sabato 27 ottobre 2012

Cattedre di sostegno: penalizzata la Provincia di Ragusa!



Il livello di stabilizzazione dei docenti di sostegno nella scuola statale è stato fissato dalla legge finanziaria del 2008 al 70%. In essa era previsto che tale stabilizzazione avvenisse gradualmente, sanando le differenze tra le regioni. Alcuni territori, però, sono andati ben oltre tale limite, lasciando in questo modo agli altri una pesante precarietà. In seguito, con la sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010 , secondo cui il sostegno deve essere assegnato secondo le esigenze dell'alunno, prevedendo, se necesario, anche un
docente di sostegno per un solo allievo, il tetto massimo dei posti è saltato, facendo venir meno il limite del 70%. Nonostante ciò il numero dei posti in organico di diritto (63,086) è rimasto invariato e perciò è aumentato quello dei posti in deroga, distribuiti soprattutto al Nord, dati i grandi squilibri regionali.

Negli ultimi anni è diminuito il numero di docenti curricolari ma è aumentato quello di insegnanti di sostegno sempre più precari. E’ infatti aumentato il numero degli alunni disabili, di oltre 15.000 unità negli ultimi tre anni e, con essi, quello degli insegnanti di sostegno, di circa 6.000 unità. In Ottobre, il MIUR ha pubblicato una serie di dati statistici riguardanti il sostegno, dall’anno scolastico 1998/99 ad oggi. 

Nel corso di oltre un decennio il numero dei docenti di sostegno è aumentato del 61%, essendo cresciuto anche quello degli alunni disabili, del 64%. Anche in questo caso, però, risulta che nelle diverse regioni le variazioni siano state differenti e che molto spesso all’aumento degli alunni disabili non sia seguito quello dei posti di sostegno. 

Queste riflessioni ci portano a considerare che le condizioni in cui si dovrebbe realizzare il processo di integrazione in alcuni casi siano estremamente precarie e mutevoli. In alcune situazioni, come quella delle cangianti e tardive assegnazioni dei posti in deroga, è infatti impossibile realizzare una concreta continuità didattica e, con essa, un reale progetto di inclusione.
A ben vedere, però, tutto ciò non fa che riportare all’irrisolto problema della stabilizzazione che, nel caso dei docenti di sostegno, comporta pesanti ricadute non solo su di essi ma anche sui loro allievi. 

Guardando la nostra regione, ovvero la Sicilia, possiamo rilevare che continua ad essere discriminata e penalizzata la Provincia di Ragusa a cui vengono assegnati soltanto 7 cattedre in deroga sul sostegno, penalizzando gli studenti disabili che spesso si trovano costretti a restare a casa a causa della mancanza di personale di sostegno. Giorni fà avevo anche denunciato il caso di una bambina a cui erano state assegnate poche ore scolastiche (4 ore in una settimana) e addirittura di queste ore solo due erano coperte da un insegnante di sostegno e le altre da personale ATA. Ciò sta a significare, che a causa di questa scarsa attenzione nei confronti di ragazzi diversamente abili e della poca presenza di insegnanti di sostegno, si ledono i diritti umani di queste persone e si nega loro il diritto allo studio. Cosa alquanto scandalosa ed inaccetabili è che, a mio avviso, la distribuzione di tali cattedre, riportata di seguito, non è equa e rileva differenze sostanziali che discriminano ancor di più i ragazzi della nostra provincia. La distribuzione delle cattedre in Sicilia è la seguente per un totale di 320:


Ambito Territoriale
Posti assegnati
Agrigento
30
Caltanissetta
30
Catania
50
Enna
15
Messina
20
Palermo
130
Ragusa
7
Siracusa
14
Trapani
24
       Totali
320



Vorrei comprendere quali sono i criteri di attribuzione dei posti assegnati, perchè sinceramente mi risulta difficile pensare che a Ragusa, città più grande di Enna e Caltanissetta, siano state assegnate solo 7 cattedre di sostegno. C'è qualcosa che non torna e penso che bisogna rivedere e rivalutare queste assegnazioni che a quanto pare sono state effettuate senza alcun criterio. 

Mi auguro che si faccia quanto prima luce sulla vicenda e che si dia il diritto ad avere l'insegnante di sostegno a tutti gli studenti che vogliono e devono andare a scuola. 

” Ognuno ha diritto a un’istruzione. L’istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L’istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria”. (ONU, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art. 26)

Lucia Borsellino: è la seconda firmataria della "Rete della Legalità del Mezzogiorno d'Italia".



Lucia Borsellino, figlia di Paolo Borsellino, è la seconda firmataria, dopo l'On. Rosario Crocetta, della Rete della legalità del Mezzogiorno.
E' Valentina Spata, promotrice della Rete, a portare avanti questo progetto di "legalità" in Sicilia.
"Per me è stato un onore - afferma la Spata - condividere questa nuova esperienza, di grande responsabilità con Lucia, una donna semplice ma di grande valore. Una donna che per il nostro progetto politico, che verrà diffuso presto anche nelle altre regioni del meridione, rappresenta un valore aggiunto e una importante fonte di testimonianza della lotta alla mafia e della criminalità organizzata di cui egli stessa è rimasta vittima con l'uccisione del padre". "Sono davvero onorata e contenta di conoscere Lucia - conclude la Spata-  ma soprattutto di sapere che a lei è stato assegnato il compito di rinnovare e rivoluzionare la Sanità siciliana, nel caso in cui Crocetta diventa presidente. Ho visto una donna molto emozionata, sul palco durante la chiusura della Campagna elettorale di Fabio Nicosia, ma soprattutto una donna che ha fatto emozionare tanta gente che la seguiva con grande interesse. Sono fiduciosa e sicura che una donna come Lucia, semplice, umile e molto competente possa essere l'unico modo per contrastare la criminalità organizzata e la mafia all'interno di un settore, quello sanitario, che è stato martoriato per molti anni. La salute delle persone deve essere prioritaria rispetto a qualsiasi altro interesse e Lucia sarà in grado si tutelarla e soprattutto di garantirla".

domenica 21 ottobre 2012

La politica buona c'è, basta conoscerla. Scegliamo l'onestà e la competenza per ridare dignità alla Sicilia e ai Siciliani!!


Questa lettera che ho voluto scrivere è abbastanza lunga ma penso che vale la pena di leggerla. Ho cercato di rispondere a tutte le domande che mi sono state poste in questi giorni nella speranza di essere stata chiara. 

