sabato 3 gennaio 2009

GAZA, 430 MORTI IN UNA SETTIMANA. PALESTINESI ALLA FAME. BASTA CON I RAZZI APPELLO ALLA TREGUA....


Nessuna tregua, nessuna possibilità di arrivare ad un accordo per porre fine alle ostilità. Nella Striscia di Gaza è ancora l'inferno. I raid israeliani non si placano, i razzi palestinesi, trecento quelli lanciati la notte tra il primo e il due gennaio, nemmeno. Mentre le vittime dell'operazione 'Piombo fuso' continuano ad aumentare: 420 i morti, 2.180 i feriti. Cifre in continuo aggiornamento e a cui si sono aggiunti tre fratellini palestinesi, tra sette e dieci anni, uccisi mentre giocavano in strada durante un raid vicino a Khan Yunis.Dopo il fallimento della proposta francese di raggiungere ad una tregua, la situazione è ulteriormente peggiorata dopo l'uccisione di uno dei leader di Hamas, Nizar Rayan, da parte dell'ennesimo raid israiliano sulla Striscia. Il 51enne Rayan era considerato nei primi cinque posti della "gerarchia decisionale" di Hamas. Professore di diritto islamico, era conosciuto per i suoi stretti legami con l'ala militare dell'organizzazione ed era molto rispettato a Gaza per la sua costante partecipazione attiva negli scontri con le forze israeliane. Ora, Hamas, ha promesso di vendicarlo con tutti i mezzi. "Non riposeremo finché non distruggeremo l'entità sionista", ha dichiarato un leader di Hamas, Fathi Hammad, citato dalla Bbc. In attesa che domenica inizi la missione Ue in Medio Oriente per cercare una soluzione che fermi la carneficina, il Consiglio d'Europa, per bocca del Segretario Generale Terry Davis, ha severamente criticato la risposta, definita “eccessiva”, di Israele agli attacchi palestinesi. "Nessuno – ha detto Davis - si preoccupa della popolazione civile ancora una volta vittima della violenza in Medio Oriente. Sono scioccato per questa mancanza di sensibilità e umanità". "Certo - ha aggiunto - condanno la decisione di Hamas di infrangere la tregua, perchè è stato questo atteggiamento inconsulto a scatenare tanta violenza. Israele ha il diritto di proteggersi dai missili dei militanti palestinesi, ma dovrebbe farlo in conformità con le norme di diritto internazionale, sia per quanto riguarda gli aiuti umanitari sia per la tutela dei diritti umani. Ecco perchè condanno pure l'uso eccessivo della forza da parte di Israele e l'avere interferito nell'arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese bombardata". Mentre la diplomazia internazionale è impegnata a trovare una nuova proposta per raggiungere l'accordo sulla tregua, in prima linea Europa e Stati Uniti, l'Egitto ha chiesto a Israele di rinunciare ad una operazione di terra a Gaza. Ad annunciarlo è stato il ministero degli Esteri egiziano in un comunicato spiegando che il capo della diplomazia, Ahmed Abul Gheit, ha fatto pervenire una lettera in tal senso al suo omologo israeliano, Tzipi Livni, attraverso l'ambasciatore egiziano a Tel Aviv. L'Egitto ha chiesto che "Israele si astenga da operazioni terrestri nella Striscia di Gaza" e che ponga fine immediatamente a tutte le sue operazioni militari a Gaza, afferma il comunicato. Il portavoce del ministero, Hossam Zaki, precisa nello stesso comunicato che l'Egitto ha preso contatti con Hamas per esporre le sue idee in vista di una soluzione alla crisi anche se la possibilità che a questo giro arrivi una risposta positivà rimane ancora flebile e lontana.
"Stiamo vivendo nell'orrore, noi e i nostri figli. La situazione non è solo brutta, è tragica", ha detto Abu Fares, di Gaza, davanti alla sua abitazione, vicino ai resti di un edificio bombardato e distrutto nella notte.
