domenica 26 maggio 2013

Le frontiere del disagio. Nuove generazioni in cerca di identità!


Sempre più spesso i giornali danno rilievo a notizie relative a bande delinquenziali di adolescenti che mettono in allarme l'opinione pubblica: tredicenni, quattordicenni e quindicenni figli di famiglie per bene o di famiglie emarginate delle periferie assumono comportamenti analoghi, aggredendo e derubando loro compagni , per sottrarre loro denari, telefonini, motorini, giubbotti. Il fenomeno del bullismo, spesso sottvalutato, va crescendo nelle scuole. Diversa la violenza ideologica, che matura sulla base di concezioni razzistiche, antisemitiche o antiislamiche o anticomuniste o antifasciste. Le paure dell'invasione e della globalizzazione danno nuovo fiato al tribalismo e all'etnocentrismo. La violenza negli stadi, prima, durante e dopo le partite appare autentica follia allo spettatore che ignori la confusione mentale di bande armate e inferocite contro nemici simbolici.

E accanto alla violenza contro gli altri, vi è una varia fenomenologia di violenza contro se stessi.

Sono nuove generazioni in cerca di quella identità che non riescono a trovare. Sono giovani che hanno o vogliono avere tutto, non rendendosi conto che forse la felicità non si ricerca sulle grandi cose o su quelle materiali ma su piccoli frammenti di momenti, di emozioni, di sensazioni, di ideali.

E in questo quadro così confuso, anche drammatico direi, si tendono a seguire le mode. Quasi, fenomeni come il bullismo e la violenza diventano una routine, una abitudine di vita necessaria per dare un senso e un valore alla vita di questi giovani tanto disorientati e poco appassionati, ambiziosi, creativi. 
In questo modello sociale, in cui viviamo e di cui siamo parte integrante, si consumano le più oscure drammaticità di questi tempi.
 
Fabiana, una ragazza di 16 anni bruciata viva dal fidanzato. Carolina, vittima di bullismo, si suicida.

Due ragazze vittime di un disagio giovanile sempre più crescente. Un disagio che è parte di una crisi più ampia che copre l'intera società. 
Bisogna ascoltare, e non giudicare, i giovani che hanno un’identità particolare, più fragile, che vivono in stretto rapporto con la complessità del sistema sociale, di cui sentono gli stimoli, le ansie i turbamenti, la precarietà dei valori, la flessibilità in tutti i campi, la perdita di simboli sociali condivisi, l’incertezza e la paura del futuro.
Io sono cresciuta in un'epoca diversa dove si nasceva e si cresceva nel mito dei racconti della Resistenza, della lotta per la democrazia e contro ogni tipo di oppressione.

In un epoca dove i valori della vita erano essenziali. Oggi l'unico dato certo è la fine delle grandi narrazioni che hanno attraversato e plasmato il secolo finito pochi anni fa. Oggi, dobbiamo capire che in questa epoca si è giovani in modo molto diverso da prima.
Bisogna partire da qui, da un ascolto e un confronto più sostanziale e profondo.

Valentina Spata

sabato 25 maggio 2013

Scuolabus, la tariffa aumenta. Le famiglie penalizzate!

Appena si è sparsa la voce dell'aumento, da parte dell'amministrazione comunale, dei ticket per gli scuolabus, ecco venir fuori la rabbia di chi non può permettersi le nuove tariffe. 
Relativamente agli scuolabus, che sono 13 per esattezza , dobbiamo distinguere i due tipi di servizio: uno che riguarda gli studenti che vivono nelle zone periferiche e in quelle rurali, l'altro, invece, gli studenti che vivono in una città diversa (Ragusa) rispetto a quella dove è sito l'Istituto scolastico che frequentano. (es. Istituto d'Arte, che si trova a Comiso e Istituto Alberghiero che si trova a Modica). 
L'aumento delle tariffe, insieme all'aumento di altre tasse, come quella dell'espurgo pozzi neri e la Tarsu, graverà su ogni famiglia che dovrà sostenere ulteriori spese con grande difficoltà.
Fino a quest'anno gli studenti che vivono nelle zone periferiche e rurali della città di Ragusa non pagano i ticket per gli scuolabus. Dal prossimo anno ecco come avverrà l'aumento delle tariffe in base alle fasce di reddito:
-10 euro fino a 5.000 euro;
-15 euro da 10 a 15.000;
-30 euro da 15 a 20.000;
-40 euro da 20.000 a 25.000;
-50 euro mensili per le fasce dai 25.000 ai 30.000. 

