sabato 29 giugno 2013

Il tragico epilogo della Formazione Professionale: Aldo Melodia si toglie la vita!


L'ennesima storia di solitudine e disagio sociale sfociata in un tragico epilogo. 
Si dice che ogni problema sia temporaneo. Che tutto passa. E invece sono sempre meno le persone che ci credono, sempre di più le persone che ricorrono a una scelta tragica e definitiva: togliersi la vita.
Temevo che qualche operatore della Formazione Professionale, lasciato completamente solo dal sistema, potesse arrivare a questo estremo gesto, ma non pensavo potesse accadere davvero. 
In questi lunghi e difficili mesi ho visto uomini e donne della F.P. vivere nella sofferenza. Ho ascoltato racconti di disperazione profonda. Persone che hanno venduto le fedi nuziali, altre costrette a cucinare con il fornello elettrico a causa del mancato pagamento della bolletta del metano, altre che hanno trascorso l'inverno senza riscaldamento, altre ancora che  portano i figli  alle mense della caritas perchè non riescono a comprare gli alimenti. Ho ancora dentro il senso di impotenza davanti all’ultima telefonata di una famiglia in cassa integrazione in cui mi comunicava l’imminente taglio della corrente per morosità.
Storie tristi, da terzo mondo che mi lasciano un vuoto dentro e quel senso di impotenza che mi mortifica ogni giorno. 
E, nonostante le tante battaglie vinte a tutela dei lavoratori e ai tanti licenziamenti scampati, ho sempre temuto che qualcuno, vivendo questa condizione di profonda precarietà, arrivasse a scegliere la peggior soluzione per avere un minimo di dignità, quella stessa dignità rubata da un sistema evidentemente marcio e mi permetto di dire anche mafioso. E lo avevo detto tante volte perchè la paura che poteva accadere c'era ed era tangibile.
Aldo Melodia, era un dipendente dell'ente di formazione Cas di Bagheria, era in cassa integrazione come molti suoi colleghi e, come loro, non riceveva lo stipendio da troppi mesi (lavoratori che attendono fino a 18 mesi di stipendio). La moglie, che ha trovato il suo corpo senza vita nel garage dell'abitazione, lavorava al centro di formazione professionale ANFE di Trapani. 
Una famiglia che viveva sperando nell'arrivo degli stipendi. Nel frattempo si indebitava per poter avere il necessario per vivere. La storia di Aldo però è la stessa di tante famiglie che in Sicilia vivono un dramma che in pochi hanno compreso.
Angosciante è stato assistere ai tanti teatrini da parte di gestori di enti e sindacati. Sindacati che oramai hanno perso quella funzione sociale che li caratterizzava. Sindacati che in tutti questi mesi hanno giocato con i lavoratori facendo terrorismo psicologico attraverso lo strumento dei "licenziamenti", tra l'altro illeciti. Eppure, il sindacato dovrebbe tutelare i DIRITTI DEI LAVORATORI ma evidentemente hanno tutelato altri interessi, i loro e quelli degli Enti. Evidentemente non hanno capito che con i dolori e le sofferenze degli altri non si gioca. Ma loro hanno pensato a se stessi e a tenere saldi i loro interessi. 
Non è mia intenzione colpevolizzare l'attuale Governo, insediatosi da pochi mesi, perchè è da oltre 15 anni che rileviamo le storture di un sistema che ha portato le famiglie della F.P. al lastrico e alla miseria ma sento il dovere di sollecitare questa amministrazione che ha il compito e il dovere di controllare e verificare tutto ciò che continua a bloccare questo sistema e che lo rende poco trasparente. Non comprendo il motivo per cui questo Governo non riesce a rende chiaro quello che è il progetto di Riforma che si sta pensando e mettendo in atto. Ma ancor di più non comprendo il motivo per cui i mandati di pagamento sono bloccati da tempo alla Ragioneria. Ho chiamato più volte e penso che sia incomprensibile che ci sono mandati bloccati dal mese di Aprile. Qual'è il motivo di questo blocco? Non c'è liquidità disponibile? Ditelo, quanto meno i lavoratori si rassegnano e non continuano a sperare con ansia. Non si riesce a capire, altresì, che fine ha fatto l'ufficio stralcio che doveva pagare i pregressi. Chiedo che sia fatta chiarezza perchè i lavoratori hanno tutto il diritto di sapere il motivo per il quale non ricevono ancora gli stipendi. E spero che si renda pubblica, qualora esiste, la volontà di avviare un prepensionamento per il settore in questione. Cosa che ritengo utile al fine della risoluzione del problema dell'esubero del personale. Inoltre, credo che sia doveroso da parte di questo Governo dire chiaramente quale sarà il futuro dei lavoratori di Enti come l'Ancol, di quello dei lavoratori che sono stati licenziati e dei lavoratori assunti in Enti che, avendo ricevuto diffida per irregolarità commesse, perderanno l'accreditamento (perchè questo è quello che prevede la legge e non ci saranno giustificazioni per nessun caso, neanche per lo Ial Sicilia, nel momento in cui verrà ridato l'accreditamento che per legge decade quando l'ente non adempie ai propri doveri). I lavoratori hanno bisogno di quella sicurezza necessaria per dormire sogni più sereni. I lavoratori hanno il diritto di sapere quale è il loro futuro. Ed invece ognuno di loro, ogni giorno, vive nell'incertezza, nell'ansia e nella disperazione. Inoltre, ci tengo a dire che tengo serie perplessità rispetto alla serietà dell'operato di alcuni dirigenti sia dell'assessorato alla Formazione sia della Ragioneria. Mi sembra opportuno che il Presidente Crocetta faccia gli accertamenti dovuti e allontani quei dirigenti che sono indagati affinchè si dia un esempio di buona amministrazione nel rispetto della piena legalità.
In questo momento di grave crisi e di grande incertezza nel settore della Formazione Professionale, la sfiducia prende il sopravvento in modo drammatico portando via con sé le personalità più fragili. Questo Governo ha il dovere di raccogliere questa pesante “eredità” e recepire il messaggio. Bisogna capire come il periodo sia particolarmente delicato e come i “vertici” debbano lasciarci qualcosa sia a livello materiale che a livello mentale: la possibilità di un respiro, la possibilità di avere una speranza per il futuro.
Non possiamo permetterci di piangere altre vittime. Perchè non si tratta di persone depresse, ma di persone disperate. In molti casi la disperazione è così tanto lucida da comprendere in sé la volontà di dar prova (di dare un segno, di dare una manifestazione) della sincera prostrazione morale per aver seppur involontariamente coinvolto la vita di altre persone in quella situazione di difficoltà economica per la quale non c'è più alcuna porta aperta. Si arriva a questi gesti estremi per preservare l'unica cosa che davvero niente e nessuno potrà mai comprare né svendere: il senso della dignità.
Ai lavoratori voglio dire: mi perdonerete, ma siamo anche noi  che li abbiamo lasciati soli nella loro battaglia di dignità, soli a combattere contro le istituzioni  poco attente ai bisogni, soli davanti al potere assoluto e incontrastato delle banche, soli davanti agli occhi dei figli che spesso sono quelli che soffrono maggiormente. Il nostro compito principale è non lasciarli soli, denunciare le situazioni, unirci e non mollare. Essere solidali e aiutare chi è più fragile. Ma soprattutto continuo a dire che dovete diffidare da chi per anni non ha fatto altro che prendervi in giro sulla base di menzogne meschine e di giochi di potere. Dobbiamo concentrarci su quanto possiamo fare noi; sì noi, perché ormai dobbiamo fare da soli e ragionare insieme come affrontare la tragicità della situazione. Siamo in tanti, non arrendiamoci!!
Alla Procura della Repubblica lasciamo le indagini che attualmente sono in corso sia a Palermo che a Messina e sono certa anche in tutte le altre province perchè oramai il "carrozzone" è scoppiato. 
E' arrivato il momento della resa dei conti perchè fino ad oggi tutto è accaduto senza responsabilità direttamente ascrivibili ad alcuno e senza rischio di danno patrimoniale per politici, assessori, sindacati, direttori e dirigenti che, a piene mani, hanno attinto, senza alcun disturbo, dal settore della Formazione.Adesso basta!! Adesso si cambia registro!!

