mercoledì 31 luglio 2013

Formazione Professionale. Continuiamo a vincere, ovunque e comunque!


Si continua a vincere le battaglie, adesso attendiamo di vincere la guerra perchè la vinceremo!
Oggi a Trapani il nostro caro collega Mario Mirabile (serio e competente) ha fatto bocciare la proposta indecente di far applicare i contratti di solidarieta' all'efal. Proposta avanzata da Giovanni Lo Cicero (referente regionale formazione Cgil), lo stesso che ho "sputtanato" facendolo saltare dalla sedia (infuriatissimo) il primo giorno del tavolo tecnico regionale della Riforma. Chi c'era ricorda bene! 
Risultato finale 12 voti contro la proposta e 1 a favore!!!
Perchè noi oltre ad essere uniti per la pelle, siamo anche credibili e modestamente preparati. 
Difficile essere fregati da questi finti sindacalisti! 
La stessa cosa che è accaduta a Ragusa la settimana scorsa dove abbiamo vinto con il 61 a 0! 
Quindi, amunì..continuiamo così che li stendiamo tutti!
#sosoddisfazioni 

Ecco il verbale sindacale di trapani:


 

Finti sindacalisti che diffondono terrorismo invece di tutelare i diritti dei lavoratori.

E poi mi trovo a dover affrontare problemi causati da alcuni sindacalisti (la famosa triplice) che firmano la Cig per alcuni Enti nonostante non è autorizzata dalla Regione, che firmano la Cig per altri Enti nonostante la legge 223/90 e il CCNL prevedono le sole liste di mobilità.
Sono gli stessi sindacalisti che in questi giorni stanno terrorizzando i dipendenti degli Enti di Formazione siciliani facendo passare l'idea che l'Assessore regionale alla Formazione Professionale ha previsto un taglio del 10% e quindi di conseguenza il personale deve essere messo in mobilità e gli stipendi verranno ridotti. 
Ecco, chiariamo subito la questione. Non ci sarà nessun bisogno di mettere il personale in mobilità perchè quel 10% di tagli è riferito alla gestione degli Enti che in questi anni hanno approfittato della mancanza di controlli esagerando con le spese.
Forse non è chiaro che nel nuovo accreditamento, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, è prevista la separazione dei due conti correnti. Uno sarà destinato alla gestione e l'altro sarà destinato e VINCOLATO al personale. Pertanto, si è finita la "manciugghia" da parte di Enti e sindacati coinvolti. Il personale non avrà più problemi di mancata corrispondenza degli stipendi DOVUTI per il lavoro svolto. 
E tutto ciò domani sarà chiarito alla riunione del tavolo tecnico regionale per la Riforma convocata dall'Assessore Scilabra dove saranno presenti tutte le OO.SS. 
E come dice il mio collega simpaticissimo Mario Mirabile: "con buone pace di quegli enti (e aggiungo sindacati) che furbescamente hanno tentato di attuare una impropabile e improponibile mobilità. ......Amen!". 
A domani!! 
 

La senatrice Orrù di trapani si incazza e mi risponde.

La Senatrice del Pd trapanese Orrù si è incazzata e mi ha risposto con questo comunicato che a mio avviso c'entra poco con ciò che ho detto alla Conferenza Stampa per la presentazione del gruppo Civati di Trapani.

risposta senatrice Orru'

Di conseguenza, anche io ho risposto ma con un messaggio al post:
Carissima senatrice, io ho semplicemente detto la verità. Ovvero che in diversi luoghi della Sicilia il percorso delle primarie non è stato trasparente e "democratico" per un semplice motivo: il regolamento prevedeva che tutti gli iscritti prima di votare alle primarie dovevano rinnovare la tessera del 2012 e mi risultatia, con dati e bonifici alla mano, che in tanti territori, compreso quello di Trapani, non sono state rinnovate le tessere a tutti gli iscritti (a Trapani alcuni non ricevono la tessera dal 2010 e alcuni hanno pagato la tessera del 2012 senza averla mai ricevuta) e non è stata versata la quota dovuta. Non ho parlato della sua storia politica perchè non la conosco, ho semplicimente parlato di un sistema che sicuramente dovrà essere cambiato e per questo stiamo facendo e faremo i dovuti controlli. 
Ripeto non ho parlato di Pamela Orrù ma del sistema delle primarie che in Sicilia di certo non è stato trasparente. E mi permetta di dirle che non è la mia accusa-verità a danneggiare il Pd ma chi parla di trasparenza e legalità e poi non ne rispetta i principi e non li applica (non mi riferisco a lei). 
Io sono pronta a difendere e a controllare le procedure per il prossimo tesseramento a qualunque costo.
#sapevatelo