Sembrano cifre irrisorie ma per ogni famiglia sono costi che agiunti ad altre spese rappresentano un vero disagio, soprattutto in un momento di crisi così difficile che ha mortificato molti ragusani e ha provocato negli ultimi anni un consistente aumento delle famiglie povere. 

Inoltre, per quanto riguarda gli studenti che frequentano le scuole site in altre città, l'aumento delle tariffe è così predisposto, sempre in base al reddito:
- 10, euro fino a 5.000;
- 15 euro da 5 a 10.000;
- 25 euro dai 10 ai 15.000;
- 40 euro dai 15 ai 20.000 euro. 
- 60 euro da 20 a 25.000;
- 80 euro da 30 a 35.000;
- 130 euro dai 35.000 in su.   

Fino all'anno in corso, invece, le tariffe dei ticket da pagare per gli scuolabus sono le seguenti: 
- 10 euro fino a 12.000;
- 15 euro da 12 a 25.000;
- 20 euro dai 25 ai 50.000;
- 50 euro per redditi sopra i 50.000 euro. 

Non si capisce poi, quali saranno le tariffe "certe" sui servizi per gli asili nido. Si parla di prezzi invariati. 
Nessun ticket per le famiglie che hanno un reddito fino a 7.500 euro e poi si pagherà da 52 a 220 euro (costi molto variabili e stabiliti senza criteri) in base al reddito delle famiglie. 
Sulla base di questi dati, esprimo soddisfazione per l'esenzione dal pagamento dei ticket per le famiglie che hanno un reddito fino a 7.500 euro ma rimango preoccupata per le cifre che dovranno pagare le famiglie con il reddito superiore. Non si comprende nemmeno come verrà suddiviso il pagamento di questo servizio.

Insomma, tasse su tasse, ormai non si vive! Ovviamente il servizio scuolabus non è obbligatorio ma questo non vuol dire che un'amministrazione seria non debba preoccuparsi delle famiglie che non hanno la possibilità di provvedere al pagamento di questi servizi importanti e fondamentali per i bambini che frequentano le scuole nella nostra città e in quelle limitrofi. 
Facendo una ricerca accurata e parlando con i diretti interessati, mi sono resa conto che la maggior parte dei bambini che usufruiscono di questi servizi sono figli di famiglie disagiate che abitano nelle zone periferiche della nostra città e che hanno serie difficoltà per il mantenimento stesso dei loro figli. In questo modo, con  queste politiche che si preoccupano maggiormente dei conti e dei numeri e non delle persone, rischiamo un grave aumento della dispersione scolastica e della disperazione dei genitori che dovrebbero essere ascoltati maggiormente dalle Istituzioni.  Tra l'altro, voglio precisare che spesso le famiglie che percepiscono un reddito basso-medio sono quelle più penalizzate perchè non sono esenti dal pagamento di molte tasse ma con quello che percepiscono economicamente, visti gli aumenti dei costi della vita, non riescono ad arrivare nemmeno a metà del mese. Pertanto credo che, prima di applicare le tariffe in base al reddito,  si dovrebbe rivedere il valore reale del reddito minimo e medio. Per non parlare di chi non percepisce lo stipendio da mesi o da anni e nella "carta"  risulta avere un reddito ch effettivamente non ha.
La crisi economica ha portato via con sé l'occupazione di madri e padri, e con essa lo stipendio, vede genitori lavorare senza percepire, ingiustamente e ingiustificabilmente, il dovuto contributo economico ma non si può pensare che la buona volontà e la solidarietà dei singoli cittadini o della associazioni debba andare a coprire i buchi lasciati da un’amministrazione che non fa il proprio dovere, negando servizi e diritti ai cittadini, in particolar modo ai bambini, proprio coloro che andrebbero più tutelati e su cui si dovrebbe investire per garantire un futuro degno alla nostra città.
Il Segretario della Fesica Confsal
Valentina Spata





venerdì 24 maggio 2013

Una grave sconfitta: il Comune di Ragusa escluso dai finanziamenti per il pagamento dei debiti.