Viviamo un periodo storico, economico e sociale molto difficile dove l’incertezza del futuro e la disperazione regnano il nostro paese e anche la nostra Sicilia.
La Sicilia, una terra straordinaria con tante bellezze e mille risorse. Una terra speciale con un concetto di identità forte, dato dalla storia, dalla tradizione culinaria e dall’eterogeneità che diventa punto di forza. Una terra con tante diversità, prima di tutto dialettali ... perchè gli stessi siciliani si “sfottono” a vicenda, tra un palermitano con le vocali molto aperte e la consapevolezza che l’ingresso nell’entroterra è direttamente proporzionale alla riduzione della comprensione. Un mix di luci, colori e profumi che inebriano la mente e accecano la vista. Paesaggi diversi. Luoghi d’incanto. Terre incontaminate dove la natura prevale sul cemento. Un mare stupendo che quando non si agita appare come una limpida macchia d’olio. Spiagge immense e panorami che ad occhi chiusi ci riconducono in Africa.
Terra di un popolo discendente da Verga e Pirandello.  La prima regione della poesia in lingua volgare, la "Scuola Siciliana" della nostra pregiata Letteratura Italiana. Il popolo Siciliano misterioso, complesso, illuminato, accogliente. Perché i siciliani ti accolgono come se fossi un figlio, ti ospitano, ti danno una casa e ti riempiono di affetto e amore. Ti incontrano per strada e se hai bisogno ti offrono la loro disponibilità. E’ gente onesta, seria, lavoratrice, cresciuta con valori e principi che darebbe anche la sua vita per la famiglia e gli amici. Gente che riesce a ribellarsi come ha dimostrato diverse volte. A ribellarsi al malaffare, alle ingiustizie, alla politica estorsiva. Gente che si ribella alla crisi. I Forconi, che non tutti sono andati a manifestare per avere visibilità o altro, sono gente, e io li ho visti e li ho ascoltati, che vivono serie difficoltà e che spinti dalla disperazione hanno deciso di ribellarsi. I Siciliani, gente che tutto sopporta e tutto porta, compreso il debito bancario pur di tirare a fine del mese.  Gente che lotta per difendere i propri diritti per difendere la propria dignità.
Questa è la parte migliore della Sicilia!!
Poi, c’è un’altra parte, che non mi piace, che non ci piace, che è quella di gente disonesta, delinquente, affarista, gente che per anni si è arricchita con le tasche dei siciliani onesti e che ha venduto il futuro del popolo siciliano a Cosa Nostra. C’è gente che ha sete di potere, di denaro che per arrivare ai posti di governo ha illuso con false promesse i siciliani. Gente che ha promesso grandi cambiamenti e che mai li ha attuati.
Le parole del Gattopardo, principe Siciliano al cospetto del costituendo Stato Italiano, ritornano amaramente profetiche e immense: “voscienza voi che cambiate tutto per non cambiare nulla!”
Questa è la gente che fa della politica un interesse personale, un modo per arricchirsi martoriando e mortificando per anni e anni una terra, promettendo tutto e non facendo mai nulla per cambiare. E ci ritroviamo oggi, dopo 30 anni, a vivere in una terra trascinata in un baratro da chi ha sfruttato non solo le sue risorse ma anche la bontà e la gentilezza del popolo siciliano.
Una regione che ha visto 8 presidenti su 12 alcuni condannati, altri indagati e altri ancora addirittura arrestati. Un parlamento regionale che ha visto  la maggior parte della classe dirigente, a prescindere dal colore politico, utilizzare la macchina amministrativa per fare i propri interessi e nulla per i siciliani.
La sanità, un settore disastrato e svuotato di ogni cosa. I medici siciliani competenti, capaci e vere eccellenze, oggi, lavorano, per la maggior parte, nelle cliniche e negli ospedali del nord Italia. In Sicilia, i primari, i direttori sanitari e tanti altri dirigenti sono nominati dalla politica. Un macchinario sanitario in Sicilia costa 3 volte rispetto ad altre regioni. Gli sprechi dell’Assessorato alla sanità sono inquantificabili. Le ripercursioni delle spese di questo settore nel bilancio regionale sono gravissime. E tutto ciò non riesce neanche a garantire i servizi necessari ai siciliani. Per fare una ecografia, una radiografia, un accertamento importante devi trovare l’amico politico di turno che ti dia la precedenza rispetto ad altri perché in alcuni casi si rischia anche di morire. Perché in Sicilia si gioca anche con la vita degli altri.
La formazione professionale, un mondo di lobbies, di potere e criminalità. Oltre diecimila dipendenti. Assunzioni effettuate dagli enti, ma in realtà guidate dalla politica. Ogni volta che si aprono le urne elettorali si aprono le porte degli enti di formazione professionale. Pensate, tra il periodo che va dal 2000 al 2008 c’è stato il boom delle assunzioni. Sono state assunti docenti che non avevano nemmeno il diploma. Un sistema quello della formazione professionale, nel quale le somme destinate da parte della Regione Siciliana sono cresciute a dismisura fino ad arrivare a 400 milioni di euro ogni anno (esclusi i fondi europei). Un grave colpo per il bilancio della nostra isola.
Nella provincia di Ragusa, il capolavoro + grande è stato firmato dall’ex assessore (per fortuna ex) Incardona, il quale pensò bene di occupare quasi militarmente il piano formativo 2009, affiancando agli enti già presenti una pletora di nuovi aspiranti enti fino a far lievitare il piano oltre 300 milioni di euro. Uno scandalo annunciato che costrinse Lombardo (neopresidente) a revocare il piano, a prorogare il precedente e a licenziare l’assessore. Insomma un pasticcio dietro l’altro.
E mi domando cosa ha portato ai siciliani questo sistema?? Nulla, solo difficoltà. Ci ritroviamo ad avere dipendenti della formazione professionale che non prendono stipendio da 12 mesi. Un settore, questo che non si rinnova e che non vede alla luce la Riforma vera, tanto attesa. Un sistema che non vede nemmeno sbocchi occupazionali dei ragazzi che abbandonano i corsi, prima del termine, perché non sono adatti alle esigenze territoriali. Una classe dirigente politica incapace, che non vuole mantenere la tutela della legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976 e della legge regionale n.25 dell’1 settembre 1993 per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per la ricollocazione del personale, togliendo dignità e sicurezza  ai lavoratori della formazione professionale.
Sviluppo e infrastrutture: perché la Sicilia ha mai conosciuto lo “sviluppo”??
Parlando di infrastrutture non possiamo dire di conoscere sviluppo. Ci troviamo una rete stradale, una rete ferroviaria che risalgono forse al medioevo. Da Ragusa, in macchina per arrivare a Palermo ci mettiamo 4 ore e con il treno 12 ore se tutto va bene. A Comiso abbiamo un aeroporto pronto all’uso, mancano solo i collaudi che sono consequenziali alla firma del Ministero. Una firma che attendiamo da anni ma che mai arriva. Una delle più grandi infrastrutture siciliane e forse del mezzogiorno d’Italia che rimane chiusa, forse per interesse di qualcuno e per paura di qualcun altro.
Come potremmo mai parlare di sviluppo se la corruzione è ormai diventata “sistema”?? Quasi una abitudine di vita a cui tutti siamo rassegnati. La corruzione oramai è diffusa in tutti i settori, dalla macchina amministrativa, alla politica, all’edilizia, al settore della ristorazione, alla moda ecc… E’ diventata ormai una tassa occulta. Pensate, a livello nazionale la corruzione ci costa circa 60 miliardi di euro l’anno. Siamo costretti a  subire l’aumento dei costi delle aliquote regionali e locali, sottostare all’inefficienza di una macchina burocratica mastodontica e incontrollabile, che non serve ai cittadini, ma si serve dei cittadini, una macchina che appesantisce di oneri burocratici impropri la vita dei cittadini e degli imprenditori con un costo medio nazionale stimato dalla CGIA di Mestre per le PMI di 26,5 miliardi l’anno e un aumento nel 2011 di circa il 15%: queste sono tasse occulte!! Questi sono costi davvero insopportabili, non parliamo solo di tagli degli stipendi dei parlamentari ma cerchiamo anche di conoscere ciò che avviene nella nostra Regione. 