Nello stringermi con affetto ai familiari di Aldo  ribadisco con forza il mio impegno e quello dei colleghi onesti per incalzare questo governo nel suo dovere di dare risposte alla disperazione di questi lavoratori.

E come disse Sant'Agostino "coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime".

Valentina Spata

venerdì 28 giugno 2013

"I Padri Costituenti" dal blog di Civati

 Il congresso del Pd si avvicina e si inizia a discutere di "regole".

"Le regole ci sono, come ripeto da sempre. Cambiarle ora è molto discutibile e si presta inevitabilmente a letture maliziose. Usiamo quello che c’è e parliamo di politica. Senza pensare che uno schema favorisca l’uno o l’altro. Perché abbiamo cose più importanti da dire e da fare. Mi pare".
http://www.ciwati.it/2013/06/28/i-padri-costituenti/

mercoledì 26 giugno 2013

AMMINISTRATIVE RAGUSA: IL TRIONFO DI FEDERICO PICCITTO E IL TONFO DEL SISTEMA DIPASQUALE.

Vi ricordate quando le donne in estate per lavare il marciapiede da mosche, formiche, scarafaggi e caldo gettavano una secchiata d’acqua che puliva l’ambiente e rinfrescava l’aria? L’elezione di Piccitto è stata così, si è tirata via tutto in un colpo solo. Itavinni! – ha detto Ragusa e poi si è emesso un bel respiro di sollievo e un augurio affettuoso a questo giovane che guiderà la nostra città. Un successo straordinario esploso in così poche settimane – nessuno conosceva Federico Piccitto – lo si comprende solo attraverso un processo di identificazione valoriale con il candidato. Ogni ragusano esausto del vecchiume e del marciume si è ritrovato di fronte – quasi per miracolo – un ragazzo che rifletteva l’onda ribelle che la comunità nutriva in cuore e lo ha abbracciato con passione violenta. Il settanta per cento è molto di più del consenso – una fredda adesione che comunque scalda la democrazia -, è una stretta collettiva per spazzare via gli anni bui e risorgere. Bisognava guardarli durante i festeggiamenti per capire quanto era diversa l’emozione che si stava vivendo rispetto alle prese di Palazzo a cui abbiamo assistito in 19 anni! Non c’era alcun volto truce che si leccava i baffi pregustando posizionamenti favorevoli per la coltivazione del proprio interesse, e neppure un viso atteggiato ad assaporare vendette. Erano così seri da fare tenerezza. La felicità non era offuscata ma certamente già intrisa dal dovere, e guardarli era struggente perché quella operazione di travaso – avere riposto la stanchezza, la rabbia e la speranza residuale nelle mani di questi giovani – si è capito subito che era stata un’ultima ma giusta intuizione. Giovanni Cosentini non è uno sconfitto, è già un’ombra che è subito sparita. Sembra il film Roger Rabbit dove c’è chi lotta per la giustizia e la libertà e chi si scioglie. Nello Dipasquale ieri sembrava il giudice del fumetto che si sbarazza degli scagnozzi e pensa solo a se stesso. C’è stata un’intervista dove l’onorevole per contenere la preoccupazione per la botta ricevuta alla sua immagine ha scelto i toni sarcastici, e questo camuffamento lo ha invece denudato sino all’osso del suo Io. Non ha pronunziato – Nello Dipasquale – neanche una volta il nome di Cosentini e si è lanciato in un contorcimento rancoroso-giustificativo quando ha detto: Ora per la prima volta potrò passare una bella estate, una bella vacanza (come se non se ne fosse fatte in abbondanza, ndr) senza pensare alla fognatura e a tutto il resto. Proprio vero, abbandoni la gestione delle fogne e si goda la sua poltroncina da 20 mila euro al mese ottenuta diventando comunista! Cosentini è rimasto inchiodato ai suoi degnissimi novemila voti ma è stato travolto perché la onda ha schiantato l’intero sistema Dipasquale andato irrimediabilmente in frantumi. Le scatole dell’inganno – territorio, megafono – hanno avuto una tenuta minima, hanno retto il tempo del salto alla Regione, son servite persino ad abbindolare Crocetta, – che già inneggia al trionfo di Piccitto – e poi si sono sbriciolate. Tutti birilli caduti rovinosamente per terra, in testa Calabrese, il Segretario del Pd, spiazzato a destra, a sinistra, di sopra, di sotto e di lato: fa pena, più di Cosentini che almeno il titolo di amico di Cuffaro non glielo leva nessuno. Il trionfo di Piccitto è però anche il trionfo della lealtà, della generosità, della lungimiranza dei movimenti civici di centro sinistra, Città e Partecipiamo. Federico Piccitto li ha voluti sempre accanto Platania e Iacono nel momento del trionfo ed è un segnale di unità per la ricostruzione. L’ultima cosa sui grillini ragusani che ora stiamo conoscendo. Gentili, pacati, seri, sorridenti, giovani, mettiamoci dentro ogni qualità, ma c’è una cosa che li accomuna: hanno l’occhio giacobino, una specie di mutamento repentino dello sguardo. Mentre parli con loro si percepisce che inseriscono una retromarcia nel cervello, stringono leggermente l’occhio, ti soppesano, come le tartarughine rientrano lentamente nel guscio della loro anima, cliccano la funzione “sospetto” e poi riprendono i normali contatti. E’ un attimo. E’ l’occhio giacobino, lo possiede anche Federico Piccitto questo ragazzo straordinariamente positivo e pulito che cammina tenendosi per mano con la fidanzata. E’ l’occhio giacobino, è il ritorno all’etica, ci vuole eccome per la nostra Ragusa.
 

domenica 23 giugno 2013

Gay Pride Palermo..