Il Comune di Ragusa non risulta essere nell'elenco dei Comuni ammessi al finanziamento del decreto legge attuato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per ottenere la liquidità necessaria per il pagamento dei debiti. 
Il Commissario Rizza dichiara di aver presentato l'istanza per aderire a questo importante finanziamento ma nell'elenco dei Comuni della Provincia di Ragusa, il nostro Comune non risulta esserci. 
Verificando l'elenco risultano essere presenti il Comune di Modica che ottiene 40.290.392,82 euro, I Comuni di Comiso e Vittoria che ottengono 12.500.195,56, il comune di Ispica che ottiene 12.002.238,40, il Comune di Pozzallo che ottiene 10.965.252,70, il Comune di Scicli 6.983.234, il Comune di Acate 2.239.590, il Comune di Giarratana 766.226, il comune di Monterosso 328.673 ed infine il Comune di S.Croce Camerina 231.175. Il Comune di Ragusa è scomparso!! 
Credo che a tal proposito il Commissario Rizza dovrebbe darci delle spiegazioni. 
La mia preoccupazione è che questo mancato finanziamento scuota il precario equilibrio dei conti pubblici del nostro Comune e che in futuro si dovranno aumentare altre tasse per recuperare i debiti maturati. 
Vigileremo su questa vicenda e faremo in modo che si farà luce sul motivo per cui siamo stati esclusi dall'elenco. 
Intanto, restiamo in attesa di una risposta da parte del Commissario rispetto a questa incresciosa vicenda. 

Valentina Spata

Aeroporto di Comiso: firmato il decreto di apertura.

Esprimo grande soddisfazione in merito alla firma del decreto che prevede l'apertura dell'aeroporto di Comiso, avvenuta ieri a Roma presso la sede Enac. L'aeroporto dovrebbe essere operativo a partire dal 30 maggio.
Per la storica firma, inseguita da anni,  erano presenti il presidente dell’Enac, Vito Riggio, il  Sindaco Giuseppe Alfano, il Commissario della Orovincia Regionale di Ragusa, il Presidente di Soaco Rosario Dibennardo, il commissario della Camera di Commercio, Sebastiano Gurrieri, il consulente Soaco Orlando Lombardi, il Segretario Generale della Cgil, Giovanni Avola, i deputati regionali Vanessa Ferreri, Giuseppe Digiacomo, Giorgio Assenza. In rappresnetanza del governo regoionale c'era l'assessore Antonino Bartolotta.
Un importante inizio che però ancora deve concretizzarsi. Adesso dobbiamo attendere la firma dei contratti con le compagnie aeree che potranno effettivamente rendere operativo l'aeroporto. 
A tal proposito, visti i passi in avanti, si dovrebbe pensare anche ad un programma concreto di potenziamento delle infrastrutture e di sviluppo per il turismo. 
Auspico ad una collaborazione tra tutte le Istituzioni della Provincia, i deputati regionali e l'Assessorato regionale al Turismo. 
Non c'è ombra di dubbio che l'apertura della struttura aeroportuale sia un ottimio punto di partenza per lo sviluppo di tutto il territorio in particolar modo in termini occupazionali che dovrebbe vedere una riduzione del tasso percentuale di disoccupazione. Mi auguro che questa nuova struttura non sia l'ennesima occasione di spartizione di poltrone e posti di lavoro tra i politici che vedrebbe ancora una volta la mortificazione del merito dei giovani iblei. 
In un momento di grande crisi, che ha colpito anche la nostra Provincia, dovrebbe prevalere il buon senso e il valore morale ed etico di ognuno di noi. E' necessario dare l'opportunità ai tanti giovani disoccupati, che spesso cercando di costruirsi un futuro altrove, di trovare soddisfazione e realizzazione personale e lavorativa nel loro-nostro territorio. 

Valentina Spata

A Ragusa chiude la Ditta Ancione: lavoratori in stato di disagio!