Frodi su Fondi Comunitari
: la Guardia di Finanza nel solo 2011 in Sicilia ha scoperto truffe comunitarie per un ammontare pari ad oltre 26,1 milioni di euro, di cui indebiti finanziamenti per 18,6 milioni e 7,5 milioni concessi ma bloccati a seguito dell’intervento dei finanzieri.

Riciclaggio
: La Guardia di Finanza ha stimano un giro d’affari in circa 4,5 miliardi di euro di cui 2,7 miliardi di euro derivano da frodi fiscali, 1,1 miliardi di euro da truffe e reati connessi, e 44 milioni da traffici di stupefacenti ed usura.

Beni sequestrati e confiscati alle mafie
: secondo il Ministero degli Interni nel periodo dal 2008 al giugno 2011 in Sicilia sono stati sottratti alla mafia beni per 9,5 miliardi di euro. In totale l’Agenzia nazionale Beni confiscati detiene oltre 12 mila beni tra aziende e immobili, di cui 5.272 (oltre il 43%) in Sicilia.
E di fronte a tutto ciò come possiamo parlare di sviluppo?? L’unica cosa che possiamo dire è  che tutte queste tasse “occulte” siamo noi siciliani a pagarle. E per eliminare questo schifo, perché solo così possiamo definirlo, abbiamo bisogno di gente seria, onesta e competente. Gente che lotta per l’affermazione della legalità e che abbia il coraggio di chiudere le porte alle organizzazioni criminali. Abbiamo bisogno di gente che riesce a fare quella rivoluzione necessaria per poter cambiare davvero e poter far uscire la Sicilia da questo baratro.
Bisogna creare occupazione e tutelare chi già ha un lavoro. Oggi siamo arrivati al punto in cui la gente non ha la sicurezza di mantenere il proprio posto di lavoro. Gente che a 50 anni viene licenziata e si trova in mezzo ad una strada, a dover mantenere la sua famiglia, a dover pagare i propri debiti e tutte le tasse che di mese in mese aumentano sempre di più. Gente imprenditrice che sta soffocando per i debiti e non ha nemmeno la possibilità di accedere al credito. Gente commerciante costretta a chiudere l’attività a causa del calo delle vendite perché i cittadini riescono appena a comprarsi il pane per mangiare. Gente che non può più mantenere gli studi ai figli, nemmeno quelli obbligatori. La politica marcia è riuscita anche a distruggere una delle poche sicurezze che avevamo: la Scuola, il pilastro fondamentale della vita di ognuno di noi. In Sicilia, oltre ad avere edifici scolastici precari e poco sicuri, in alcune province i professori e i maestri devono portarsi il materiale didattico da casa (gessetti, penne, quaderni, sedie, di tutto) per poter lavorare e permettere ai ragazzi di studiare. Gli insegnanti si trovano a gestire classi di 25-28 alunni e adesso, per mancanza di personale, si trovano costretti a vedere un aumento delle ore e una privazione dei loro diritti. Nella mia provincia, sempre a causa della mancanza di personale, è stato negato il diritto allo studio a disabili e non vedenti. Tutto questo è mortificante e frustrante. Dobbiamo ridare digntà ai siciliani e alla Sicilia!!
I servizi sociali: inesistenti in Sicilia!! Mancano tutti i servizi necessari alle persone svantaggiate per vivere con dignità, perché loro hanno diritto di vivere con la stessa dignità in cui viviamo tutti quelli che come me hanno avuto la fortuna di non avere nessun problema fisico e psichico.
La legge 328/00 che è la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali  ha ridefinito il profilo delle politiche sociali (nella carta). Questo sistema ha il carattere della universalità, (Art 2 comma 1) hanno infatti diritto di usufruire delle prestazioni e dei servizi tutti i cittadini italiani e degli Stati appartenenti all’Unione Europea ed i loro familiari nonché gli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorni. Peccato che i servizi sono pochi e spesso anche inefficienti e inadeguati. Per gli immigrati non ci sono strutture consistenti, idonee e ben curate da poterli accogliere con dignità (vedi caso Lampedusa); per i disabili pochi servizi, tante barriere architettoniche (mancano le strutture per i disabili con gravi difficoltà motorie, manca l’assistenza domiciliare e quella ospedaliera; per i disabili mentali mancano strutture adeguate con equipe specializzata e professionale e strumenti di lavoro necessari); per le donne vittime di violenza mancano le strutture di accoglienza (che valgono anche per donne accompagnate da minori); per gli anziani (troppe strutture private e poche pubbliche); malati terminali (sono le persone più discriminate in assoluto, non hanno assistenza domiciliare, assistenza medica, precise strategie organizzative e tanto altro ancora). A tutto ciò aggiungiamo che le famiglie sono lasciate da sole ad affrontare queste gravi difficoltà e che spesso si trovano a lottare contro le continue spese (carissime) per far fronte ai bisogni dei loro cari. E la Regione Sicilia cosa ha fatto??Nulla!! La 328/00, prevede che “le Regioni (Art 8) debbano esercitare le funzioni di programmazione e coordinamento degli interventi sociali spingendo verso la loro integrazione con quelli sanitari, con quelli formativi e con quelli riguardanti l’inserimento lavorativo. Esse si occupano poi di verificare l’attuazione a livello territoriale dei Piani di Zona “ L’integrazione con  servizi sanitari avviene raramente visto che con i tagli nemmeno i posti liberi ci sono negli ospedali, per non parlare poi di integrazione formativa e lavorativa che è del tutto inesistente.
I Comuni, oggi, si trovano in serie difficoltà economica e per quanto posso avere competenza per l’attuazione dei piani di zona previsti dalla legge 328/00, poco possono fare a tal proposito. Poi ci sono anche quei Comuni che invece di investire le risorse per garantire servizi le utilizzano in modo diverso e inutile.
Lavoro: La disoccupazione in Sicilia è alle stelle. I giovani siciliani si vedono costretti ad andare via per vedere garantito il loro futuro perché nella nostra terra mancano le opportunità. Ingegneri, medici, avvocati, psicologi quante eccellenze strappate alla Sicilia e diventate patrimonio di altre regioni o addirittura di paesi europei e dell’estero.
Quanti sono i siciliani che hanno perso il lavoro, che sono in cassa integrazione, in mobilità?? Tantissimi!!
E’ a tutte queste persone che dobbiamo dare delle risposte serie, concrete e vere!!
Se continuiamo a non creare sviluppo e occupazione la Sicilia, tra 10 anni diventerà la terra di nessuno perché tutta la mia generazione andrà via, lontana dalla famiglia, dagli amici e dalla terra dove siamo nati.
Questo è il fallimento evidente e palese della classe dirigente politica siciliana che non è stata capace nemmeno di utilizzare i fondi europei per creare progetti di sviluppo in merito all’occupazione, al turismo, ai servizi sociali, all’agricoltura, all’ambiente e tanto altro ancora. Solo una parte di questi fondi (12%) sono stati utilizzati. E’ una vergogna!!