La comunità internazionale risponde all'attacco israeliano a Gaza, dove sono morte oltre 400 persone. L'alto rappresentante per la Politica estera dell'Unione Europea, Javier Solana, ha invocato un "cessate il fuoco immediato" nella Striscia. "Siamo preoccupati per la situazione a Gaza", ha detto uno dei suoi portavoce. "Chiediamo un cessate il fuoco immediato e chiediamo a tutti di mostrare la più grande moderazione. Bisogna fare il possibile per rinnovare la tregua". Un appello in tal senso anche dal presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, che ha chiesto la "cessazione immediata" delle violenze in Israele e a Gaza, "dei lanci di missili su Israele, così come dei bombardamenti israeliani su Gaza". Sarkozy ha espresso la sua "più viva preoccupazione per l'escalation della violenza" nell'area. Il presidente francese - è detto nel comunicato dell'Eliseo - "condanna le provocazioni irresponsabili che hanno portato a questa situazione così come l' uso sproporzionato della forza". Sarkozy "deplora le importanti perdite civili ed esprime le sue condoglianze alle vittime innocenti e alle loro famiglie" e "ricorda che non esiste una soluzione militare a Gaza e chiede l'instaurazione di una tregua durevole". Dal Regno Unito arriva "profonda inquietudine" per i raid. Londra chiede al governo dello Stato ebraico "il massimo della moderazione" e l'interruzione "immediata" dei lanci di razzi su Israele da Gaza. Anche la Russia, attraverso una nota del ministero degli Esteri, ha chiesto a Israele di fermare "la massiccia offensiva" contro Gaza, e ad Hamas di fermare i lanci di razzi contro le comunità israeliane nel Negev.Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha duramente condannato il lancio di razzi contro Israele e ha chiesto un immediato cessate-il-fuoco tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza. Secondo Rice, la responsabilità della sospensione della tregua è tutta da imputarsi ad Hamas. In precedenza, un comunicato della Casa Bianca aveva chiesto a Israele di evitare vittime tra i civili, senza chiedere l'interruzione dei bombardamenti aerei, invitando Hamas a interrompere il lancio di Qassam. "I ripetuti lanci di razzi da parte di Hamas contro Israele devono cessare perché la violenza finisca. Hamas deve porre fine alle sue attività terroristiche se vuole giocare un ruolo nel futuro del popolo palestinese", aveva detto il portavoce Gordon Johndroe. "Gli Stati Uniti inoltre chiedono ad Israele di evitare vittime tra i civili mentre colpisce Hamas a Gaza". Per l'Italia, l'invito di Silvio Berlusconi ad ambo le parti affinché cessino le ostilità. Come chiede dalla mattina di sabato Piero Fassino, ministro degli esteri del Governo Ombra bisogna far tacere subito le armi: “La comunità internazionale agisca immediatamente per ottenere la sospensione dei bombardamenti israeliani su Gaza e la cessazione dei lanci di razzi di Hamas sui villaggi israeliani. Tutto deve essere fatto in queste ore per far tacere le armi, evitando che un nuovo incendio bruci il Medio Oriente. Non sono le armi - ha aggiunto Fassino - che daranno la pace al Medio Oriente, al contrario ogni razzo palestinese sparato sui villaggi israeliani, ogni raid israeliano contro la popolazione palestinese non fa che scavare un solco sempre più profondo di odio, di incomunicabilità e di negazione reciproca”.Fassino ribadisce il suo appello in un'intervista a Il Messaggero. "la soluzione non può essere militare. - afferma l'esponente PD - Anche gli israeliani che subiscono attacchi gravi e intollerabili nei villaggi del Sud sbaglierebbero a sottovalutare oggi la simpatia verso Hamas che la loro reazione sta provocando nei Territori, gli spazi di propaganda lasciati ad Hezbollah e al governo iraniano, i fermenti in tutto il mondo arabo"."Al Fatha - è l'analisi del ministro degli esteri del governo ombra del Pd - ha fatto grandi passi nel dialogo con Israele.Hamas invece non è disposto a riconoscere il diritto all'esistenza dello stato di Israele. Ma senza questo riconoscimento chiaro ed esplicito non è possibile la pace. Oggi Hamas - chiarisce Fassino - è un ostacolo alla pace. Se vuole essere interlocutore e parte di un accordo è necessario che riconosca il diritto di Israele ad esistere e l'autorità di Abu Mazen come presidente rappresentativo di tutti i palestinesi" E se "l'obiettivo delle diplomazie oggi non può essere che quello di costruire nel più breve tempo possibile le condizioni della tregua" l'auspicio di Fassino è che " quando si insedierà Obama riesca ad esprimere una spinta forte verso la soluzione politica del conflitto mediorentale. La