"E' assurdo che qualcuno deve chiedere di poter essere quello che è"
Gay Pride Palermo!

 

Miccoli: il disonore di un capitano!



La maglia rosa-nero non ti appartiene!




Fabrizio Miccoli al telefono con il figlio del boss Lauricella: "quel fango di Giovanni Falcone".
 Tra le relazioni "pericolose di Miccoli" c’è anche il rapporto con Francesco Guttadauro, nipote del superboss latitante Matteo Messina Denaro e figlio di Filippo, il messaggero, il tramite tra Messina Denaro e Provenzano, ai tempi della latitanza di quest’ultimo.
Il  giocatore, capitano del Palermo in odor di trasferimento a Livorno, avrebbe commissionato al figlio del boss Antonio Lauricella il recupero, per suo conto, di alcune somme di denaro prestate ai soci di una discoteca di Isola delle Femmine: estorsione e accesso abusivo a un sistema informatico, questi i reati contestati al calciatore pugliese, contenuti nell’avviso di garanzia consegnatoli dagli investigatori del centro operativo Dia di Palermo.
Rimango costernata da queste dichiarazioni del calciatore amato dai siciliani nonchè dalle sue frequentazioni.
Ha tradito non solo i tifosi ma anche i siciliani che lo hanno sempre considerato un modello su cui identificarsi. Dopo diversi anni in Sicilia dovrebbe porgere le sue scuse a tutti noi che lo abbiamo accolto nella nostra terra con grande amore, la stessa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino  che sono il simbolo di tutti i siciliani.

sabato 22 giugno 2013

Giovani talenti siciliani crescono!


In una terra come la Sicilia dove le nuove generazioni per avere un futuro migliore (o meglio per avere un futuro) scelgono di andare via è un gran piacere vedere che, nonostante tante contraddizioni, ci sono tantissimi giovani talenti, soprattutto nella Provincia di Ragusa.
Una grande emozione vedere e ascoltare Francesco Cafiso, giovane sassofonista di Vittoria,  suonare nell' Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Uno dei talenti più precoci della storia del jazz che a soli 9 anni inizia la sua interminabile passione.
Orgoglio tutto siciliano ma direi anche vittoriese. Dobbiamo continuare a far crescere e a valorizzare i tanti giovani talenti che abbiamo scoperto e che continuiamo a scoprire nei nostri territori.
Per questo il mio tour di visita ai conservatori siciliani continua :)

Questione morale: dove è finita?

Il deputato del Pd Gaspare Vitrano (attualmente indagato per concussione), adesso deve pure rispondere, dopo le indagini e gli arresti della Procura di Palermo, di finanziamento illecito ai partiti.
Questo signore non "decade 'dufficio da iscritto e da dirigente del Pd"?
#nonèilpdchevoglio

 http://www.restoalsud.it/2013/06/19/retata-alla-regione-sicilia-17-arresti/

Ragusa: il Pd svenduto alla destra senza dignità!



Ciao a tutte/i,
ho deciso di pubblicare la lettere mandata all'On. Pippo Civati, nella speranza che qualcuno dal PD nazionale ci ascolti. 