Gli attacchi arrivano anche per il lavoro. Difese immunitarie potenziate!

Ho scritto su facebook che sarei andata al mare (sarebbe stata la mia seconda volta e per una che si definisce "donna di mare" che in 31 anni è stata al mare da aprile a dicembre è na tragedia...capitemi) e sono nate le prime polemiche della giornata. Diciamo che ormai ho le difese immunitarie potenziate!
Però, alla fine non ci sono andata a mare. 
Sono stata con i "miei" lavoratori della Formazione Professionale. Dico "miei" perchè ormai siamo una grande famiglia. Da Ragusa, a Siracusa, Caltanissetta, Messina, Palermo e Trapani. 
Nella giornata di oggi, sono stata vicina ai dipendenti di alcuni Enti della mia Provincia.
Ho cercato di capire quando arriveranno gli stipendi. Ho verificato quando arriveranno i mandati dell'Enaip e l'80% che spetta allo Cnos/FAP. Mi è stato assicurato che domani verranno sbloccati i mandati dello Cnos e che verranno preparati i mandati dell'Enaip che, a differenza di quanto sostiene qualcuno, non sono ancora in ragioneria. 
Inoltre, visto che oggi si teneva l'incontro a Palermo (alla quale non sono potuta andare) di una delegazione di dipendenti dell'Ancol di Messina con la dirigente generale, Anna Corsello, ho cercato di  verificare quale sara' il futuro dei lavoratori in questione. E stiamo cercando di lavorare per garantire la continuità lavorativa e di risolvere problemi relativi al pregresso. Certo è, come ho già detto ad alcuni di loro, che la responsabilità maggiore è dei sindacati che non hanno convocato i tavoli e che hanno firmato per mettere i lavoratori in Cig e per i licenziamenti. Da precisare è il fatto che la Cig non è stata autorizzata dalla Regione, pertanto i sindacati coinvolti mi dovrebbero spiegare per quale motivo e con quale criterio hanno firmato la Cig. 
La risposta la conosco, ed è sempre la stessa. 
Per questo motivo avevo già detto ai dipendenti, insieme ad altri colleghi sindacalisti seri e veri, di impugnare a tempo giusto questi provvedimenti illeciti. Ma alcune volte la paura di perdere il lavoro prevale su tutto, anche sulla forza di agire e sul coraggio da tenere sempre a portata di mano. 
Vedremo se con le vertenze qualcosa possiamo ottenerla. Certo è che allo stato attuale hanno perso circa 18-20 mensilità. Davvero tragica come situazione. Ma noi non molleremo mai!
Quindi a chi dice che vado al mare invece di lavorare rispondo dicendo che io ho sempre lavorato a difesa dei diritti dei lavoratori, iscritti e non al mio sindacato, in qualsiasi momento. Anche in vacanza perchè per loro io ci sono sempre. 
Farò in modo che ogni giorno scriverò ciò che faccio ...così, per far rosicare e tacere chi ha preso gusto ad attaccarmi quotidianamente per ogni cosa. 

Non siamo nè un'area, nè una corrente. Siamo un gruppo di folli innamorati della buona politica.

Siamo un bel gruppo di cittadini, militanti e dirigenti del Pd, simpatizzanti ma soprattutto persone libere. 
Non siamo nè un'area, nè una corrente. La nostra area sono le persone. Con la "corrente" si rischia di prendere una forte scossa. E noi non vogliamo prenderla, vogliamo darla a chi si è fermato perdendo il giusto orientamento.
Noi siamo semplicemente dei "folli" che hanno sposato con grande entusiasmo il progetto politico guidato dall'On. Pippo Civati. 
E come si dice in siciliano "nun ti pigghiu se nun t'assumigghiu" (non ti prendo se non ti somiglio). 
Noi "folli" non potevamo non stare con un giovane deputato "folle" innamorato della buona politica, quella di sinistra. La sinistra che guarda agli altri e non a se stessi.
Ed è per questo che Pippo non ha nessuno dietro, o sopra, ma tanta gente intorno.





