è tragica", ha detto Abu Fares, di Gaza, davanti alla sua abitazione, vicino ai resti di un edificio bombardato e distrutto nella notte.
La comunità internazionale risponde all'attacco israeliano a Gaza, dove sono morte oltre 400 persone. L'alto rappresentante per la Politica estera dell'Unione Europea, Javier Solana, ha invocato un "cessate il fuoco immediato" nella Striscia. "Siamo preoccupati per la situazione a Gaza", ha detto uno dei suoi portavoce. "Chiediamo un cessate il fuoco immediato e chiediamo a tutti di mostrare la più grande moderazione. Bisogna fare il possibile per rinnovare la tregua". Un appello in tal senso anche dal presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, che ha chiesto la "cessazione immediata" delle violenze in Israele e a Gaza, "dei lanci di missili su Israele, così come dei bombardamenti israeliani su Gaza". Sarkozy ha espresso la sua "più viva preoccupazione per l'escalation della violenza" nell'area. Il presidente francese - è detto nel comunicato dell'Eliseo - "condanna le provocazioni irresponsabili che hanno portato a questa situazione così come l' uso sproporzionato della forza". Sarkozy "deplora le importanti perdite civili ed esprime le sue condoglianze alle vittime innocenti e alle loro famiglie" e "ricorda che non esiste una soluzione militare a Gaza e chiede l'instaurazione di una tregua durevole". Dal Regno Unito arriva "profonda inquietudine" per i raid. Londra chiede al governo dello Stato ebraico "il massimo della moderazione" e l'interruzione "immediata" dei lanci di razzi su Israele da Gaza. Anche la Russia, attraverso una nota del ministero degli Esteri, ha chiesto a Israele di fermare "la massiccia offensiva" contro Gaza, e ad Hamas di fermare i lanci di razzi contro le comunità israeliane nel Negev.Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha duramente condannato il lancio di razzi contro Israele e ha chiesto un immediato cessate-il-fuoco tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza. Secondo Rice, la responsabilità della sospensione della tregua è tutta da imputarsi ad Hamas. In precedenza, un comunicato della Casa Bianca aveva chiesto a Israele di evitare vittime tra i civili, senza chiedere l'interruzione dei bombardamenti aerei, invitando Hamas a interrompere il lancio di Qassam. "I ripetuti lanci di razzi da parte di Hamas contro Israele devono cessare perché la violenza finisca. Hamas deve porre fine alle sue attività terroristiche se vuole giocare un ruolo nel futuro del popolo palestinese", aveva detto il portavoce Gordon Johndroe. "Gli Stati Uniti inoltre chiedono ad Israele di evitare vittime tra i civili mentre colpisce Hamas a Gaza". Per l'Italia, l'invito di Silvio Berlusconi ad ambo le parti affinché cessino le ostilità. Come chiede dalla mattina di sabato Piero Fassino, ministro degli esteri del Governo Ombra bisogna far tacere subito le armi: “La comunità internazionale agisca immediatamente per ottenere la sospensione dei bombardamenti israeliani su Gaza e la cessazione dei lanci di razzi di Hamas sui villaggi israeliani. Tutto deve essere fatto in queste ore per far tacere le armi, evitando che un nuovo incendio bruci il Medio Oriente. Non sono le armi - ha aggiunto Fassino - che daranno la pace al Medio Oriente, al contrario ogni razzo palestinese sparato sui villaggi israeliani, ogni raid israeliano contro la popolazione palestinese non fa che scavare un solco sempre più profondo di odio, di incomunicabilità e di negazione reciproca”.Fassino ribadisce il suo appello in un'intervista a Il Messaggero. "la soluzione non può essere militare. - afferma l'esponente PD - Anche gli israeliani che subiscono attacchi gravi e intollerabili nei villaggi del Sud sbaglierebbero a sottovalutare oggi la simpatia verso Hamas che la loro reazione sta provocando nei Territori, gli spazi di propaganda lasciati ad Hezbollah e al governo iraniano, i fermenti in tutto il mondo arabo"."Al Fatha - è l'analisi del ministro degli esteri del governo ombra del Pd - ha fatto grandi passi nel dialogo con Israele.Hamas invece non è disposto a riconoscere il diritto all'esistenza dello stato di Israele. Ma senza questo riconoscimento chiaro ed esplicito non è possibile la pace. Oggi Hamas - chiarisce Fassino - è un ostacolo alla pace. Se vuole essere interlocutore e parte di un accordo è necessario che riconosca il diritto di Israele ad esistere e l'autorità di Abu Mazen come presidente rappresentativo di tutti i palestinesi" E se "l'obiettivo delle diplomazie oggi non può essere che quello di costruire nel più breve tempo possibile le condizioni della tregua" l'auspicio di Fassino è che " quando si insedierà Obama riesca ad esprimere una spinta forte verso la soluzione politica del conflitto mediorentale. La precedente amministrazione - conclude - ha fatto meno di quanto ci si poteva aspettare".Fassino, insomma, ritorna sulle parole già pronunciate sabato, al momento dell'inizio della nuova crisi in Israele, quando, consapevole che le buone intenzioni non bastano, aveva chiamato in causa “una responsabilità della comunità internazionale che non può limitarsi a evocare la pace, ma deve promuovere subito iniziative concrete per far intraprendere alle parti l’unica strada che può portare alla pace: un negoziato che riconosca due diritti e li salvaguardi entrambi.”Veltroni: la soluzione 2 popoli in 2 stati. "In questi momenti drammatici in cui tutte le prospettive di pace sembrano ogni ora più lontane è assolutamente indispensabile che, oggi più che mai, la comunità internazionale prenda sulle proprie spalle la responsabilità di non limitarsi ad appelli generici ma di attivarsi immediatamente con iniziative decise e tangibili che possano far sospendere la violenza e rimettere in cammino la strada del dialogo". Lo afferma il segretario del Pd Walter Veltroni. "Al tempo stesso sarebbe bene che la parti in causa facessero da subito uno sforzo per ristabilire una tregua nel più breve tempo possibile ed evitare così ulteriori, inaccettabili stragi di innocenti. L'uso della forza non potrà mai dare la pace al Medio Oriente. Tutti coloro che in buona fede aspirano alla pace hanno