Questo quadro drammatico che da anni mortifica la Sicilia è l’eredità di una classe dirigente che poco ha pensato agli interessi dei siciliani trascinando la nostra terra nella crisi non solo economica ma anche sociale e morale. Una crisi che noi viviamo da un ventennio. Oggi ci troviamo a vivere la crisi nella crisi: quella nostra e quella che investe tutta l’Europa, senza avere la possibilità di guardare ad un futuro migliore a breve tempo.
Questo è un bilancio amaro che deve far riflettere il popolo siciliano, il mio popolo!!
Ma attenzione, riflettiamo bene e non cadiamo nella trappola dell’antipolitica perché questa è il male peggiore che difficilmente possiamo governare. E’ un errore fare di tutta l’erba un fascio. E’ un errore mortificare i partiti e cavalcare l’onda di odio nei confronti di questi ultimi. I partiti sono entità astratte. Sono contenitori gestiti da “uomini” e sono quegli uomini che della politica ne hanno fatto un uso personale e non collettivo che debbono essere mandati a casa.
In politica come nella vita ci sono persone “buone” e persone “cattive”. Nei partiti c’è tante gente, uomini, donne, giovani che tutti i giorni si impegnano per le proprie città, per la propria terra, per difendere i diritti dei cittadini. Ci sono ottimi amministratori in Italia e in Sicilia che hanno fatto della politica un servizio per gli altri e per il bene della comunità. Ci sono stati consiglieri e amministratori che hanno sacrificato anche la loro vita pur di non piegarsi alla criminalità organizzata. E noi non possiamo permetterci di mortificare il lavoro che tante di queste persone fanno con sacrificio e con le proprie risorse per il bene collettivo. Io di queste persone ne ho conosciute tante e penso che chi ha lavorato a servizio degli altri debba avere tutto il diritto di essere considerato diversamente rispetto alla classe dirigente che ha fallito. E badate, io penso che anche all’interno del mio partito, il Pd,  c’è gente che deve andare a casa ma vi garantisco che c’è anche gente per bene, laboriosa, propositiva, pulita, seria e competente. Questa gente ha tutto il diritto di avere una possibilità, quella di dimostrare che la buona politica esiste, e va aiutata e sostenuta. Per cambiare la Sicilia abbiamo bisogno di andare al Governo e di mandarci persone oneste e competenti, capaci di dare una svolta vera e di risollevare le sorti della nostra cara terra.
Pensiamo e riflettiamo bene perché se oggi ci ritroviamo in questa situazione un po’ di responsabilità è anche nostra. Guardiamoci bene allo specchio e facciamoci un esame di coscienza chiedendoci: chi ha votato la classe dirigente che fino ad oggi ci ha governato?? Chi ha dato la possibilità, non una ma tante volte (per vent'anni), a loro di sedere nelle poltrone del governo regionale?? La risposta è semplice: siamo stati noi cari amici siciliani!! E siamo stati noi a mandarli a Palermo non perché li conoscevamo bene ed eravamo sicuri della loro serietà e della loro competenza ma perché spesso ci siamo trovati in difficoltà. E quando ci troviamo in difficoltà alcune volte barattiamo il voto con un posto di lavoro per il figlio, per il nipote, per l’amico, per noi stessi.. oppure ci facciamo comprare con i buoni spesa, con quelli per la benzina, dai soldi o da altro. E tante volte ci troviamo pure senza nulla in cambio del voto, perché tante sono le false promesse che ci hanno fatto e che poi non hanno mantenuto. Quindi, prima di tutto voglio parlarvi con il cuore dicendovi di bloccare questo processo clientelare che non ha fatto altro che il danno della nostra terra e principalmente di noi stessi, mortificando una intera generazione quale la mia. E io mi incazzo e mi incazzo seriamente quando so che oggi la mia generazione, a causa di questo schifo, a causa di una intera classe dirigente politica che ci ha governato per venti lunghissimi anni, si trova senza futuro. E’ questo il problema!! Riflettiamoci e iniziamo a pensare cosa noi possiamo dare alla nostra terra e non cosa la politica ci può dare. Perché cari amici, la politica la facciamo anche noi tutti i giorni e soprattutto la facciamo quando deleghiamo le persone sbagliate a governare la nostra terra.
Tra una settimana si va alle urne e questa è l’unica possibilità che abbiamo per un riscatto morale e sociale, per una possibilità di poter recuperare gli sbagli che abbiamo fatto in passato e per dare la possibilità a chi non ha contribuito a portare a fallimento il progetto politico e sociale della Sicilia e dei siciliani, di poterci dimostrare che c’è gente per bene e che ci sono i modi per risollevarci da questo periodo infernale. Io ci credo, e ci credo perché so che c’è gente capace e competente ma soprattutto onesta.
Ve lo dico con il cuore, a me nulla mi entra e nulla mi esce se sostengo delle persone piuttosto che altre, ma se lo faccio è perché le conosco e so che sono persone che rispecchiano il mio modo di intendere la politica e che sono veramente rappresentative di rinnovamento, non tanto anagrafico ma nel modo di far politica, e di cambiamento reale.
Alla luce di quanto scritto da me, la mia scelta ricade su Rosario Crocetta, emblema della legalità, fondamentale per poter governare la Regione Siciliana. E badate, nonostante tutte le cose che dicono contro di lui (per la maggior parte false e lo abbiamo dimostrato con atti e fatti), nonostante l’alleanza con l’udc che può essere condivisibile o meno, io voto la persona che ha fatto della sua storia e della sua vita una lotta continua contro la criminalità organizzata e la mafia. Una storia che non possiamo non prendere in considerazione e come ha detto Roberto Saviano, nella trasmissione mandata in onda giorni fa, Crocetta è uno dei politici, rarissimi politici, che quando si candidò a Sindaco di Gela rifiutò un pacchetto di voti offertogli dalla mafia e andò a denunciare le persone che volevano corromperlo. Noi abbiamo necessariamente bisogno di queste persone che a capo della macchina amministrativa regionale cacciano via tutta quella gente che non ha ostacolato, in  tutti questi anni, le infiltrazioni mafiose. E Rosario la rivoluzione per ridare la dignità alla Sicilia e ai siciliani la sta già facendo. Ha nominato Lucia Borsellino, figlia di Paolo Borsellino, assessore alla sanità. E non l’ha nominata perché Lucia è la figlia di Paolo ma perché è una donna competente che lavora e conosce perfettamente il settore sanitario e che è cresciuta in una famiglia dove il principio della legalità era alla base di ogni cosa. La sua esperienza che nessuno di noi può comprendere, dolorosa, di quel dolore che segna a vita e che ti cambia è quella necessaria per non permettere mai più, e dico e lo ripeto mai più, che la mafia possa penetrare nel settore sanitario a spese di tutti i cittadini siciliani mettendo a rischio anche la loro vita. Questa scelta, in Sicilia è più di una rivoluzione!! E credetemi ci vuole coraggio per fare una scelta del genere.