Solidarietà a Di Matteo.

Ormai al mattino mi alzo sapendo che è successo qualcosa e che quindi la mia sensibilità mi spinge ad esprimere la mia solidarietà. 
Ma questa volta la notizia mi ha sconvolta. 
L'attentato sventato a Di Matteo mi fa tornare indietro nel tempo. Mi fa ricordare le "Stragi di Capaci" . 
Mi fa tornare in mente quell'immagine di Sicilia che ho sempre cercato di mettere in fondo ai miei ricordi. 
Mi fa ricordare quegli uomini "Giusti" che sono stati sottratti alla vita, all'amore, alla famiglia, alla società. 
Mi fa ricordare alcune delle vittime a cui poche volte rivolgiamo i nostri pensieri: gli uomini che servono lo Stato, quelli delle scorte che ogni giorno vivono riconoscendo i rischi che corrono. 
E in me sale una sensazione di paura nel ritornare a vivere quei momenti. Ma anche un senso di rabbia. 
E di fronte a questa notizia sconvolgente, che non speravo mai più di ricevere da quel 19 luglio, l'unica cosa che riesco a dire è: "la Sicilia è con Di Matteo. I giudici siciliani non si lasciano da soli. Uccideteci tutti".

Solidarietà a Cecile Kyenge.

Che Cecil sia una donna di classe non c'è dubbio. 
Credo che da lei possiamo imparare tanto. Soprattutto che spesso la migliore risposta agli insulti è il silenzio e l'indifferenza.
Non so se io riuscirei ad avere la sua stessa compostezza. Infatti l'ammiro tanto. 
Ora però, con tutto il rispetto per gli attestati di stima e solidarietà provenienti da tutto il mondo e anche dal Parlamento, mi chiedo se il Pd è capace di sostenerla davvero. 
Dice bene, Civati (non voglio essere di parte, anche se lo sono, ma è l'unico che si esprime ): 
"Se Letta vuole sostenere Cecile dovrebbe fare la Riforma sulla cittadinanza".
Ecco, alcune volte, come ci insegna Cecile, le migliori risposte si danno in silenzio e con i fatti!
Lezione di politica e di vita!!

Firma la Petizione per abbassare le impsote sul lavoro!

Non hanno i soldi per abbassare le tasse sul lavoro e intanto tolgono l'IMU ai castelli. 
E poi mi dicono perchè io non sono a favore dell'abolizione totale dell'IMU. 
Io, a dire il vero, la penso esattamente come a Civati che proprio oggi ha dichiarato: "sono per togliere l'Imu alla gente che non può pagarla ma non alle persone come me". 
Ecco, questo si chiama buon senso. 
Questa è la politica al servizio del Paese. 
Quella sinistra che guarda agli altri e non a se stessi!

Pertanto, cari amici firmiamo in massa la petizione per far abbassare le imposte sul lavoro! 
Jamm' diamoci da fare!
Firma la petizione per far abbassare le imposte sul lavoro

Il nostro affezionatissimo Civati al videforum di Repubblica.

Vorrei vedere spesso Civati in tv. Ho un necessario bisogno di sentire qualcosa di "sinistra".
Un Pd che dica qualcosa.. insomma.. non chiedo così tanto!

Civati al videoforum di Repubblica

Legge elettorale: tutto cambia per non cambiare.



Il Parlamento ci ha già dimostrato che c'è una netta distanza tra le "buone" intenzioni (gli slogan elettorali) e i fatti.
Sia il Governo Berlusconi che quello tecnico con Monti avevano la forza politica e numerica per cambiare la legge elettorale. Ma tutto cambia per non cambiare! Sembra che questo slogan, rappresentativo del modello politico siciliano, sia appropriato anche per il Parlamento nazionale.
Adesso ci troviamo il Governo delle "larghe" intese che, pur avendo la forza numerica, non riesce a trovare un'accordo. Eppure in tanti ne parlano.. ma restano solo parole!