Sarà a causa della crisi economica che in questi anni ha colpito, in particolar modo, il mondo della piccole e medie imprese che la ditta Ancione di Ragusa ha annunciato la chiusura dei battenti. 
Un'azienda storica che ha caratterizzato il territorio ragusano per molti decenni. Mai avremmo pensato alla sua chiusura. 
Il problema che si pone adesso è il destino dei tanti lavoratori che ad oggi devono percepire ancora il saldo di gennaio 2013. I lavoratori sono stati messi, incomprensibilmente, in cassa integrazione a zero ore. Inoltre, c'è da ricordare che la cassa integrazione è in scadenza domani 25 maggio. 
Quale sarà il destino di questi lavoratori? E come mai non è stato organizzato un tavolo tra i proprietari dell'azienda e le organizzazioni sindacli in tempi precedenti ma solo adesso che siamo in scadenza dei termini della cassa integrazione?

La chiusura di questa importantissima azienda oltre a causare danni rispetto allo sviluppo del nostro territorio sta creando enormi difficoltà anche in termini di lavoro. Saranno tante le famiglie che si troveranno senza un lavoro e che dovranno subire difficoltà economiche non indifferenti. 
Mi auguro che sia da parte delle Istituzioni che da parte delle OO.SS. si riesce a trovare una soluzione per non lasciare, come spesso accade, soli i lavoratori e le famiglie che si vedono coinvolte in questa situazione. 
La Fesica Confsal di Ragusa si mette a completa disposizione nonostante non abbiamo nessuno dei lavoratori in questione iscritti al nostro sindacato. 

Il Segretario della Fesica Confsal di Ragusa
Valentina Spata


Il Pd di Ragusa al collasso. Calarese-Cosentini: sto matrimonio s'adda fa. Lupo, Napoli e Dipasquale i testimoni.

Dopo l’amarezza e la delusione rispetto alla situazione nazionale del Partito Democratico che è comunque da considerarsi unica alternativa per far fronte alle emergenze immediate del Paese, mi trovo a dover meditare e riflettere rispetto a quanto accaduto all’interno del PD di Ragusa.
Io sono una delle fondatrici del Partito Democratico della mia città. Una giovane donna desiderosa di portare il mio contributo ad un progetto politico che ho sposato sin da subito per il profilo innovativo e riformista con cui si era presentato. Sono stata disposta a metterci la faccia e ad impegnarmi da subito, collaborando per la costruzione di questo progetto che ho sempre ritenuto vincente.
Sono stata eletta Segretario dei Giovani Democratici a Ragusa, ho fatto parte della segreteria Regionale dei Gd e della Direzione Nazionale.  Ruoli importanti che mi hanno caricata di grande responsabilità nei confronti del partito, della mia città ma anche della mia generazione, con tutte le difficoltà e gli ostacoli che ho dovuto affrontare.Perchè a Ragusa invece di valorizzare le persone, si demonizzano e si ostacolano.