Per chi di voi mi ha chiesto, e siete tantissimi, cosa farà Crocetta rispetto agli stipendi dei parlamentari vi rispondo dicendovi che farà molto di più di quanto viene chiesto: un disegno di legge che dimezza il trattamento economico dei parlamentari regionali; l’abrogazione delle indennità dei deputati e la riduzione del fondo del Presidente. Poi, fondamentali, ma mai nessuno ne parla, i tagli dei costi di tanti settori che hanno portato la Sicilia ad avere un debito economico e finanziario abbastanza consistente (sprechi vari dell’amministrazione regionale e anche provinciali e comunali, snellimento della burocrazia che ci costa + degli stipendi dei parlamentari e che permette l’ingresso di infiltrazioni mafiose, riduzione dei consulenti e dei manager che la Regione Siciliana paga fior di quattrini;  così come è urgente e necessario tagliare i costi della Sanità, ad esempio, in cui un direttore sanitario prende lo stesso stipendio di un parlamentare. E tanto altro ancora).
E Crocetta è una persona, e chi lo conosce lo sa, che i piedi in testa e in faccia non se li fa mettere da nessuno, quindi se qualcuno tenta come ha già fatto di ricattarlo o di convincerlo di barattare qualcosa in cambio di altro, potete stare sicuri che non cederà mai. Pensate che un uomo che ha rischiato la vita, scampato a tanti attentanti, possa rovinare il suo lavoro facendosi abbindolare dai poteri “forti” o dalle persone che vogliono continuare i loro sporchi giochi?? Sarebbe una vera follia. Rosario Crocetta, non si farebbe mai infangare il suo nome, che comunque nella storia ha un significato e un peso importante, per gli interessi di qualcuno. E con lui è finita l’epoca in cui ognuno pensa a se stesso. Adesso bisogna pensare alla Sicilia e ai siciliani.
In merito a Grillo, posso solo dirvi che quello che dice (non tutto però) è vero. Ma Grillo non dice nulla di nuovo, denuncia tutto lo schifo che noi conosciamo già, il problema è trovare le soluzioni per contrastare questo modo di intendere la politica e risollevare la Sicilia dalla forte crisi. Per fare questo ci vogliono 3 cose: 1. Le proposte e gli strumenti adatti per realizzarle; 2. Bisogna governare, perché avere due parlamentari non serve a nulla, non potranno nemmeno presentare una proposta e portarla avanti; 3. Se Cancellieri dovesse perdere, (è sicuro che non vince) deve necessariamente allearsi con qualcuno e Crocetta aveva anche proposto a Grillo una alleanza, che ha rifiutato. Pazienza, posso solo dire in bocca al lupo a tutti i grillini, ma di certo così non si risolve nulla e si rischia di consegnare la Sicilia di nuovo al centro destra. Ad ogni modo, rispetto chi ha intenzione di dargli il voto a patto che non mancano di rispetto a tutti coloro che come me e tanti altri, fanno politica in modo onesto, all’interno di un partito.
In merito all’alleanza del Pd con il Governo Lombardo: io sono sempre stata una persona sincera che ha espresso anche dissensi e critiche forti al mio partito, anche pubblicamente. Non sono mai stata favorevole a governare insieme a Lombardo e a mio avviso la “spina” a questo governo si doveva staccare molto tempo prima. Ma devo dire però, che il Pd ha governato con Lombardo per due anni e non è che in due anni si può provocare il disastro che stiamo vivendo, causato invece in vent’anni di governo di centro destra. In questi due anni, i deputati regionali uscenti hanno sicuramente le loro responsabilità perché non dovevano permettere a Lombardo di fare lo schifo che ha fatto, ma sempre perché io distinguo le persone e so che tra i deputati del mio partito ci sono persone oneste, non li colpevolizzo tutti. E poi parliamoci chiaramente nessuno poteva volere la caduta del governo lombardo. E nessuno di tutta la classe dirigente politica, e non solo del pd, ha mai voluto sfiduciare il presidente della Regione Siciliana perché pensate, chi è quella persona che dopo aver fatto la campagna elettorale e tanti sforzi rinuncia al suo stipendio?? E’ questo, a mio avviso il motivo per cui non è mai stata staccata la spina né dal pd e né dagli altri partiti che si sono fatti forti del fatto che non erano a Governo con Lombardo ma che non hanno mai speso una parola e mai detto o presentato una mozione di sfiducia. E' dentro gli altri partiti, ci stavano la maggior parte dei deputati regionali che da tempo ci governano. Quindi, evitiamo di accusare sempre e solo il pd, anche perché il mio partito spesso ha cercato di limitare i danni che Lombardo e i suoi uomini, stavano facendo. In alcune occasioni, forse, nonostante tutto, è stata fondamentale la presenza del pd. Pertanto, vi prego di andare oltre e di ricordavi soprattutto chi c’è stato per 30 anni al governo della Sicilia, cosa ha fatto e cosa avrebbe dovuto fare. Ad ogni modo, vi ricordo che il Pd è un partito dove tanti sono i militanti, gli iscritti, gli amministratori onesti e seri che si impegnano per il bene di tutti e non meritano di essere considerati come altri.
Noi abbiamo la responsabilità e il dovere di contribuire a cambiare la Sicilia, Ora!! Solo adesso abbiamo l’opportunità di farlo, non sprecatela!! Il voto di tutti è fondamentale altrimenti ci ritroveremo la stessa classe dirigente per altri vent’anni.
Io ho scelto e voterò persone oneste, sincere e competenti: Rosario Crocetta alla Presidenza della Regione Siciliana e Fabio Nicosia, all’Ars, lista Crocetta Presidente, per la Provincia di Ragusa, il vero cambiamento della politica della nostra provincia. Le sue capacità, la sua onesta e  la mancanza di appartenenza ad un area precisa del partito, forse sono stati i motivi per cui il Pd siciliano, ma prima di tutto quello ragusano, non lo ha voluto candidare nelle sue liste. Un candidato giovane sostenuto da molti ragazzi e ragazze che hanno visto il lui quell'aria di cambiamento per rinnovare il nostro partito ma soprattutto la politica siciliana.
In Provincia di Siracusa, agli amici e agli elettori, consiglio di Votare Vito Amato, lista Pd, un giovane dirigente, onesto e competente dei Giovani Democratici;
In Provincia di Agrigento, consiglio Anthony Carlino, lista Pd, un'altro giovane onesto ed esperiente, dirigente del partito democratico; 
In Provincia di Catania, Giuseppe Cicala, lista Crocetta Presidente, un giovane onesto e capace, dirigente e amministratore del Partito Democratico;
Il Provincia di Palermo, Francesco Di Franco, lista Pd, un'altro dei giovani onesto, esperiente e competente, dirigente del partito Democratico.
Scegliete anche voi!! Il nostro progetto è quello di rinnovare la politica siciliana e possiamo farlo scegliendo persone pulite, oneste, sincere e soprattutto competenti. Noi non abbiamo avuto difficoltà a trovare queste persone che sono anche giovani, perchè la Sicilia ha tante risorse straordinarie, e fanno parte anche di partiti politici. 