il dovere di tenere sempre a mente che la sola e unica soluzione perseguibile è quella di due popoli e due Stati in condizioni di sicurezza e riconoscimento reciproci. Un negoziato che riconosca i diritti di israeliani e palestinesi e li salvaguardi entrambi è la sola alternativa ad altre morti, altro dolore ed altro odio", conclude.Anche Franco Frattini, ministro degli esteri, chiede come primo passo il cessate il fuoco mentre stamani il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha lanciato un appello alla fine di tutte le attività militari nella striscia di Gaza. Si tratta, secondo la prassi del massimo organo dell'Onu spesso seguita in simili casi, di una dichiarazione del presidente del Consiglio stesso, il rappresentante croato Neven Jurica. Ma la richiesta non ha valore vincolante.Intanto gli integralisti che impediscono anche il trasporto dei feriti come denuncia l’Egitto: “Abbiamo aperto il valico di Rafah e aspettiamo che i feriti di Gaza lo attraversino, ma questo non è permesso loro”. Lo ha affermato il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit, nella conferenza stampa congiunta con il presidente palestinese, Abu Mazen. Alla domanda di un giornalista di chi impedisca il trasferimento dei feriti in Egitto, Abul Gheit ha risposto: “Chiedetelo a chi ha il controllo del territorio a Gaza”, con evidente riferimento al movimento integralista di Hamas, che ha assunto il potere nella Striscia dal luglio 2007.La guerra aperta sembra sempre più vicina tanto che il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak ammette l’ipotesi di un’operazione militare terrestre contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato un portavoce del suo dicastero. “Siamo pronti a tutte le eventualità. Se necessario impiegheremo le truppe per difendere i nostri cittadini”. E’ vero, carri armati israeliani sono schierati al confine meridionale del paese con la Striscia di Gaza. Lo testimoniano le immagini mandate in onda alle 11 ora italiana dalla televisione israeliana.atteso", l'attacco israeliano, "impressiona per le sue proporzioni e per il numero delle vittime", ha affermato Lombardi ai microfoni di Radio Vaticana, di cui è direttore generale. Arriva anche l'appello del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Gravemente allarmato per le violenze e il sangue sparso a Gaza e per il proseguimento delle violenze nel sud di Israele", Ban ha chiesto la fine "immediata" di tutte le violenze. "Pur riconoscendo le preoccupazioni di Israele per il proseguire degli attacchi con missili da Gaza", il capo dell'Onu ha ribadito "l'obbligo di Israele al rispetto della legge umanitaria internazionale e dei diritti umani" e ha condannato "l'eccessivo uso della forza che ha portato all'uccisione e al ferimento di civili". Ban ha d'altra parte condannato "gli attacchi da parte dei militanti palestinesi" e si è detto "profondamente turbato che i ripetuti appelli a Hamas per farli cessare siano andati inascoltati". Ban ha ribadito i precedenti appelli perché le scorte umanitarie siano fatte entrare a Gaza e ha preso immediato contatto con i leader internazionali e della regione inclusi i leader del Quartetto in uno sforzo di por fine rapidamente alla violenza.
L'appelo arriva anche dal Papa: "Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi alla logica perversa dello scontro e della violenza". E' l'appello di Benedetto XVI dopo l'Angelus, di fronte alla nuova escalation di violenza in Terra Santa.
Ma questa assurda guerra colpisce ancora una volta i bambini che forse non sanno neanche cosa sia. DIVENTARE falegname, aiuto farmacista, tecnico dell'elettricità. Avevano sogni forse piccoli ma reali, gli otto ragazzi che sono morti sabato durante uno dei primi raid israeliani su Gaza. Come migliaia di coetanei erano a scuola, un istituto professionale gestito dalle Nazioni Unite, quando sono cadute le prime bombe. Terrorizzati, sono fuggiti dall'edificio, solo per essere colpiti nel cortile, che dista 200 metri dall'edificio dove ha sede il governo di Hamas, obiettivo dell'attacco. Altri venti loro compagni sono stati feriti: alcuni sono in gravi condizioni. La storia dei ragazzi del Gaza Training Center è diventata uno dei simboli della tragedia che si vive nella Striscia. "Avevano tutti 17 o 18 anni - racconta Sami Mshasha, funzionario dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei palestinesi e che gestisce l'istituto - erano lì per imparare un mestiere, per non restare in strada. La fine che hanno fatto è orribile". Quando la bomba ha colpito la scuola molti studenti sono riusciti a ripararsi: per quelli più vicini al palazzo del governo però non c'è stato scampo: "Le nostre guardie hanno cercato di tirarli fuori, ma era impossibile - prosegue il funzionario - è stato difficile anche far arrivare le ambulanze in quel caos. C'erano genitori che urlavano, altri che arrivavano di corsa a cercare i loro ragazzi, bambini che piangevano e urlavano...
E' QUESTO CIO' CHE ANCORA OGGI VOGLIAMO VEDERE? NO NOI NON CI STIAMO!!!!!! NOI GIOVANI DEL PD FACCIAMO UN'APPELLO ALLE DIPLOMAZIE INTERNAZIONALI E ALLE AUTORITA' COMPETENTI AFFINCHE' SI TROVI UNA SOLUZIONE CONCRETA CHE METTA FINE AD UN ORRORE COSI' OSCENO E TERRIFICANTE CHE PURTROPPO HA COINVOLTO GENTE INNOCENTE COME BAMBINI CHE AL MATTINO SI VEGLIANO CON LA VOGLIA DI ANDARE A SCUOLA PER IMPARARE E PER AVERE UN FUTURO MIGLIORE... NON PER MORIRE PRIMA ANCORA DI AVER PROVATO AD ESAUDIRE I LORO SOGNI!!!!!!
RIFLETTIAMO!!!! Ma di fronte a una strage così, o di fronte alla morte dei compagni di banco con che spirito potranno tornare questi bambini a scuola?".
L'Unrwa gestisce il principale sistema educativo di Gaza: 200mila studenti, 9000 insegnanti e 240 edifici scolastici su cui si basa di fatto l'accesso all'istruzione di un'intera generazione di bambini e ragazzi palestinesi. "Tutto questo era stato creato per dare una possibilità a questi bambini anche perché non hanno altro" e adesso tutto viene distrutto... Noi non dobbiamo permettere che ciò che viene costruito per migliorare la vita di queste popolazioni venga distrutto dalla follia dell'uomo. Dobbiamo fermarli!!!!!!!