Anche se ero disposta a metterci la faccia e ad impegnarmi ho tenuto da subito una posizione molto netta e molto trasparente. Ho sempre partecipato dicendo ciò che pensavo a prescindere dalle aree di appartenenza. 
Un partito, quello di Ragusa che è sempre stato all’opposizione contro un’amministrazione gestita dall’ex Sindaco del Pdl, Nello Dipasquale, attuale leader del movimento “Territorio”e deputato regionale di Megafono. Negli ultimi anni, ad eccezione degli ultimi mesi,  i consiglieri comunali del Pd, in particolar modo il Segretario del nostro partito, Peppe Calabrese, hanno condotto una opposizione spietata nei confronti dell’amministrazione precedente che, a volte, mi è sembrata più personalistica che politica.  Un’opposizione esagerata e poco produttiva, priva di contenuti utili per la città. Pensate, Calabrese e Dipasquale sono arrivati a denunciarsi a vicenda.  Sono più di 100 i comunicati stampa che il Segretario del Pd, Calabrese ha scritto contro la persona di Dipasquale.
Adesso, i due "personaggi" hanno consacrato il loro matrimonio, dimenticando anni e anni di ingiurie, fango, accuse e diffide. Alla faccia della coerenza!
Ricordo che alle regionali il Segretario del Pd di Ragusa si candidò per contrastare, secondo il suo modo di pensare e la sua eccessiva presunzione, la candidatura di Dipasquale che ovviamente (era scontato) è stato eletto con un grande consenso. E fu in quella occasione che Calabrese e la sua segreteria iniziarono a parlare di dignità (in occasione di un direttivo ricordo che una persona della segreteria mi disse che dovevano difendere la loro dignità). Iniziarono a contrastare la candidatura dell’ex Sindaco Dipasquale nella lista “Megafono” creata dal Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.  Addirittura invitarono Crocetta a Ragusa obbligandolo a togliere Dipasquale dal listino e privando, difatto, il nostro partito e la nostra Provincia di avere un ulteriore deputato regionale.  Ma, come hanno sempre detto, la dignità valeva più di ogni altra cosa.
La sottoscritta,  ha sempre ritenuto (l’ho dichiarato pubblicamente) che il Segretario del Pd fosse una persona priva di strategia,di capacità politica, di senso di appartenenza a questo grande progetto politico. Una persona che ha sempre mirato ai suoi interessi personali  a discapito di tutto e tutti.  
E per questo motivo che la sottoscritta è stata considerata una dissidente, una persona “folle” (pensate che il Segretario Calabrese e i suoi amici, ovvero gli stessi compagni di partito, mi accusano, da mesi, anche all’interno del Consiglio Comunale che sono pazza).
L’ultima performance del Segretario al riguardo l’ha fatta alcuni giorni fa quando mi ha pure bloccata su Facebook per evitare di leggere le mie considerazioni dissidenti dal suo pensare e volere. Talmente è democratico!!
Mi pare chiarissimo che oramai il PD di Ragusa è un partito allo sbando. In pochi giorni ha decretato ufficialmente il suo suicidio politico in maniera talmente eclatante che a confronto le liti interne fanno sorridere, se riviste oggi. E' inutile ripercorrere le azioni folli e pazzesche che l’attuale gruppo dirigente che fa capo al Segretario Calabrese,  hanno compiuto. In un momento delicato e importante per il futuro della nostra città, che ci vede impegnati per le amministrative di giugno,  invece di trovare una soluzione che portasse ad una linea strategica e vincente per  il nostro partito, Calabrese, con l’aiuto del suo cerchio magico,  lo ha mandato infrantumi, manifestando comportamenti miserevoli e degni della vergogna e del disprezzo più assoluti per una classe politica che si definisce “dirigente”.
Ma cosa è accaduto in questi mesi nel Pd di Ragusa?
Meglio fare un po’ dichiarezza. Cerco di riassumere il tutto, anche se non è semplice scriverlo in poche righe. Il Segretario del Pd, Peppe Calabrese ha ben pensato di occuparsi delle sue esclusive priorità: la SUA candidatura alle Regionali che lo ha visto perdente; la SUA candidatura alle primarie per le politiche che lo ha visto ritirarsi all’ultimo momento per poi dare il pieno sostegno alla candidata del circolo di un altro paese nonostante a Ragusa avevamo 4 candidati (2 donne, 2uomini);  la SUA unica e sola candidatura a Sindaco di Ragusa (pensate ha deciso, violando ogni norma dello Statuto, che il candidato doveva essere solo lui, tantochè quando si è candidato un ragazzo dell’area Renzi ha fatto di tutto per farlo ritirare).