Concludo con le parole di Luigi Sturzo pronunciate alla vigilia delle sue prime elezioni municipali di Caltagirone: “Io non vi darò nessun compenso per il voto, né vi prometto alcunché di personale, tranne che una buona amministrazione quando avrò conquistato la maggioranza. Chi mi vuole, mi dia il voto; chi non mi vuole, voti per gli altri”. Questa frase corrisponde esattamente al modo in cui stanno conducendo la campagna elettorale le persone che andrò a votare e che vi ho suggerito di votare.
In bocca al lupo a tutti i candidati presidenti e deputati!! Che vinca il migliore!! Ma soprattutto grazie a tutti coloro che, a prescindere dal colore politico, in modo volontario aiutano persone a cui credono e danno un contributo non solo alla politica ma anche alla nostra terra che ha bisogno di risorse e linfe propulsive nuove.
Valentina Spata

giovedì 18 ottobre 2012

APPELLO AI GIOVANI E AI CITTADINI: IL VOTO E' UN ATTO DI CAMBIAMENTO E DI RESPONSABILITA'!




Nella Foto da destra: Valentina Spata, Fabio Nicosia, Salvatore di Falco e Andrea Lo Vento



Care amiche e cari amici, 
la sobrietà della campagna elettore di Fabio Nicosia  rispecchia esattamente la sua identità, quindi non una campagna assordante, aggressiva, fondata su slogan ad effetto o su vacue promesse, ma semmai fondata sulla concretezza dei fatti: sull’esperienza costruita in una vita, sulla voglia di reale cambiamento di un gruppo di giovani e non, su un programma ambizioso ma realizzabile.
Il nostro è  un grande progetto per ridare voce ai cittadini e portare la politica tra la gente, che deve sentirsi soggetto partecipe delle decisioni e dei problemi di tutti.I cittadini oggi si aspettano coerenza con le proposte avanzate in campagna elettorale. Chiedono cambiamento e rinnovamento effettivo, chiedono trasparenza e serietà. 
Parlando con la gente, ci sembra di poter leggere nelle loro aspettative non solo la tranquillità economica, la possibilità di avere un posto di lavoro e di non perdere quello che già hanno, ma una società più equa, più solidale con le categorie più deboli, dove il buon senso, la condivisione e la solidarietà non lascino indietro nessuno. Una comunità in cui tutti sono importanti e ognuno può dare e ricevere collaborazione. 
Su questi presupposti il ruolo e le responsabilità che il nostro progetto politico, costruito insieme A Fabio Nicosia, si assume è quello di sconfiggere la cultura degli interessi e delle gratificazioni personali mettendo in discussione regole e usanze che ormai hanno fatto il loro tempo.  
I tanti incontri e le varie riunioni che abbiamo organizzato in questi giorni  hanno portato la discussione non soltanto sui giornali ma, ciò che più importa, anche sulle piazze cittadine, nei negozi e nei bar, sui luoghi di lavoro, coinvolgendo davvero tutti i cittadini.
Abbiamo dato un’impronta diversa ai rapporti con i cittadini cambiando lo stile della presenza; abbiamo riempito il programma elettorale di tanti contenuti; abbiamo riqualificato la persona sulla politica.
Per noi il ruolo dei cittadini e dei militanti del nostro partito non può essere marginale. Abbiamo bisogno delle idee, del sostegno e del contributo di tutti coloro che si vogliono impegnare insieme a noi a cambiare un modo di far politica che non ci appartiene, per migliorare, innovare, e far crescere la nostra amata terra, oltre che la nostra Provincia. 
Ai cittadini non facciamo promesse, noi non siamo abituati a prendere in giro chi ha difficoltà, e non chiediamo solo di votarci. Con loro abbiamo e vogliamo continuare a ragionare insieme sulle cose più importanti da fare in provincia di Ragusa e in Sicilia, sulle priorità in merito alle esigenze dei giovani, sulla famiglia, sulle scuole, sui servizi, sui disabili, sull'economia, sul lavoro, sull'agricoltura e sul turismo che sono le principali attività economiche di sviluppo della nostra terra senza tralasciare l'importanza delle imprese e dei commercianti. Abbiamo recepito alcune loro indicazioni e abbiamo prospettato una strada da percorrere insieme, in una dimensione comunitaria, la sola che può guidare un processo di cambiamento vero. 
Vogliamo investire sulla Sicilia e sul suo futuro!!
 Sarà una strada difficile e lunga, che ci impegnerà seriamente, ma sarà lo strumento che permetterà di consegnare ai nostri figli una comunità più serena, giusta e vivibile.
Oggi la politica è fortemente in crisi, senza più credibilità, messa in discussione. Avanza il populismo, la demagogia, forte è la spinta dell’antipolitica che porta la gente a rinchiudersi ancora di più nel privato o nei propri interessi personali.Ma cari ragazzi, ve lo dico con il cuore, oggi più che mai la politica è necessaria e ha bisogno della vostra partecipazione e del vostro contributo, come è necessario saperla rinnovare e rimettere in sintonia con i sentimenti popolari e le esigenze concrete dei cittadini.La scelta di chi dovrà amministrare la nostra Regione per i prossimi cinque anni è troppo importante. Soprattutto in questi tempi di crisi in cui ci ritroviamo a combattere il disastro causato dal fallimento della classe dirigente siciliana, noi tutti abbiamo il dovere di attivarci e di scegliere chi ha dimostrato di saper fare, trasformando e migliorando il modo di fare politica e di mettersi a “servizio” della collettività. E’ necessario un atto di rinnovamento che parte dalla NOSTRA e dalla VOSTRA scelta. 
E’ opportuno scegliere chi riesce ad ascoltare i cittadini e riesce a mantenere unita e coesa la nostra comunità, non arretrando sui servizi sociali, investendo nella cultura  e in modo particolare nei giovani e nel futuro della nostra meravigliosa isola. Io non voglio che un domani la Sicilia sia la terra di nessuno. Non voglio che mio figlio e i vostri figli per avere un opportunità migliore, per avere un futuro debbano andare via dalla nostra terra. Non voglio che i migliori medici, ingegneri, avvocati, psicologi, assistenti sociali, veterinai, architetti scelgono di andare a crearsi un futuro al nord o all’estero solo perché in Sicilia mancano le opportunità e le selezioni vengono svolte considerando tutto tranne che il “merito”. No, io voglio che queste meravigliose risorse, figlie della nostra terra, della nostra isola siano messe a disposizione della nostra collettività perché rappresentano per noi grande orgoglio e soprattutto una fonte di sviluppo e crescita. Ed è per questo che penso che la politica abbia le sue responsabilità: l’incapacità di creare le condizioni per dare spazio e futuro ai giovani intellettuali, professionisti, laureati, operai, lavoratori dipendenti, studenti. Giovani che hanno tutto il diritto, come altri, di vivere e crearsi un futuro nella terra dove sono nati.
per questo vi invito a votare FABIO NICOSIA candidato all'Ars e Rosario Crocetta alla presidenza della Regione.