Caro Pippo,
sono una giovane donna, democratica e siciliana che ti ha sempre stimato e che circa un anno fa scriveva “storie di Sicilia” sul blog “giùalsud” fortemente voluto da te per mettere insieme i racconti dei giovani meridionali.
Ho deciso di scriverti per raccontarti quello che io e alcuni amici del Pd di Ragusa stiamo vivendo in occasione delle amministrative. Una storia che avrebbe dovuto avere un finale diverso ma che purtoppo ci vede affrontare una situazione a dir poco “anomala” e “disperata”.
Da circa quattro mesi, insieme ad un centinaio di amici del Pd di Ragusa, ho contribuito alla nascita, non senza polemiche, di un secondo circolo nella città di Ragusa, anche per marcare la differenza con un gruppo dirigente che ha portato il Partito ad allearsi con la destra "Cuffariana" in città. 
Come è noto a tutti gli organismi regionali, il secondo circolo, che ha raccolto anche l’adesione di non iscritti restii a tesserarsi durante la attuale segreteria cittadina, è stato creato da noi in aggiunta a quello esistente, adottando pedissequamente lo statuto regionale e richiedendo ufficialmente l'approvazione al Direttivo Provinciale.
Si tratta di una nuova realtà costituita da autorevolissimi esponenti del Partito quali, tra gli altri, il senatore Gianni Battaglia, attuale membro della Segreteria Regionale, il prof. Antonino Barrera, già consigliere comunale e attuale Presidente della Assemblea Provinciale del Partito, l'avv. Angela Barone, già consigliere provinciale e membro della Direzione Regionale, l’avv. Guglielmo Barone, membro esecutivo provinciale con delega “Giustizia”, il dott. Giambattista Veninata, già assessore della giunta del Sindaco on. Giorgio Chessari e attuale membro della direzione provinciale, il Prof. Salvatore Terranova, già consigliere comunale e membro della direzione provinciale, Salvatore Schembari, già consigliere comunale e segretario cittadino dei DS nonchè segretario CGIL Funzione Pubblica, l'avv. Gaetano Barone, già assessore della Giunta dell'on. Giorgio Chessari, la sig.ra Alessandra Failla, ex assessore della Giunta Solarino e dirigente Comunale, ed altri ancora compresa la sottoscritta.
Questa scelta di ampliare la base del Partito e la sua articolazione in città è di fatto avversata dalla attuale segreteria cittadina, la quale, in occasione delle elezioni amministrative, invece di dar vita, come da nostra richiesta, ad una coalizione di centro-sinistra con SEL ed alcuni movimenti civici già alleati nel 2011, ha preferito aderire alla coalizione della stessa giunta di centrodestra che da otto anni governa Ragusa. Tra l’altro gli altri movimenti civici di centro sinistra hanno tentato, senza risultati positivi a causa dell’incapacità del nostro Segretario di fare sintesi, di costruire un alleanza che sicuramente, leggendo i risultati elettorali, ci avrebbe portato ad essere protagonisti di questo ballottaggio.
L’orientamento assunto, dalla segreteria Calabrese e da una parte del PD di Ragusa di allearsi con le liste che sostengono la candidatura di Giovanni Cosentini, costituisce un grave errore politico e si configura come una resa senza condizioni.
L’immagine, la storia del PD e dei suoi iscritti, elettori e militanti è stata svenduta e umiliata.
Questa parte del PD Ragusano è inciampato nell’inciucio, ha accettato il trasformismo e ha manifestato una preoccupante subalternità politica e culturale, laddove  invece, ci voleva innovazione ed audacia.
Appare tra l’altro ridicolo e meschino il tentativo di fare apparire questa decisione come l’uniformarsi ad una non meglio  precisata “volontà regionale” che avrebbe “suggerito o perfino imposto” l’omologazione delle coalizioni nelle amministrazioni locali a quella che sostiene il governo Crocetta. E’ opportuno, ancora una volta, ribadire che nessuna competenza è riconosciuta dallo statuto del PD al livello regionale che, tra l’altro, proprio per ciò, non ha mai riunito nessuno organismo (segreteria regionale o direzione regionale) per affrontare questioni che sono invece demandati alla competenza locale esclusiva. Semmai gli incontri “clandestini e in luoghi privati” di dirigenti locali del PD insieme ad Enzo Napoli della segreteria regionale del PD (ricordiamo che della stessa segreteria fa parte anche un componente del secondo circolo, il Sen. Gianni Battaglia) con esponenti di altre liste, per raggiungere intese e accordi, ancora prima del voto espresso dagli organismi dirigenti locali e in assenza di alcuna competenza, destano ulteriore stupore ed indignazione. Inoltre a conferma ulteriore della strumentalità di tale tesi basta ricordare quanto sta avvenendo in altre importanti città siciliane, da Siracusa a Modica a Licata ma anche ad Acate e perfino nel centro palermitano più importante interessato al voto Partinico, centri in cui si registra la contrapposizione di candidati sostenuti dai partiti che si richiamano al governo regionale. Se il regionale vuole svolgere un utile ruolo sarebbe opportuno che si impegnasse a chiarire il rapporto tra il PD e le cosiddette liste Megafono diventato insopportabilmente equivoco e che richiederebbe, in questo caso, di invocare le regole contenute nello statuto.
Ancora, non possiamo non evidenziare che il voto del coordinamento cittadino oltre che inutile, perché gli accordi erano stati già raggiunti prima e altrove, come da noi tempestivamente denunziato, ha interessato appena un terzo degli aventi diritto di un organismo ormai da tempo delegittimato politicamente, irregolarmente costituito e arbitrariamente convocato.
Nessuno è proprietario del partito e a nessuno può essere consentito di governarlo con la formula: ”o con me o contro di me” individuando ogni volta nemici interni da “minacciare” o denigrare ed a cui attribuire colpe per i ripetuti insuccessi di cui invece sarebbe tempo di assunzione di responsabilità.
PERTANTO NON CI SIAMO SENTITI, AL PRIMO TURNO, E NON CI SENTIAMO IN ALCUN MODO IMPEGNATI POLITICAMENTE ANCHE AL BALLOTTAGGIO, AL RISPETTO DI TALE VOTO e semmai individuiamo in esso la conferma dell’opportunità del percorso che ci ha indotto a costruire il 2° circolo del PD ragusano.
Per fare maggiore chiarezza voglio sottolineare alcuni passaggi rilevanti che spiegano le mie ragioni e quelle del gruppo di cui faccio parte che ci hanno costretti a decidere di non sostenere il candidato a Sindaco del centro destra, Giovanni Cosentini:
- il Candidato Sindaco Giovanni Cosentini, apparteneva prima all’Udc cuffariano poi al PID di Saverio Romano e si vanta (vedi allegato articolo su Repubblica-Palermo) di essere amico di Totò Cuffaro;
- che le liste che lo appoggiano dalla prima ora sono le stesse che solo due anni fa erano direttamente riconducibili al PDL, e che come tali hanno amministrato la città sino ad oggi con esponenti in Giunta e maggioranza consiliare: la lista Megafono poi non è altro che la lista di centro destra delle scorse amministrative “Ragusa Grande di Nuovo” che in una notte ha solo cambiato il simbolo senza mutare programma e candidati (alcuni candidati provengono da esperienze nel Pdl e An);
-che il promotore di questa iniziativa è l'on. Nello Dipasquale per otto anni sindaco di Forza Italia e del PDL, poi del suo movimento civico “Territorio” (del quale Cosentini è stato per entrambi i mandati vice Sindaco) ed ora convertito alla causa di Crocetta per liti interne al PDL. Tra l’altro l’Onorevole Dipasquale un anno e mezzo fa, ricandidandosi a Sindaco del centro destra, ha ricevuto il sostegno pubblico dell’On. Angelino Alfano, attuale segretario del Pdl che venne a Ragusa promettendo mare e monti (promesse non mantenute);
-che per anni il nostro partito ha sostenuto una fiera opposizione ad una politica di aggressione al territorio ed all'ambiente, di gestione clientelare della amministrazione, di spreco delle risorse comunali portata avanti proprio dalla stessa coalizione a cui oggi ha aderito questa parte del Pd, coalizione che per altro non ha mai operato alcun mea culpa sulle precedenti scelte amministrative, che invece orgogliosamente intende proseguire e completare; la stessa coalizione che il Segretario del Pd ragusano ha condannato, criticato e denunciato pubblicamente per lunghi 8 anni (le pesanti liti, anche a livello personale, avvenute tra il Segretario Calabrese e l’On. Dipasquale sono state rese pubbliche da tutte le testate giornalistiche locali);
- che in occasione del ballottaggio è stato indicato da Cosentini come assessore l'altro  candidato sindaco  del centro-destra Ciccio Barone, esponente del PID di Saverio Romano e di Innocenzo Leontini, nonchè anche lui assessore per anni della Giunta di centro-destra Dipasquale - Cosentini;
- che sempre in occasione del ballottaggio hanno pubblicamente aderito al progetto di Cosentini il dr. Mallia (candidato vicesindaco del PDL) e l'avv. Cultrera (coordinatore provinciale del PDL);
- che il segretario cittadino ha consentito questo ampliamento della coalizione senza alcun passaggio presso gli organi direttivi.
Per queste ragioni il Partito nel giro di pochi mesi ha dimezzato il proprio elettorato (dal 22% del senato all'11% delle ultime consultazioni), e numerosissimi iscritti stanno riconsegnando le tessere.
Per converso tutti i nostri ex alleati di centro-sinistra hanno riportato un successo elettorale sia in termini di voti di lista che di candidato sindaco, avvicinandosi, in termini di consistenza elettorale, al PD.
Non è un caso che Ragusa è l'unica realtà in Italia in cui il Movimento 5 Stelle riesce (peraltro a stento) a partecipare al ballottaggio ed il candidato Sindaco Cosentini riporti la metà dei voti della sua coalizione.
A Ragusa il Partito Democratico non è alla guida di una colazione di moderati e progressisti, come si vuol far credere, ma ha assunto un ruolo meramente marginale al carro della stessa coalizione di centro-destra che ha già governato Ragusa e che impedisce il cambiamento in città.
Per tutti questi motivi elencati, personalmente ho dichiarato di votare per Federico Piccitto, il candidato del M5S, sostenuto pubblicamente anche dagli altri due candidati a sindaco di centro sinistra e dai loro movimenti civici. Tra l’altro, dato importantissimo, i due candidati a Sindaco di centro sinistra hanno totalizzato, nonostante sostenuti ciascuno da una sola lista, quasi lo stesso risultato del candidato a Sindaco del centro destra, Giovanni Cosentini, sostenuto da una parte del Pd, da Udc, da Megafono (il movimento del Presidente della Regione siciliana) e altre due liste di centro destra. Ciò vuol dire che se avessimo scelto di costruire una grande coalizione di centro sinistra, come spesso proposta da noi del secondo circolo, oggi al ballottaggio, e forse al primo turno, avrebbe vinto il vero centro sinistra con tutto il Partito Democratico.
Ma ciò che ritengo più assurdo è che a causa del mio sostegno pubblico ad un candidato che sono stata costretta a scegliere per porre fine a queste lobbies di potere, che per anni hanno mortificato l’intera comunità ragusana, devo sentirmi dire, o meglio devo leggere tramite un messaggio su facebook, che sono “decaduta d’ufficio da iscritta del Pd”. Ovviamente sono certa che continuerò ad essere una iscritta del Pd perché, oltre al mio impegno conosciuto in Sicilia ma anche in molte regioni del nostro Paese, sono certa di aver rispettato il regolamento e lo Statuto del mio partito, forse sono una delle poche in Sicilia ad averlo fatto. 
Di fronte a tutto ciò, rispetto a questo caso anomalo accaduto a Ragusa, a differenza di tutto il resto della Sicilia e del Paese dove il Pd ha vinto senza alcun problema le precedenti amministrative, ritengo che non si possa restare in silenzio e che il vero Partito Democratico non possa accettare che nel Capoluogo di Provincia più a Sud d’Italia si possa dare sostegno ad un candidato a Sindaco cuffariano e ad un centro destra che ha di fatto ostacolato, con grande abilità, il centro sinistra che avrebbe potuto vincere queste elezioni.
Pertanto, caro Pippo, spero che accoglierai positivamente quanto da me su esposto e che presto potrai essere nostro ospite a Ragusa per ascoltare le nostre istanze.
Io questo partito voglio cambiarlo e so che insieme possiamo farlo.