Dopo aver deciso,sempre insieme al suo cerchio magico, che il candidato a sindaco per il Pd di Ragusa doveva essere lui, ha iniziato le “trattative” con la coalizione di centro sinistra e non solo.
Un giorno richiama all’attenzione l’alleanza delle scorse amministrative (Movimento Città, Idv, Sel) dicendo loro che insieme potevano costruire una grande alleanza, però lui doveva essere il candidato a Sindaco.
Il giorno dopo contatta l’Udc e il movimento Megafono ( movimento che non si capiva a cui faceva riferimento poichè all’epoca erano presenti solo 4 persone, adesso abbiamo saputo, come pensavamo, che Megafono fa capo all’On. Dipasquale) dicendo loro che insieme potevano costruire una grande alleanza, però lui doveva essere il candidato a Sindaco.
Il giorno successivo si leggevano sui giornali dichiarazioni contrastanti tra le due ipotetiche alleanze e di conseguenza iniziavano a diffidare rispetto alla linea politica del Pd ragusano. 
Dopo mesi di “tarantella ragusana” e di imposizione della sua candidatura a Sindaco i risultati che si ottengono sono i seguenti: sia il Movimento Città che il Movimento Partecipiamo(ex Idv,  Sel) esprimono i loro  candidati e si distaccano insieme a tanti altri movimenti e personalità dal Pd ragusano.
A questo punto, noi del secondo circolo chiediamo a tutti di restare uniti e di creare una grande coalizione civica che ci permettesse di  costruire una grande forza di centro sinistra capace di essere competitiva e vincente.
Il Segretario del Pd di Ragusa Calabrese e metà del Partito Democratico di Ragusa, nel frattempo, dopo vari dissensi anche all’interno del loro stesso gruppo, decidono (con una votazione del coordinamento che viola di fatto il regolamento visto che il Segretario non ha sostituito i nomi di coloro che non sono più iscritti al pd,e se lo avesse fatto sarebbe venuta a meno la sua maggioranza)  di sostenere il candidato a Sindaco, Giovanni Cosentini del movimento “Territorio”.
Chi è costui? Bè, sarebbe l’ex Vice Sindaco di un movimento politico di centro destra che ha governato la città di Ragusa negli ultimi 7anni, di cui noi siamo stati all’opposizione. Con esattezza, il vice Sindaco di Dipasquale, lo stesso che Calabrese ha diffamato per anni.Un uomo che è stato ex punto diriferimento in Provincia di Ragusa, quando era nell’Udc, di Totò Cuffaro.  Insomma, una figura politica che va in direzione opposta a quelli che sono i valori e i principi del nostro partito, sanciti pure dal nostro Statuto.
Per facilitare questo passaggio doloroso ma necessario per il futuro politico e personale di alcuni,gli scienziati del movimento "Territorio" pensano di spostare i consiglieri comunali uscenti dalle liste di Territorio a quella del Megafono, così da rende meglio l’inciucio agli occhi dei ragusani, che credo non sono così stupidi da non comprendere quanto sta accadendo.
Una delusione che non deriva solo della scoperta che pezzi di “classe dirigente”  ragusana hanno usato il potere mettendo da parte l'onestà. Questa è solo la più recente delle grane piovute sul PD ragusano. Già prima si erano manifestati vizi antichi di chi si crede il “nuovo”ma che è peggio del “vecchio”: settarismo e personalismi, carenza di democrazia interna, tendenza a trasformare le divergenze di opinione in faide di dissidenti che qualcuno definisce “poche persone”. (li invito a partecipare alle riunioni del secondo circolo per sapere in quanti siamo prima di aprire quella boccaccia velenosa).
Ed è per questi motivi che io, insieme ad altri, che non potevamo più stare insieme a chi non riesce ad accettare il dialogo e il confronto, abbiamo deciso di creare un nuovo spazio democratico, dando vita a rispetto delle norme dello Statuto, al Secondo Circolo del Pd di Ragusa.
E, adesso per giustificare scelte incomprensibili che destano vergogna e umiliazione a tutto il Pd, perché l’inciucio con una parte del centro destra che se arriva al ballottaggio inevitabilmente si allea anche con il Pdl, il Segretario vuol fare credere che la colpa è di chi “a pochi mesi dalle amministrative” ha voluto creare una seconda casa del Partito Democratico nella città di Ragusa. Almeno abbi la decenza, non dico la responsabilità visto che non ne comprende il significato, di tacere.