Giorgio Napolitano: sulla legge elettorale non assisterò ad un altro nulla di fatto

Dopo le primarie, la prossima mission di Bersani: la legge elettorale

Legge elettorale: Renzi, riforma subito per serietà

Grillo: tornare a legge elettorale precedente

Crimi: legge elettorale da cambiare. Elettore deve indicare suo candidato

D'Alema: facciamo subito la legge elettoral

Finocchiaro: via maestra è cancellazione porcellum per ridare voce ai cittadini

Mario Monti  su twitter: legge elettorale primo provvedimento

Allo stato dei "fatti" la legge elettorale rimane una ipotetica Riforma, molto lontana. E se dovesse accadere qualcosa, tipo dovesse cadere il Governo, ci troviamo ad andare al voto con il Porcellum.
Eppure il Presidente Napolitano, che dovrebbe sollecitare la maggioranza, "non assisterà ad un altro nulla di fatto".



martedì 30 luglio 2013

La maggioranza rinvia perchè ha paura di perdere.

Credo che ci sta qualcuno che ha paura di perdere il congresso del Pd altrimenti non si spiega il motivo di questo voler cambiare le regole in corso d'opera. 
Eppure, Franceschini dimentica che quando si candidò a Segretario del Pd contro Bersani, era il 2009, condivise le regole previste dal nostro Statuto. 
In un momento così buio per la politica italiana e soprattutto per i partiti credo sia doveroso aprire le porte delle primarie a tutti i cittadini di centro sinistra che attraverso la scelta del Segretario del Pd individuano il futuro leader del centro sinistra ma soprattutto una figura credibile che possa anche influire positivamente nel futuro Governo, che mi auguro sia di centro sinistra e di "strette" alleanze.

 

Una vergogna di Governo!

Giovanna Iurato (a Ragusa la conosciamo bene) indagata per turbativa d'asta e' stata mandata a guidare la Direzione Centrale per gli affari dei culti. Sarebbe quel genio dis-umano che si vanto' di aver finto di piangere per i terremotati de l'Aquila. 
Cirino Pomicino, che tutti conosciamo per i suoi loschi affari, nominato Vicepresidente di Autostrade Meridionali.

E in tutto ciò il Pd tace. Ormai sembra che abbiano perso la parola.

Per fortuna c'è ancora qualcuno che si indigna. 
Per esempio Lucrezia Ricchiuti, senatrice del Pd si appella al "buon senso" di Letta:
"Presidente Letta, revochi immediatamente l’incarico al prefetto Giovanna Iurato. I giovani studenti dell’Aquila, morti per non essere stati ascoltati, non meritano questo". 

Delle due l'una: quella che dovrebbe essere la linea del Pd. Civati

Ora, o siamo messi malissimo, o non lo siamo. Se lo siamo, c’è bisogno di un governo, certamente. Ma di un governo che faccia cose radicali. 
Per esempio, non togliere l’Imu a chi la può pagare, tipo ai parlamentari. 
Ma chiedere alle persone che stanno meglio, di fare uno sforzo straordinario. 
Ai parlamentari di ridursi lo stipendio, ai partiti di ridurre le spese, ai dipendenti pubblici e delle imprese pubbliche di guadagnare meno del Presidente della Repubblica, agli evasori (non quelli che non ce la fanno, come direbbe Fassina, ma quelli che ce la fanno benissimo, e sono ricchi proprio per via dell’evasione) che toglieremo gran parte del contante di torno. 
Faremmo la legge sul conflitto di interesse, ma non per Berlusconi (Gesù!) per tutti quelli che sono controllati da controllori amici (o da se stessi), da chi siede in decine di CdA, dai patti di sindacato che blindano l’economia e che ridicolizzano la concorrenza. 
Ecco, un governo d’emergenza dovrebbe affrontare l’emergenza, soprattutto se, come dicono alcuni, siamo messi malissimo. 
Se invece, come ha detto il premier al gruppo del Pd, in autunno ci sarà la pianura e all’inizio dell’anno ci sarà addirittura un po’ di discesa, allora vorremmo capire: quali sono gli ‘estremi’ e i dati reali di questa situazione e quanta retorica invece ci accompagni. 
Così avremmo qualcosa di un po’ più forte da dire all’Europa e alla Germania, perché va bene tutto, ma come è stato giusto punire i lazzaroni, sarebbe il caso di promuovere chi si redime, come gli italiani che, a costo di sacrifici notevoli, soprattutto per i più deboli, hanno fatto più degli altri europei, in questi ultimi tempi, per mettersi a posto. 
Ecco, delle due l’una.
Altrimenti non ci capisce più nessuno.