Per qualsiasi informazione potete chiamare al 3701262192 dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
Grazie a tutti!!
Valentina Spata

Al via in Sicilia la "Rete della Legalità" del Mezzogiorno d'Italia!! Valentina Spata, è uno dei promotori e l'On. Rosario Crocetta il primo firmatario!



Nella foto: Valentina Spata con l'On. Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione Siciliana
Alla luce della sua grande esperienza e della lotta alla mafia che ha segnato la sua vita e una parte importante della storia della Sicilia,  l’On. Rosario Crocetta,  Vice-Presidente della Commissione anti - mafia del Parlamento Europeo,  ieri presente a Vittoria a sostegno della candidatura all’Ars di Fabio Nicosia, è stato il primo firmatario della “Rete della Legalità” costituita da alcuni giovani del pd del Mezzogiorno d’Italia.
Tra i firmatari di questo progetto, per la provincia di Ragusa  il candidato all’Ars Fabio Nicosia e il Sindaco di Vittoria che da anni sono impegnati a prevenire e contrastare l’illegalità nel loro territorio e per la Sicilia il Segretario Regionale dei Giovani Democratici, Salvo Nicosia che ha dato la massima disponibilità e collaborazione personale per la realizzazione di tale progetto.  
La giovane Valentina Spata, ex segretario dei Gd di Ragusa, impegnata da anni in politica e nel sociale, è una dei promotori di questo grande progetto politico  insieme a Marcello Rocco, segretario del Pd di Serino (Av) e Valeria Scotucci, membro di esecutivo regionale Gd Abruzzo, che coinvolge tanti giovani ma anche tante personalità. Aderiscono alla "Rete della Legalità" anche l’On. Gianfranco Valiante, presidente della commissione Anti-Camorra della regione Campania; l’On. Salvatore Piccolo, componente della Commissione Nazionale Antimafia; Isaia Sales, scrittore e docente universitario; Marcello Ravveduto, scrittore e ricercatore dell’università degli studi di Salerno; Antonio Vassallo, figlio del sindaco pescatore di Acciaroli e tanti altri ancora che stanno aderendo in queste ore.
Vogliamo partire dai giovani, da quella che sarà la futura classe dirigente politica di questo paese, attraverso la costituzione della “Rete della Legalità” radicata in tutti i territori e le realtà del Mezzogiorno d’Italia. Attraverso la conoscenza, l’approfondimento, il confronto su temi quali: i costi dell’illegalità, la corruzione, le mafie, l’evasione fiscale, il codice di autoregolamentazione degli amministratori locali, si intende stimolare e sostenere la partecipazione dei giovani, la loro auto-organizzazione ed il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo di attività ed azioni a sostegno della legalità e della convivenza civile e democratica. E’ nostra intenzione approfondire questo importante tema attraverso il contributo di ospiti autorevoli, tra cui il nostro candidato alla Presidenza della Regione, l’On. Rosario Crocetta che per noi tutti rappresenta l’emblema della legalità, con la collaborazione di magistrati, presidenti delle commissioni anti-camorra e anti - mafia, scrittori, letture e narrazioni scandite dal ritmo musicale (neomelodici). Vogliamo confrontarci con gli altri, con i loro punti di vista, con diverse interpretazioni del nostro quotidiano. Il nostro obiettivo è quello di  affermare la cultura della legalità e ridurre le differenze tra i territori attraverso la formulazione di proposte serie e concrete” - questo è quanto afferma - Valentina Spata.
Gli obiettivi che vogliono raggiungere, a lungo termine, i ragazzi della Rete riguardano la  promozione e la sensibilizzazione rispetto al tema della legalità in tutti i territori; la diffusione della cultura della “legalità” nelle scuole attraverso progetti locali; la realizzazione di un “vademecum” sui beni confiscati e sequestrati, attraverso il quale offrire una dettagliata lettura di come funziona il meccanismo che va dal sequestro, alla confisca, all’assegnazione dei beni e infine alla loro gestione; la realizzazione di protocolli di intesa con le amministrazioni locali, i partiti e le società. Strumenti utili per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nelle attività economiche; l’approvazione in tutte le amministrazioni il Codice Etico, per rafforzare i vincoli previsti dalla norme antimafia e realizzare progetti in collaborazione con il Parlamento Europeo. Il progetto prevede, inoltre, un’iniziativa con la partecipazione di tutti in ogni Regione.
Alla Rete, oltre agli organizzatori principali, contribuiscono altri giovani che sono punti di riferimento per ogni regione. (Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
"Nel futuro del Mezzogiorno d’Italia – conclude Valentina Spata -  non c'è cittadinanza per la mafia, per il lavoro irregolare, per l'usura, per i comportamenti illegali. Resta ancora molto da fare, ma da subito in Sicilia, così come nelle altre regioni, intendiamo rendere operativo il nostro lavoro che, unitamente alle altre intese raggiunte nelle scorse settimane, assume il significato di un futuro possibile per un territorio martoriato e mortificato da eventi criminali di stampo mafioso.
Per me è stato un onore e motivo di grande orgoglio che il nostro progetto politico sia stato sottoscritto e firmato (primo firmatario) dall’On. Rosario Crocetta che rappresenta, a mio avviso, il punto di partenza per un vero cambiamento della mia terra, la Sicilia, che in questi anni è stata trascinata dentro un baratro del quale i siciliani non hanno ancora piena consapevolezza".

giovedì 11 ottobre 2012

I BAMBINI NON SI TOCCANO!! Nel padovano Minore brutalmente strappato alla madre.