Attribuire agli altri la cronica incapacità a determinare una linea politica efficace e vincente è figlia dei suoi atteggiamenti e dei suoi comportamenti immaturi e poco credibili che purtroppo, aimè, sono anche avallati dal Segretario Regionale,Giuseppe Lupo e dal suo responsabile organizzazione, Enzo Napoli. Scrivo i nomi, perché a differenza di quanto si dice, non è una decisione sostenuta da tutta la Segreteria regionale (di cui fa parte anche Gianni Battaglia, membro del secondo circolo) che non si riunisce da mesi, ma solo da loro.
Coloro che dovrebbero occuparsi delle macerie di un Pd siciliano sordo e cieco rispetto alle esigenze dei cittadini e del ruolo, ormai assai marginale, dei militanti del nostro partito, hanno ben pensato di “intromettersi”, per l’ennesima volta, nelle vicende ragusane causando più danni che aiuti reali. La preoccupazione del Segretario Regionale, che purtroppo ho sostenuto nella scorsa campagna congressuale e che ho aiutato nel periodo in cui qualcuno lo voleva diffidare, è stata quella di portare a termine un disegno politico che ha visto la distruzione totale del Pd di Ragusa. Un disegno che vede nella mia città, l’alleanza con Dipasquale e quindi con Territorio-Megafono. Un’alleanza che, a mio avviso,non si limita solo al progetto delle amministrative ma che avrà ripercussioni anche per il futuro del nostro partito e che riguarderà tutta la nostra Provincia (basti vedere anche l’accordo di Megafono-Dipasquale a Comiso e l’assordante silenzio da parte del Segretario Provinciale e della segreteria, se ancora esiste, su quanto accaduto nel capoluogo e basti pensare all’insistenza da parte di Lupo nel voler dare la tessera a Ciccio Aiello, venendo meno alle regole dettate dal nostro Statuto).
E non mi vengano a dire che si tratta di riportare un’alleanza regionale a tutti i livelli locali, un’alleanza che vede le stesse forze unite per la stessa linea politica, perché fanno ridere ai polli. Basti guardare alle vicende accadute per l’approvazione della finanziaria, e in particolar modo per la vicenda della Formazione Professionale, dove l’operato dell’Assessore Scilabra del Pd scelta da Crocetta,è stato contrastato dagli stessi deputati del nostro partito e difeso dalla minoranza. Basti pensare, inoltre, alle riunioni con alcuni dipendenti di Enti di Formazione dove, alcuni deputati del Pd, assumono gravi dichiarazioni nei confronti del Governatore e dell’Assessore.
Ma poi questa alleanza in quante città della Sicilia è stata riconfermata? Nella maggior parte dei casi in cui Pd e Megafono sono nella stessa coalizione, il candidato a Sindaco è espresso dal Pd e in quei casi dove non hanno trovato l’accordo, ognuno ha presentato il proprio candidato. Guarda caso solo a Ragusa, dove chi rappresenta Megafono ha fatto parte e fa parte ancora oggi del centro destra, si riesce a fare il più grande e scandaloso inciucio di questi tempi.
A tal proposito, credo che in questo partito regna l’incapacità della classe dirigente regionale, ma ancor di più del Segretario Lupo che non riesce a chiarire la funzione e il rapporto esistente tra il Pd e il movimento Megafono. Se dobbiamo attenerci SEMPRE al regolamento, chi è iscritto a Megafono non può essere iscritto al Pd, chi è di centro sinistra non può sostenere un candidato a Sindaco di centrodestra, nonostante è deputato di Megafono. Una confusione che sicuramente si è venuta a creare a causa dell’accozzaglia creata da Crocetta nel suo movimento ma che i nostri cari dirigenti del Pd non hanno saputo e voluto chiarire nel rispetto di quelle che sono le norme di un regolamento che non è un optional ma un documento ufficiale che abbiamo sottoscritto tutti al momento dell’adesione al nostro partito.
Per non parlare poi, sempre restando in tema di norme statutarie, della mancanza totale del rispetto del regolamento avvenuta in tantissime altre occasioni (vedi caso Gela, dove i candidati alle scorse amministrative del Pd erano due, tra cui Speziale, all'epoca segretario provinciale candidato contro il candidato ufficiale del pd ed entrambi arrivati al ballottaggio; il caso Bagheria dove l’area Cracolici-Lumia ha sostenuto un candidato a Sindaco e l’area Lupo-Mattarella un altro ancora.. e vedi tutti i casi in cui il tesseramento non si è fatto e nonostante non si è fatto si è votato alle primarie per eleggere i rappresentati al parlamento nazionale o di una parte del tesseramento che non è avvenuto in modo regolare.. potrei scrivere un libro ma per il momento mi limito a questo e continuo a raccogliere le testimonianze). 