Onorevole Giuseppe Civati

sabato 27 luglio 2013

Civati dice: "almeno risparmiateci l'argomento" (Congresso Pd)

Pippo Civati scrive nel suo blog ed io condivido perfettamente:

"Che se faremo le primarie aperte verranno a votare quelli del Pdl.
Perché va tutto bene, ma la questione è che siamo al governo con il Pdl e c’è anche qualcuno che ne è parecchio entusiasta. Cambiate slogan".

Formazione Professionale: parlano i dipendenti!


RICEVO E PUBBLICO! IO LA BATTAGLIA L'HO SEMPRE FATTA PER E CON LORO.
COMUNICATO STAMPA: In merito alle vicende giudiziarie dell'inchiesta"CORSI D'ORO", noi dipendenti dell'ANCOL SICILIA firmatari di questo comunicato, intendiamo Prendere le distanze dalle condotte dei nostri dirigenti.
Posto che non giudichiamo l'operato di nessuno e che siamo fiduciosi nel lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell'Ordine, ci teniamo a precisare che dal 2003, anno di avvio dell'attività formativa, abbiamo sempre lavorato e svolto le nostre mansioni con serietà, impegno, dedizione e zelo per portare avanti l'attività formativa nonostante le difficoltà economiche cui, in questi anni, ciascuno di noi ha dovuto far fronte. A questo proposito ci teniamo a mettere a conoscenza l'opinione pubblica che siamo tutti creditori di parecchie mensilità retributive relatie agli anni 2008 (adeguamento contrattuale), 2009, 2010, 2011,2012, 2013. Crediti per i quali da mesi abbiamo già avviato le adeguate procedure legali.
Citando le parole di Papa Francesco "il lavoro dà dignità all'uomo", facciamo un appello al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta affinchè la nostra dignità non venga calpestata ulteriolmente, e ricordiamo infine che siamo stati collocati in CIG senza che ci sia in atto alcuna procedura in merito presso l''INPS e che alll'Ente per il quale prestavamo servizio è stato revocato l'accreditamento pertanto non sappiamo quale futuro ci aspetta.
Grazie.
Messina, 25 luglio 2013

Deputato M5S deriso perchè faticava a leggere: vergogna!

Si vergognino tutti i deputati e le persone che hanno preso in giro il deputato del M5S che faceva fatica a leggere. Si parla di diritti e di uguaglianza senza conoscerne il vero significato.
Il deputato ha difficoltà a leggere perchè purtroppo è affetto da sclerosimultipla.

Mattinata all'ARS..

Un'ombra si aggira in Assemblea Regionale Sicilia (ARS) in un periodo  dove solo pochi parlamentari incontri.


Passando per Capaci...

Dopo una piacevole conferenza stampa tenuta a Trapani per presentare il nascente gruppo di Civati ritorno a Palermo passando da Capaci.
Vedere le colonnine fa sempre un effetto strano. E' come se Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Diccillo e Antonio Montinaro fossero stati uccisi in quell'istante.


Scelgo di tesserarmi all'idea di Civati che è la mia, la nostra!

Io ho scelto di tesserarmi all'idea... all'entusiasmo, alla politica, al gruppo, all'armonia, alla sinistra che guarda agli altri e non a se stessi.. io ho scelto tutto ciò con Giuseppe Civati.