giovedì 1 gennaio 2009

PER NON DIMENTICARE TUTTE LE VITTIME DELLA STRADA RAGUSA- CATANIA E SOLIDARIETA' ALLE FAMIGLIE CHE HANNO PERSO I LORO FIGLI!! FIRMATE LA PETIZIONE..

Per non dimenticare Leandro, Peppe, Fabio e Gabriele. Per non dimenticare tutte quelle persone che hanno lasciato la loro vita nella strada della morte "Catania Ragusa".

Per non dimenticare tutte quelle persone che come Filippo Paternò stanno ancora oggi lottando tra la vita e la morte a causa di brutti incidenti dovuti allo stato pietoso di una strada che collega la provincia di Ragusa a Catania e al resto dell'Italia.

Non possiamo fermarci solamente alle critiche e alla petizione ma dobbiamo fare di più!!!!

Il Governo Nazionale, ha ridotto i fondi per il rifacimento della strada in questione e noi dobbiamo sollecitare tutti i politici regionali e locali affinchè vengano messi a disposizione i fondi per la ristrutturazione totale della strada. Manca l'illuminazione, una carreggiata sicura e senza dislivelli, uno spartitraffico e una strada larga e agibile.
Dobbiamo tutti insieme farci sentire e dar voce a ciò che riteniamo giusto!! Dobbiamo difendere il diritto alla vita perchè morire a causa dell'irresponsabilità di chi non ha capito che questa strada è pericolosissima, non è giusto e non si deve ripetere!!!
Mi impegno personalmente a portare avanti questa ed altre iniziative e vi invito tutti a FIRMARE LA PETIZIONE ANDANDO SU QUESTO LINK: http://www.firmiamo.it/sign/list/ragusa-catania

INOLTRE VI COMUNICO CHE IO HO GIA' AVVIATO UN' ALTRA PETIZIONE SEMPRE PER LO STESSO MOTIVO E CHE ALLA FINE ALLEGHEREMO A QUELLA AVVIATA DAL COMITATO DELLE FAMIGLIE E AMICI DEI 4 RAGAZZI CHE HANNO PERSO LA VITA NEGLI SCORSI GIORNI.

Valentina Spata