E questa classe dirigente dovrebbe essere un esempio per le nuove generazioni?O dovrebbe venire a farci lezioni di democrazia e di rispetto del regolamento a noi del Secondo circolo?
Bè, ne dubito fortemente che potrei apprendere da loro i metodi per la buona politica, quella con la P maiuscola che ormai si disconosce. E dubito che proprio loro possano dare dictat sul da fare nel Pd di Ragusa.
Invito quei “dirigenti”regionali che sono stati a Ragusa, magari in luoghi diversi da quelli preposti dal partito, con alcuni soggetti del pd e altri di coalizioni opposte, di cercare il confronto con tutti i militanti, a prescindere dal primo o dal secondo circolo, e sentire anche la voce dissidente dell’elettorato rispetto a questo accordo di potere che porta beneficio a pochi a discapito di molti. Magari abbiano la decenza di ascoltare tutti, anche se dubito del fatto che ne siano capaci. Lo abbiamo costatato già in passato!
Una classe dirigente,insomma da quella regionale a quella locale, che ha completamente lacerato un progetto politico per cui io, come tantissimi altri, abbiamo sempre creduto. E se oggi c’è qualcuno che non merita di stare in questo partito di certo non sono io dissidente, ma coloro che hanno portato alla sconfitta, all’umiliazione e alla svendita un grande contenitore politico che porta il nome di uno dei più grandi partiti del nostro Paese.
Ed è a loro che contesto la mancanza di politica, la mancanza di ascolto della gente,  la mancanza di coinvolgimento della base del Pd, la mancanza della capacità di interpretare le esigenze di tutti e non dei soliti noti e la mancanza della conoscenza e del rispetto, nonostante lo evocano al momento del loro bisogno, del regolamento e dello Statuto. C’è la continua determinazione a non voler ascoltare nessuno e a seguire la strada del suicidio politico.
Insomma, sono tanti i sintomi di un disagio che andrebbero analizzati con serenità e altrettanta franchezza,  sia a livello regionale ma soprattutto a Ragusa dove è evidente un calo della partecipazione (e lo sarà ancor di più dopo questo accordo scellerato con forze del centro destra), della mancanza di collegamento tra la classe “dirigente” e i cittadini, della mancanza di strategie politiche che delineano un percorso vincente.  Ma invece di fermarsi a meditare sulle ragioni di questa disaffezione al partito si preferisce demonizzare chi solleva il problema trattandolo come nemico del partito salvo poi riempirsi la bocca di parole come «trasparenza» e «partecipazione» che si traducono in parole vuote, prive di significato. E a proposito, parlando di un principio sacro e santo,quello della trasparenza, siamo ancora in attesa di vedere il bilancio regionale e comunale del nostro partito.
Purtroppo, in questa volontà di autodistruzione c'è una sorta di istinto innato che si sperava fosse stato abbandonato alla nascita del Partito democratico. Speravano in molti, io speravo, in un nuovo DNA. Ma bisogna prendere atto che quando abbiamo a che fare con certe persone è un'illusione pensare che i geni possano cambiare. A questo punto l'ultima possibilità è che chi ci ha sottratto la speranza del cambiamento si faccia da parte e venga delegittimato anche dal nostro elettorato.
E sul fronte opposto del partito,  a noi del secondo circolo, non resta altro che raccogliere i cocci di ciò che è rimasto e di ricostruire un progetto politico, quello del Pd, che possa restituire dignità e credibilità ai cittadini e ai nostri elettori che oggi, a causa di queste scelte scellerate, ci guardano con quegli occhi di speranza che non possiamo continuare a tradire.
E siamo noi, accusati di aver spaccato un partito.. noi che abbiamo la responsabilità di far risorgere dalle sue ceneri, nella nostra città, un partito che, fino a qualche anno fa, era il più affermato del centro sinistra.
E’ a queste persone, ai cittadini della mia città a cui voglio parlare, rassicurandoli del fatto che noi del secondo circolo del Pd di Ragusa, ci sentiamo liberi dall’esprimere il nostro dissenso nei confronti di questo accordo e liberi di non votare, alle amministrative di giugno, un candidato che non ci appartiene; liberi di non condividere un programma, che rappresenta la continuità con la scorsa gestione amministrativa e che non rispecchia il nostro voler cambiare e amare la città di Ragusa. Noi ci siamo e ci saremo sempre nel rispetto di quel codice etico e morale che ci contraddistingue da ogni altra forma diversa per natura e per ideologia politica, economica e sociale.

La nostra dignità non èin vendita e non lo sarà mai!!


Urge che qualcuno si occupi delle dimissioni necessarie del Segretario del Pd di Ragusa e del commissariamento del circolo e di un celere congresso regionale affinchè si ripristinano le regole democratiche di questo partito e si dia una organizzazione efficace e strumentale alla funzione sociale che dovremmo svolgere.