SE NON CI SONO ALTERNATIVE
Il progetto è un po’ più ampio della semplice campagna congressuale di questo Pd. È la costruzione di un’alternativa, nel momento in cui le alternative sono negate.
Il primo tempo lo scrive Silvia, “rinegoziare” il programma di governo col Pdl: legge elettorale, Imu, finanziamento puibblico dei partiti, taglio delle tasse sul lavoro.

Dopo questo primo tempo, arriva il bello. Ovvero, la costruzione di una sfida che può coinvolgere la maggioranza dei cittadini, in previsione di nuove elezioni. Una sfida politica e nuovissima. Che sappia far tesoro di quello che è successo a febbraio e che non possa essere ridotta a formule politicistiche, perché le vuole rovesciare completamente.

Una sfida che è anche culturale, che costruisce un fronte inedito, tra tutte le forze che vogliono cambiare. E che tenga insieme l’Italia che non ha mai governato, o che l’ha fatto sotto mentite (sic) spoglie. Un progetto di riscatto contro ogni ricatto. Che parta dal Pd perché è l’unico posto dove si può discuterne (caro Scanzi), ma che immediatamente lo superi, valorizzando il suo straordinario patrimonio di persone, di storie e di idee, che non coincidono con la sua dirigenza e che spesso si risolvono in qualcosa di molto diverso.

Un appello agli elettori e ai politici di ciò che c’è già (a cominciare da Sel e dal M5S, certamente) ma anche di ciò che non c’è ancora. Che muova da quello che scrivono Rodotà, Zagrebelsky e Spinelli, da quello che analizza Diamanti, da un’Europa politica che non c’è mai stata, dalla spinta egualitaria che sentiamo forte nel Paese, dalla separazione della politica dalla mera gestione del potere a cui ci invita Barca, da quello che fanno le nostre amministrazioni più innovative, dalle donne e dagli uomini che vogliono finalmente vedere riconosciuti i loro diritti, da un disagio sociale che è l’unica cosa concreta e eticamente sensibile, dalla speranza di una generazione di cambiare passo, per consegnare il nostro Paese ai nostri figli, in condizioni migliori di come l’abbiamo trovato.

Non vi chiedo di iscrivervi al Pd per il Congresso, vi chiedo di iscrivervi a questa idea, a mettere insieme ciò che ora è diviso in fronti diversi, in un soggetto nuovo, ripensato nelle forme e negli obiettivi, nelle parole e nelle persone. Oggi siamo separati, e il risultato è l’affermazione di un modello conservatore (di se stesso) che è la cosa più sbagliata che si possa fare. Se ci state, e ci stiamo in tanti, tantissimi (perché a pensarla così stiamo tanti, tantissimi), consideratemi non un figo, ma un semplice strumento di un progetto più grande di me (e lo so bene) e solo perché mi trovo in mezzo a tutto questo (e mi ci sono trovato per via di tutto quello che è successo, ma anche perché ne sono convinto).

Perché è un progetto a cui dedicare gli anni migliori della nostra vita, perché la politica torni ad avere un senso. E perché sia la vittoria dei perdenti (come gli strateghi chiamano anche me), che non aspettano altro. E non si meritano se non una vera occasione per cambiare le cose.

Peppino Impastato un esempio quotidiano.

"Poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare.. 
Gli amici, la politica, la lotta del partito.." 
Le idee di Peppino camminano sulle nostre gambe.. però facciamole camminare davvero, con coraggio.

Il mio pensiero a Dario, un altro angelo in cielo!

Dario Lombardo era uno studente universitario siciliano. Uno di quei giovani meridionali (di Forza D'Agro in provincia di Messina) in cerca di un futuro altrove. Fuori dalla Sicilia e dall'Italia perchè qui non riusciva a realizzare i suoi sogni. In Germania si sentiva vivo e aveva ritrovato la speranza, come scriveva spesso sul suo profilo face. E' morto nel disastro ferroviario a Santiago di Compostela, a soli 25 anni. 
Un destino triste per una vita che aveva trovato la sua felicità. Adesso un altro angelo in cielo!

Qualcuno ha paura di aprire le porte del Pd!