Questa immagine è estratta dal video ripreso dalla telecamera della zia del Minore
Fonte Internet


La storia che oggi è alla luce di tutti è quella di un minore che, ieri mattina, è stato prelevato da scuola dalla polizia, dal padre e dallo psichiatra con forza. Trascinato, percorrendo tutto il corridoio della scuola, attraversando la palestra e finendo nell’asfalto della strada per arrivare alla vettura della polizia, il bambino gridava “aiuto”, cercando di opporsi alla violenza fisica e psicologica di quanti lo aggredivano.
Alcuni alunni della scuola dichiarano che sono stati costretti, tutti tranne il minore in questione, ad uscire dalla classe. Il minore, lasciato completamente solo, dopo essersi opposto di andare con il padre e la polizia, è stato brutalmente trascinato, quasi fosse un animale.
La zia, che si trovava in loco e che aspettava la fine delle ore scolastiche del nipote per riportarlo a casa, ha cercato in tutti i modi di evitare che lo portassero via, tenendolo per mano e cercando di rispondere alle numerose richieste di aiuto del Minore. Con l’altra mano, prevenuta per altri episodi similari, teneva una telecamera che ha registrato quanto accaduto e che tra ieri e oggi ha fatto il giro di tutte le tv italiane.
Il provvedimento giudiziario, che prevede l’affidamento temporaneo del bambino ad una casa famiglia e un successivo affidamento definitivo al padre, è frutto di diverse analisi e consultazioni effettuate dal giudice insieme allo psichiatra scelto dal padre(situazione anomala). Lo psichiatra nella sua relazione finale, diagnostica al minore la Pas (sindrome da alienazione parentale) non riconosciuta come malattia e non presente nel DSM (manuale diagnostico delle malattie mentali). 
A tal proposito, visto che a causa di questa diagnosi il giudice ha emesso tale provvedimento, è bene sapere che anche il governo italiano, nei scorsi mesi si è espresso a tal proposito. Quanto segue è un estratto dal documento che il Governo Italiano ha prodotto per un'indagine svolta dall'ONU sulla violenza di genere in Italia. Il documento è del 21 giugno 2012. La parte che cito si trova la paragrafo 46 del testo originale : “In conclusione, c’è consapevolezza sul fatto che la PAS sia una questione legale sebbene molto pericolosa in casi di abuso, dolorosa per le madri, padri e bambini che potrebbero fronteggiare queste teorie in dolorosi procedimenti di separazione. Al momento la letteratura scientifica e i professionisti legali internazionali ragguagliano contro l’esistenza della PAS, contro la sua ammissibilità nelle corti e sulla necessità di ulteriore ricerca e studi prima che nuove teorie siano usate in complesse e delicate questioni  collegate  alla  cura  dei  figli  nei  casi  di  separazione;  non  è  tollerabile, ipocritamente, che ci possa essere il tentativo di introdurre una simile teoria, stabilito che per le sue tradizioni l’Italia si colloca al centro dei suoi interessi i diritti del bambino”.
Ciò che mi sconvolge di più, oltre alla mancanza del rispetto delle regole e dei diritti dei Minori da parte della polizia, dello psichiatra (che a mio avviso deve essere immediatamente radiato dall’albo) e dai servizi sociali (anch’essi, a mio avviso, dopo non aver rispettato il codice deontologico oltre che le regole, devono essere radiati dall’albo) è la brutalità attraverso il quale è stato trattato - maltrattato il Minore.  
I bambini si ascoltano e Leonardo è stato ascoltato dai servizi sociali. Ha sempre sostenuto di non voler andare con il padre da solo, tanto che per incontrarlo è stato deciso, sempre tramite vie giudiziarie, che il bambino poteva trascorrere un ora al giorno con il padre solo  se accompagnato da un educatore, per far si che il minore si abituasse alla presenza del genitore che, evidentemente, per ragioni che non conosciamo non è gradita.
Adesso, cosa che reputo alquanto assurda, il minore è stato affidato ad una casa famiglia e dopo due giorni ancora non è stato nominato il suo tutore (d’obbligo per legge). Inoltre, è stato proibito alla madre e al pediatra che ha sempre seguito il bambino di accedere alla casa famiglia e di vedere il Minore (nessuna legge stabilisce l’allontanamento immediato del bambino dalla madre. Bisogna seguire dei percorsi con specialisti e una equipe specifica per evitare la destabilizzazione del minore). E’ inconcepibile come un bambino, trascinato via con forza e senza rispetto, non possa vedere a abbracciare la madre di cui si è presa cura sin dalla sua nascita.
Le decisioni relative all’affidamento dei figli minori sono sicuramente le più delicate e  rischiose tra quelle cui è chiamato il giudice nelle controversie conseguenti alla  disgregazione della famiglia ma non è giustificabile che un giudice possa tener conto della relazione e della diagnosi dello Psichiatra (la diagnosi della Pas è l’unica motivazione citata nel provvedimento che spinge l’allontanamento del Minore dalla madre), persona molto vicino al padre.
Questo è quanto accaduto a Cittadella, una città del padovano. Noi non conosciamo bene le dinamiche familiari che hanno portato ad una separazione conflittuale i genitori che si contendono il figlio ma conosciamo quanto accaduto in questi giorni e da spettatori non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alla madre e al Minore vittime di questa gravissima ingiustizia.
La scelta del genitore affidatario è fondamentale, perchè si tratta della persona che avrà, sui figli, una maggiore presenza ed influenza educativa (e solo secondariamente per quel che attiene l’esercizio della potestà). Il giudice, pertanto non è investito solo del potere di disporre l’affidamento ma deve adottare provvedimenti con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale dei figli. Infatti, spesso, d’altro canto incidono, su tali scelte, valutazioni che non sono squisitamente giuridiche ma  anche,  e soprattutto,  di carattere culturale (se non morale e ideologico) e psicologico.  Vale a dire che il giudice deve tener conto del rapporto tra genitori e figli (che dovrebbe essere monitorato dai servizi sociali e seguito da una equipe specializzata) in modo particolare della relazione affettiva che tra essi intercorre.
Questi atti di violenza psicologica e fisica non rendono giustizia al nostro paese e violano tutti i diritti universali dei Minori. Che il Governo si attivi immediatamente per risolvere questa situazione e far ritornare il bambino insieme alla madre, l’unica a mio avviso, che dovrebbe avere la podestà genitoriale. Inoltre, mi auguro che il Tribunale dei Minori apre una nuova inchiesta sulla vicenda chiarendo ogni aspetto e soprattutto rispettando le leggi sancite dal Diritto di Famiglia.
Non giustifico nemmeno le forze dell'ordine che certamente hanno eseguito un ordine dimenticandosi però che la Scuola è un luogo pubblico che dovrebbe garantire la sicurezza e la protezione degli alunni. Il loro gesto ha sicuramente terrorizzato e destabilizzato gli alunni di quella scuola creando seri disagi e soprattutto l'ira dei genitori che oggi hanno anche protestato contro chi dovrebbe mantenere l'ordine e la sicurezza dei cittadini. 
Concludo riportando le dichiarazioni, che condivido, di Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia: “Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione”.

Valentina Spata
Assistente Sociale