precedente amministrazione - conclude - ha fatto meno di quanto ci si poteva aspettare".Fassino, insomma, ritorna sulle parole già pronunciate sabato, al momento dell'inizio della nuova crisi in Israele, quando, consapevole che le buone intenzioni non bastano, aveva chiamato in causa “una responsabilità della comunità internazionale che non può limitarsi a evocare la pace, ma deve promuovere subito iniziative concrete per far intraprendere alle parti l’unica strada che può portare alla pace: un negoziato che riconosca due diritti e li salvaguardi entrambi.”Veltroni: la soluzione 2 popoli in 2 stati. "In questi momenti drammatici in cui tutte le prospettive di pace sembrano ogni ora più lontane è assolutamente indispensabile che, oggi più che mai, la comunità internazionale prenda sulle proprie spalle la responsabilità di non limitarsi ad appelli generici ma di attivarsi immediatamente con iniziative decise e tangibili che possano far sospendere la violenza e rimettere in cammino la strada del dialogo". Lo afferma il segretario del Pd Walter Veltroni. "Al tempo stesso sarebbe bene che la parti in causa facessero da subito uno sforzo per ristabilire una tregua nel più breve tempo possibile ed evitare così ulteriori, inaccettabili stragi di innocenti. L'uso della forza non potrà mai dare la pace al Medio Oriente. Tutti coloro che in buona fede aspirano alla pace hanno il dovere di tenere sempre a mente che la sola e unica soluzione perseguibile è quella di due popoli e due Stati in condizioni di sicurezza e riconoscimento reciproci. Un negoziato che riconosca i diritti di israeliani e palestinesi e li salvaguardi entrambi è la sola alternativa ad altre morti, altro dolore ed altro odio", conclude.Anche Franco Frattini, ministro degli esteri, chiede come primo passo il cessate il fuoco mentre stamani il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha lanciato un appello alla fine di tutte le attività militari nella striscia di Gaza. Si tratta, secondo la prassi del massimo organo dell'Onu spesso seguita in simili casi, di una dichiarazione del presidente del Consiglio stesso, il rappresentante croato Neven Jurica. Ma la richiesta non ha valore vincolante.Intanto gli integralisti che impediscono anche il trasporto dei feriti come denuncia l’Egitto: “Abbiamo aperto il valico di Rafah e aspettiamo che i feriti di Gaza lo attraversino, ma questo non è permesso loro”. Lo ha affermato il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit, nella conferenza stampa congiunta con il presidente palestinese, Abu Mazen. Alla domanda di un giornalista di chi impedisca il trasferimento dei feriti in Egitto, Abul Gheit ha risposto: “Chiedetelo a chi ha il controllo del territorio a Gaza”, con evidente riferimento al movimento integralista di Hamas, che ha assunto il potere nella Striscia dal luglio 2007.La guerra aperta sembra sempre più vicina tanto che il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak ammette l’ipotesi di un’operazione militare terrestre contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato un portavoce del suo dicastero. “Siamo pronti a tutte le eventualità. Se necessario impiegheremo le truppe per difendere i nostri cittadini”. E’ vero, carri armati israeliani sono schierati al confine meridionale del paese con la Striscia di Gaza. Lo testimoniano le immagini mandate in onda alle 11 ora italiana dalla televisione israeliana.atteso", l'attacco israeliano, "impressiona per le sue proporzioni e per il numero delle vittime", ha affermato Lombardi ai microfoni di Radio Vaticana, di cui è direttore generale. Arriva anche l'appello del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Gravemente allarmato per le violenze e il sangue sparso a Gaza e per il proseguimento delle violenze nel sud di Israele", Ban ha chiesto la fine "immediata" di tutte le violenze. "Pur riconoscendo le preoccupazioni di Israele per il proseguire degli attacchi con missili da Gaza", il capo dell'Onu ha ribadito "l'obbligo di Israele al rispetto della legge umanitaria internazionale e dei diritti umani" e ha condannato "l'eccessivo uso della forza che ha portato all'uccisione e al ferimento di civili". Ban ha d'altra parte condannato "gli attacchi da parte dei militanti palestinesi" e si è detto "profondamente turbato che i ripetuti appelli a Hamas per farli cessare siano andati inascoltati". Ban ha ribadito i precedenti appelli perché le scorte umanitarie siano fatte entrare a Gaza e ha preso immediato contatto con i leader internazionali e della regione inclusi i leader del Quartetto in uno sforzo di por fine rapidamente alla violenza.