Con grande affetto,
Valentina Spata


I posti del Mondo dove possiamo essere felici!

Stasera Morfeo ha deciso di abbandonarmi quindi ho deciso di dar voce ad una mia curiosità: quali sono i posti del mondo dove la gente è più felice? Esisteranno davvero o sono solo leggende metropolitane?
Mi sono messa ad indagare un pò e..pensate, ho trovato qualche classifica.
Dico subito che l'Italia non c'è, o meglio si piazza oltre il 25° posto. Te pareva!
Però..di posti ce ne sono, personalmente non ci sono mai stata..ma potrebbe essere un idea viaggio, chissà.

Questa speciale classifica mette al primo posto la Danimarica. Forse sarà perchè li si divertono a giocare con le costruzioni Lego, però le persone sono più felici. E' un luogo più vivibile, si cammina molto in bici(ci sono le migliori piste ciclabili al mondo) o tanto a piedi. Quindi ne beneficia anche la forma fisica.

Al secondo posto c'è la Finlandia, di cui ho sentito molto parlare perchè la mia migliore amica ci ha vissuto e lavorato per diversi anni. Un posto surreale. La mia cara amica mi raccontava che inverno la luce arriva tardi e va via prestissimo. Ma ciò che mi colpì maggiormente fù l'organizzazione precisa della vita e il rispetto non solo per l'ambiente ma anche per gli altri. Pensate se dimentichi un cellulare o una macchina fotografica in un bar difficilmente, quasi raramente non li ritorvi. La sera quando i giovani escono non utilizzano la macchina ma i mezzi pubblici e se si ubriacano (i finlandesi bevono tantissimo e soprattutto hanno l'abitudine di fare la sauna, uscire fuori nudi sulla neve e bere litri di birra per riscaldarsi nuovamente) si sdraiano per terra o su una panchina in silenzio in attesa che la polizia li porti o a casa oppure in caserma fino a quando passa la sbornia. Cose stranissime per noi umani italiani ma importanti perchè riducono drasticamente gli incidenti stradali. Altro aspetto importante, indice di forte benessere, è quello relativo agli stipendi che sono i più alti in tutta Europa, la povertà in pratica non esiste. Per i giovani ci sono molte agevolazioni e se non si riesce a pagare il mutuo della casa viene "congelato" per un lungo periodo, fin quando non si ripristinano le condizioni necessarie per ritornare a pagarlo serenamente. Sono cose "dei pazzi"? No, siamo noi italiani i pazzi a non  prendere ad esempio i casi di buona gestione politica e amministrativa.

La terza posizione è occupata da un paese che si trova sempre da quelle parti: La Norvegia. La terra dei fiordi, ricco di panorami naturali mozzafiato ed ha una capitale unica al mondo: Oslo. Altro luogo dove tutto funziona perfettamente e il rigore utilizzato per il rispetto dell'ambiente e dei paesaggi è lodevole.

Al quarto posto c'è l'Olanda, terra di benessere e cultura. Ci sono un infinità di musei e ha anche i famosissimi coffee shop.
Oltre alle stupende caratteristiche paesaggistiche, si vive bene forse perchè anche qui la disoccupazione è bassa e gli stipendi sono abbastanza buoni.
 
Al quinto posto di questa speciale classifica c'è il Canada, una terra fantastica! La natura li è al primo posto, ci sono laghi, parchi naturali e le antiche montagne rocciose. A dire il vero sembra un altra civiltà.
 
Al sesto posto ci avviciniamo al nostro paese, infatti c'è la Svizzera. Non solo famosa per il noto ed omonimo formaggio. Li ci sono dei laghi stupendi e dei paesaggi montani. Inoltre è la terra del cioccolato che,  oramai approvato anche dalla scienza, fa bene alla psiche e rende felici.
 
Al settimo posto ci spostiamo in Svezia, li c'è il giorno più lungo. In alcuni giorni dell'anno, è possibile ammirare il tramonto a..mezzanotte! Sarebbe il mio posto ideale.. io adoro i tramonti e starei ore e ore a guardarli seduta vicina al mare o sopra il cocuzzolo di una montagna.


Passiamo in Nuova Zelanda per l'ottava posizione della classifica; E' un paese che nonostante la lontananza è visitato da ben 2 milioni di persone. C'è la cultura maori ed è il posto giusto per chi vuole praticare sport estremi. E' proprio qui che è stato inventato il bungy jumping! Io morirei dalla paura..soffro di vertigini quindi non potrei provare queste "emozioni". Quindi se avete il coraggio fateci un salto...
 
Molti si chiederanno e..in che posizione si trova l'Australia? Al nono come potete notare!
Anche qui montagne e natura la fanno da padrona e avrete l'onore di poter convivere con dei bellissimi canguri! Tra l'altro questa terra "scoperta" da poco da molti italiani offre ottime possibilità di lavoro con stipendi ben pagati. E' un pò complicato rimanere a lavorare per alcuni mesi perchè ci sono delle regole ben precise e rigide. Ehehhe loro le rispettano e le fanno rispettare le leggi!
 
Al decimo posto torniamo in Europa e precisamente in Irlanda. Qui potrete trovare delle bellissime pecorelle e..il Regno Unito si sa ha sempre un suo fascino. Ho vissuto per un bel pò a Londra, differente dall'Irlanda e sicuramente molto caotica e poco vivibile anche se meravigliosa sotto tutti i punti di vista. Pensate, ricordo un giorno quando uscì da casa (alle 6.00) per recarmi a lavoro e trovai la strada completamente smantellata. avevano scavato fino in fondo... un buco enorme. Il transito per i pedoni era limitato sui laterali e poi tutto circondato da transenne alte. Ritornai a casa verso le due di notte e trovai la strada (il tratto era molto lungo) sistemata, con il manto stradale lineare e addirittura anche le strisce pedonali e stradali. Domandai ad un amico come facevano a finire tutto in un giorno e mi rispose: "benevenuta nella civiltà" dove non speculano sui lavori pubblici e soprattutto dove devono pagare multe salatissime se non terminano i lavori entro la data prevista, quasi sempre in giornata al massimo una settimana.
 
Fin qui abbiamo parlato di paesi, un pò generico come discorso, quindi andiamo nei dettagli, il paesino dove gli abitanti sono più felici è (rombo di tamburi): l'isola di Givaer in Norvegia.
Questa isola è piccolissima e vivono li ben 5 mucche, un bue, 6 vitelli, 13 pecore, un montone  30 agnelli e venti polli. Inoltre ci vivono solo 15 abitanti. Non ci sono auto(quindi nessuna spesa per benzina ed assicurazione), i litigi son pochi (sfido, con chi  litigano?) e si vogliono tutti bene.
La delinquenza non c'è. In 20 anni solo un furtarello (magari ciò che pensano sia stato rubato è stato solo smarrito).
Sarà perchè son davvero pochi? O forse perchè non c'è quasi nulla? Nemmeno scuole e negozi!
Fatto sta che se parlate con gli abitanti son tutti felici, si dedicano a fare puzzle, alla pesca del merluzzo a preparare i nidi per le anatre e a..raccogliere le piume dei pulcini per farne piumoni. Chi però ci è nato ..non vuole più andarsene. Mah.. vediamo se mi trovo male in italialopoli faccio anche quest'altra esperienza, chissà riesco a trovare la dimensione ideale  :)
 
Forse chissà per rendere un posto felice, dove chi ci vive abbia serenità interiore, basta poco, un pò di semplicità, tanto amore per la natura e sentirsi parte del creato. O forse bisogna abbinare a tutto ciò un cuore puro è semplice. Ogni persona può trovare dentro di se una risposta a questa domanda, basta pensarci!
Valentina

Raccolta differenziata: una invenzione napoletana!

Ciao a tutte/i,
dopo aver discusso in questi giorni di "Raccolta differenziata"  mi è venuto in mente che un mio amico mi aveva detto che questa era una invenzione tutta napoletana. Pertanto, ho voluto fare una ricerca tra libri e su internet e ho scoperto una notizia che al primo impatto mi ha fatto sorridere, sembrava quasi una barzelletta: la famosa raccolta differenziata è nata a Napoli!
Viene da ridere anche a voi? Sarebbe giustificato e si potrebbe anche non credere a questa notizia, però è vera.
Qualcuno si chiederà: perchè viene da ridere? Beh, considerando le vicende, divenute anche di interesse internazionale, dell'emergenza riufiuti in Campania viene da dubitare fortemente che nel meridione son state fatte le migliori scoperte. 
Tornando a noi, durante il Regno delle Due Sicilie, il 3 maggio del 1832, il re Ferdinando II di Borbone emanò un decreto firmato dall'allora prefetto della polizia Gennaro Piscopo a tutela della salute pubblica, nel quale si obbligava bottegai e cittadini dell'epoca a ripulire le strade adiacenti alle abitazioni o alle botteghe.

Questo il decreto:
"Tutt’i possessori, o fittuari di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l’obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo. Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondizie al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutt’i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte"

Come si noterà, una vera e propria raccolta differenziata. La si faceva per la sicurezza dei cittadini, in quanto ci si poteva ferire con pezzi di cristallo o vetri rotti.
Il decreto era composta da ben 12 articoli dove era indicata la modalità della raccolta, i responsabili etc.
Addirittura in uno degli articoli si faceva divieto di gettare dai balconi materiali di qualsiasi natura, era vietato anche buttare l'acqua dei bagni e non si potevano nemmeno lavare o stendere panni lungo le strade abitate.
Chi trasgrediva a questo decreto era punito con multe salte o addirittura in alcuni casi con la detenzione.

E non è tutto: si hanno notizie certe che già dal 1787 a Napoli, in città e nella campagna si attuava il riciclo degli alimenti, forse serviva per creare un compost per coltivare la terra?!? Chissà!

Ma tornando al decreto del 1832, pensate una legge cosi all'avanguardia a Napoli, in una città che qualche anno dopo sarebbe diventato il sud d'Italia. E pensate, la prima città a fare la raccolta differenziata e addirittura riciclare gli alimenti, che adesso vive un disagio sociale e ambientale a causa di svariati motivi. 
Mah, alcune volte mi chiedo se non fosse meglio tornare indietro negli anni e vivere in quell'epoca dove non c'era nulla ma si viveva sereni e credendo in quei valori fondamentali che la famiglia strasmetteva a tutte le generazioni.