L'appelo arriva anche dal Papa: "Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi alla logica perversa dello scontro e della violenza". E' l'appello di Benedetto XVI dopo l'Angelus, di fronte alla nuova escalation di violenza in Terra Santa.
Ma questa assurda guerra colpisce ancora una volta i bambini che forse non sanno neanche cosa sia. DIVENTARE falegname, aiuto farmacista, tecnico dell'elettricità. Avevano sogni forse piccoli ma reali, gli otto ragazzi che sono morti sabato durante uno dei primi raid israeliani su Gaza. Come migliaia di coetanei erano a scuola, un istituto professionale gestito dalle Nazioni Unite, quando sono cadute le prime bombe. Terrorizzati, sono fuggiti dall'edificio, solo per essere colpiti nel cortile, che dista 200 metri dall'edificio dove ha sede il governo di Hamas, obiettivo dell'attacco. Altri venti loro compagni sono stati feriti: alcuni sono in gravi condizioni. La storia dei ragazzi del Gaza Training Center è diventata uno dei simboli della tragedia che si vive nella Striscia. "Avevano tutti 17 o 18 anni - racconta Sami Mshasha, funzionario dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei palestinesi e che gestisce l'istituto - erano lì per imparare un mestiere, per non restare in strada. La fine che hanno fatto è orribile". Quando la bomba ha colpito la scuola molti studenti sono riusciti a ripararsi: per quelli più vicini al palazzo del governo però non c'è stato scampo: "Le nostre guardie hanno cercato di tirarli fuori, ma era impossibile - prosegue il funzionario - è stato difficile anche far arrivare le ambulanze in quel caos. C'erano genitori che urlavano, altri che arrivavano di corsa a cercare i loro ragazzi, bambini che piangevano e urlavano...
E' QUESTO CIO' CHE ANCORA OGGI VOGLIAMO VEDERE? NO NOI NON CI STIAMO!!!!!! NOI GIOVANI DEL PD FACCIAMO UN'APPELLO ALLE DIPLOMAZIE INTERNAZIONALI E ALLE AUTORITA' COMPETENTI AFFINCHE' SI TROVI UNA SOLUZIONE CONCRETA CHE METTA FINE AD UN ORRORE COSI' OSCENO E TERRIFICANTE CHE PURTROPPO HA COINVOLTO GENTE INNOCENTE COME BAMBINI CHE AL MATTINO SI VEGLIANO CON LA VOGLIA DI ANDARE A SCUOLA PER IMPARARE E PER AVERE UN FUTURO MIGLIORE... NON PER MORIRE PRIMA ANCORA DI AVER PROVATO AD ESAUDIRE I LORO SOGNI!!!!!!
RIFLETTIAMO!!!! Ma di fronte a una strage così, o di fronte alla morte dei compagni di banco con che spirito potranno tornare questi bambini a scuola?".
L'Unrwa gestisce il principale sistema educativo di Gaza: 200mila studenti, 9000 insegnanti e 240 edifici scolastici su cui si basa di fatto l'accesso all'istruzione di un'intera generazione di bambini e ragazzi palestinesi. "Tutto questo era stato creato per dare una possibilità a questi bambini anche perché non hanno altro" e adesso tutto viene distrutto... Noi non dobbiamo permettere che ciò che viene costruito per migliorare la vita di queste popolazioni venga distrutto dalla follia dell'uomo. Dobbiamo fermarli!!!!!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

La guerra non si vince sovrapponendo le armi alle armi!!! La guerra si vince con l'umiltà ed il saper far un passo indietro quando è necessario.....
Peppe