Valentina

Il Presidente del Consorzio Universitario di Ragusa si dimette lasciando alla prox amministrazione enormi debiti!

“Soprattutto in questi ultimi mesi- ha dichiarato Di Raimondo, il Presidente del Consorzio Universitario Ibleo - ho avvertito il peso e la complessità dei problemi del passato e del presente e, nonostante tutto il mio possibile impegno, ritengo le mie forze non del tutto adeguate ad affrontarli e soprattutto a risolverli”.

Dopo le dimissioni di Di Raimondo ho avuto notizie, da un ex rappresentante degli studenti di Lingue, Paolo Pavia rispetto alla vicenda in questione e soprattutto in merito agli esposti alla Corte dei Conti che lo stesso aveva presentato qualche mese fa. 

Ecco, vi riporto le dichiarazioni di Paolo per rendervi conto anche del "meschino" contributo da parte della precedente amministrazione e dal Segretario del mio partito che insieme al suo compare Lauretta, senza discuterne democraticamente all'interno del Pd, hanno tradito chi voleva fare luce sulla vicenda incresciosa del Consorzio Universitario Ibleo:
"Di Raimondo incapace (come lui stesso confessa) di governare un ente che sta annegando nei debiti e nelle inchieste della Guardia di Finanza attivate dai miei due esposti alla Corte dei Conti del feb. 2010 e del feb. 2013. I trucchi operati sui bilanci dell'ente, disinvoltamente ratificati dal sindaco Dipasquale, dai suoi assessori e dalla sua maggioranza consiliare, integrata da Peppe Antonio Calabrese e da Giovanni Lauretta  (i quali si erano impegnati a sostenere una mozione presentata dal capogruppo di IdV Salvatore Martorana con l'intento di giungere al commissariamento dell'ente ma che, poi, strategicamente, li ha visti uscire dall'aula per evitare il voto) non sono bastati ad evitare il tracollo di una gestione che negli anni ha prodotto LA CHIUSURA DI TUTTE LE FACOLTÀ AD ECCEZIONE DI LINGUE (nella quale ho avuto l'onore di rappresentare gli studenti fino allo scorso anno) E LA MOLTIPLICAZIONE ESPONENZIALE DI DEBITI FINO A GIUNGERE ALLA STRATOSFERICA CIFRA DI OLTRE 10.000.000 ATTUALI, CON UNA PERDITA SECCA PER I CONTRIBUENTI, IN TUTTI GLI ANNI DELLA GESTIONE CONSORTILE STIMATA IN OLTRE 20.000.000 DI EURO TUTTI A CARICO DEI CONTRIBUENTI. E potrei continuare, ma mi fermo qui, dal momento che ci penseranno i magistrati a fare chiarezza e vi garantisco che non intendo mollare su questa questione neppure per un momento, finché giustizia non sarà fatta.
Inoltre, il Consorzio universitario è servito a costoro per collocare amici e parenti senza alcuna pubblica selezione, fino a giungere all'assurda cifra di 52 PERSONE OCCUPATE, oggi ridotte a 30, ma sempre in esubero rispetto alle esigenze dell'unica facoltà rimasta.
Incapace di pagare gli stipendi, incapace di pagare i fornitori (persino l'ENEL ha ridotto la potenza di erogazione di energia per morosità) incapaci di pagare gli affitti e di gestire, al punto che lo stanziamento di 100.000 euro recentemente erogato dalla Provincia regionale è stato pignorato da un creditore, Di Raimondo ha abbandonato il suo posto come un qualunque Schettino di turno, lasciando al sindaco che verrà, davanti al quale non avrebbe avuto la faccia di presentarsi, la soluzione di un problema debitorio enorme.

Decreto Fare: deludente la norma sulla impignorabilità della prima casa!

Condivido il comunicato stampa dell'Assessore di Vittoria, Piero Gurrieri:
 
Commentando il testo del "Decreto del Fare" in relazione alle disposizioni che limitano la pignorabilità della prima casa, l'assessore alla Trasparenza, Piero Gurrieri, ha dichiarato: "Da una prima lettura dell'art. 52 del decreto che sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, le norme che stabiliscono un limite alla pignorabilità della prima casa appaiono del tutto deludenti e francamente non idonee a contrastare efficacemente la situazione di crisi. Il divieto di pignorabilità si applica infatti soltanto alle procedure promosse dagli enti di riscossione (Equitalia e, in Sicilia, Riscossione Sicilia spa, subentrata a Serit) e soltanto all'unico immobile di proprietà del debitore che sia adibito ad abitazione principale e che non sia di lusso, mentre sono pignorabili tutti gli altri immobili, qualora il debito sia pari o superiore a 120 mila euro". L'assessore ha quindi proseguito: "L'art. 52 del decreto non si applica affatto alle procedure esecutive promosse da banche e privati che continuano ad essere regolate dalle attuali disposizioni, mantenendo la possibilità di espropriare la prima casa. La stessa norma, inoltre, consente anche agli enti di riscossione di continuare ad espropriare terreni agricoli, locali commerciali e artigianali, alimentando crisi, depressione, perdita di posti di lavoro e continuando a consegnare milioni di nuclei familiari all'esclusione sociale e alla marginalità. La montagna ha partorito un topolino, e i commenti entusiastici sulle anticipazioni del decreto non hanno il minimo fondamento. Per questo, l'iniziativa legislativa popolare proposta dal nostro Comune e condivisa da sindaci e associazioni non si ferma e appare l'unico strumento percorribile per un’autentica riforma che, evidentemente, le sedi istituzionali romane non sanno o non intendono determinare nel Paese".

#iovotopiccitto Domenica e Lunedì 25-26 giugno vota Federico Piccitto sindaco!

La Rivoluzione” si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. (Paolo Borsellino)
#iovotopiccitto

Un pensiero per Elettra Vantaggio!

Spesso dimentichiamo che la vita è ciò che abbiamo di più importante al mondo. In questo momento mi sento di esprimere vicinanza alla famiglia e alla giovane Elettra Vantaggiato che si trova in coma farmacologico a causa di un incidente stradale. Preghiamo per lei affinchè possa ritornare con la famiglia, gli amici e tutti i suoi cari.

Con grande affetto
Valentina

giovedì 13 giugno 2013

Angelo Di Natale, giornalista della Rai: non sono riusciti ad imbavagliarlo e lo hanno licenziato!

Premesso che da sindacalista ritengo che la solidarietà e la vicinanza così come la giusta rilevanza mediatica debba essere data anche ai semplici cittadini che quotidianamente subiscono licenziamenti ingiusti, cassa integrazione irregolare, mobbing presso le sedi di lavoro e violenza psicologica.
Ormai da tempo, anche in Provincia di Ragusa, ricevo migliaia e migliaia di email e di chiamate da parte di lavoratori che sono costretti a subire soprusi a dir poco sconvolgenti.
Ma nonostante ciò mi preme esprimere, con grande rammarico,  vicinazna e solidarietà ad Angelo Di Natale, giornalista modicano della Rai che è stato licenziato perchè ritenuto "una voce critica contro una gestione della redazione del Tgr Sicilia di tipo privato", denunciando anche la pubblicità occulta.
Da Responsabile della Rete della Legalità del Mezzogiorno non posso che sostenere in tutte le forme necessarie il giornalista che con grande coraggio ha sempre condotto la sua professione con lealtà, serietà e onestà.
La Rai è un'azienda pubblica, una Tv di Stato in cui i cittadini sono contribuenti, pertanto, l'imbavagliamento non è tollerabile ma è da condannare. Credo che sia necessario, oltre a chiedere con forza, la revoca di questo increscioso provvedimento, chiedere altresì di far luce su quanto accade dietro le quinte della redazione in questione. I cittadini pagano il canone Rai e quindi è doveroso rispettare il principio di trasparenza che sta alla base della legalità.

Valentina Spata 


L'Hockey uno sport mortificato da una politica incompetente! Sosteniamo l'eccellenza della squadra di Ragusa.


 L'Hockey in-linea a Bari: il caso degli Spartans
Uno spot di biscotti famosi recita la frase “Pur di partecipare al torneo, ci siamo costruiti il campo da soli”, mostrando dei ragazzi che costruiscono un campo da calcio all’aperto per giocare le partite di pallone. 

Paradossalmente a Ragusa abbiamo un esempio analogo, si tratta della squadra di Hockey che da anni chiede di poter giocare in un campo adeguato per potersi allenare serenamente. 
Diversi anni fa avevano chiesto la costruzione di un campo con la collaborazione dell'Associazione Nazionale di Hockey che avrebbe dato il contributo per l'erbetta sintetica, ma qualcuno gli ha risposto dicendo loro di "cambiare sport". 
Successivamente, dopo diverse interlocuzioni, la precedente amministrazione comunale ha concesso ai ragazzi il campo di Marina di Ragusa promettendogli i pullman per il trasporto dei bambini che allenano durante la settimana. Tutte promesse da marinai! Qualcuno ha visto i pullman? Noi no! Addirittura i ragazzi della squadra di Hockey per far allenare più di 80 bambini  hanno dovuto mettere a disposizione le loro auto caricandosi di costi aggiuntivi e di grande responsabilità.
Questi ragazzi, nonostante lo stato “nomade” hanno partecipato ad importanti tornei di categoria, ottenendo svariati risultati positivi: ultimamente hanno vinto il torneo regionale classificandosi come campioni di Sicilia e sono arrivati al terzo posto al campionato nazionale tenutosi a Mori  per la serie A2. 
Teniamo in considerazione che l'Hockey a Ragusa esiste da oltre vent’anni, e rappresenta un realtà eccellente con una serie B, una Under 16, una Under 14.Ultimamente si è anche pensato di dare vita alla squadra femminile.
Attualmente però non hanno un campo e neanche degli spogliatoi adeguati. La sede dei loro allenamenti è il campo di Ibla senza erbetta e con un "grossolano" cemento che oltre a causare danni alle attrezzature (acquistate con i soldi dei giocatori) potrebbe causare gravi danni fisici alle caviglie e alle ginocchia. Anche d'inverno i bambini e i ragazzi sono costretti ad allenarsi all’aperto. 
I giovani della squadra dell'Hockey avevano suggerito, ai precedenti Assessori allo Sport,  di ristrutturare il campo di via Colaianni rendendolo polivalente ma le loro richieste non sono state prese in considerazione. 
Mi chiedo: era così complesso rendere polivalente un campo già esistente? Dalle informazioni che ho ricevuto da altri assessori, amici di altre amministrazioni comunali, non era assolutamente difficile anzi questa soluzione era praticabile soprattutto considerando che l'associazione nazionale dell'Hockey avrebbe dato il contributo intero per l'acquisto dell'erbetta sintetica. Un'occasione persa dall'amministrazione comunale di Ragusa che avrebbe potuto avere un incentivo economico per la ristrutturazione di un campo necessario per i ragazzi che vogliono impegnare il loro tempo libero praticando del sano sport. 
Evidentemente non c'è stato interesse e volontà da parte della precedente amministrazione di offrire opportunità e sostegno ai ragazzi della squadra dell'Hockey. E a chi ha detto loro "cambiate sport" io posso solo dire di "cambiare mestiere" perchè non sono stati capaci di ascoltare le esigenze e le istanze di molti giovani ma sorprattutto di molte famiglie che pur di far continuare i figli nella pratica di uno sport innovativo hanno dovuto sostenere in questi anni enormi costi e mortificazioni. Non tutti hanno la passione che scorre nelle vene. Qualcuno lo fa perché gli piace lo sport. Quindi se non puoi garantire il minimo, un campo, uno spogliatoio, una copertura, la gente la perdi e poi ci lamentiamo che i cittadini sono lontani dalla politica. 
Tra l'altro ritengo che sia assurdo che questi ragazzi ammirevoli, che mai si sono arresi, per gli allenamenti ufficiali hanno dovuto chiedere in dotazione il campo di Hockey di Catania. Pertanto ogni fine settimana, sempre a loro spese, devono recarsi a 100 Km da Ragusa semplicemente per svolgere il loro allenamento. 
Credo che tutto ciò è davvero sconvolgente e non può restare in assoluto silenzio. 
Bisogna, con forza, chiedere il sostegno ai tanti giovani che credono in una loro passione e che quotidianamente affrontano numerose difficoltà. 
L'Hockey è una buona occasione  per far crescere la passione sportiva e offrire maggiori occasioni di svago ai giovani, in un luogo capace di ospitare e mettere in rete progetti specifici di inclusione sociale e di prevenzione delle devianze. 
E' necessario il sostegno di tutta la cittadinanza per chiedere a gran voce il rimedio a questo problema che mortifica i nostri ragazzi. Pertanto invito tutti a firmare la petizione popolare che i giovani della squadra di Hockey hanno avviato pochi giorni fa. Abbiamo bisogno di tante firme e di tanta solidarietà e sostegno. 

Valentina Spata