Mi sembra che alcuni del Pd con le troppe "correnti(e)" hanno preso qualche scossa. Per tanto tempo abbiamo detto, e lo dice pure lo Statuto, che il Pd è aperto agli iscritti e ai simpatizzanti. Addirittura si possono candidare (in Sicilia un esempio è la Borsellino al Parlamento Europeo) persone che non hanno la tessera. Tra l'altro mi vien da ridere vedere chi (Franceschini) si è candidato a Segretario del Pd con le primarie aperte e adesso chiede un congresso chiuso. E l'albo degli elettori del centro sinistra che fine ha fatto? E tutta sta gente che vuole il congresso solo con gli iscritti da dove arriva da Marte o dalla Luna? Dove sono stati in questi anni visto che nessuno ha sollevato il problema? Io Voglio un Pd che stabilisce le regole e che non le cambia quando conviene a qualcuno piuttosto che ad altri. E voglio un Pd aperto, non chiuso a se stesso!

E per fortuna che nel Pd c'è qualche "speranza", quella speranza di cambiamento ovviamente. Per fortuna che ci sono dirigenti come PIPPO CIVATI che parlano chiaro:


La Paura di perdere (perdendosi)

giovedì 25 luglio 2013

IL RISPETTO DELLE REGOLE NEL PD SICILIANO VALE PER TUTTI?

E' notizia di oggi che la commissione di garanzia regionale del Pd avrebbe vietato al secondo circolo di Ragusa di procedere con le operazioni di tesseramento 2013 in quanto il circolo non sarebbe stato ancora formalmente riconosciuto tramite il passaggio in direzione provinciale.
Premesso che il secondo circolo del PD ragusano ha da tempo sollecitato la convocazione della direzione provinciale per adempiere a questa formalità e che la direzione provinciale, così come da statuto, deve solo prendere atto dell'esistenza di un nuovo circolo laddove vi sia la richiesta di un gruppo di tesserati e laddove la città abbia un numero di abitanti superiore a 50.000 così come è avvenuto a Ragusa.
Tra le altre cose appare incomprensibile come vi sia un atteggiamento di ostilità nei confronti di un circolo che rispetta le norme statutarie e non si sia mai sollevato alcun problema in realtà nelle quali invece tecnicamente i circoli sono innumerevoli e non rispondono ai requisiti che lo Statuto nazionale e regionale contemplano per la costituzione di nuove realtà di aggregazione del Partito.
Ci chiediamo infatti come nessun problema sia mai stato sollevato per i circoli di Messina città (57 circoli), per i circoli di Palermo che ha circoli cd tematici non contemplati da alcuna norma dello Statuto e che ci risulta siano stati creati in capo ai singoli deputati. Conosciamo anche realtà siciliane con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti nelle quali insistono più di un circolo del PD in totale spregio delle regole statutarie che noi stessi ci siamo dati.
Non comprendiamo perché il problema si ponga solo per il secondo circolo di Ragusa quando nella stessa provincia ragusana ed esattamente nei comuni di Comiso e Modica vi son più circoli la cui esistenza non è stata mai validata in direzione provinciale.
Pertanto mi appellerò alla commissione di garanzia nazionale per il rispetto delle norme statutarie per tutti i circoli della Regione siciliana che manifestano le sue elencate criticità chiedendo al partito nazionale anche il resoconto dei bonifici effettuati dai singoli circoli o federazioni provinciali al fine di verificare se tutte le somme dovute per i passati tesseramenti siano mai state versate.
Laddove ne ricorrono i presupposti presenterò anche un esposto alla Procura della Repubblica.
 
Valentina Spata

mercoledì 24 luglio 2013

Giunta Regionale a Ragusa con il Presidente Crocetta. L'Assessore Scilabra incontra una delegazione di formatori.

Si è tenuta giorno 22 luglio la giunta Regionale nei Comuni di Vittoria, Comiso ed infine Ragusa. 
Erano presenti il Presidente Crocetta e gli assessori regionali. 
Ho accompagnato l'Assessore Regionale alla Formazione Professionale, Nelli Scilabra nei tre Comuni sopracitati. 
Non entro in merito delle discussioni e degli accordi delle Giunte Regionali con quelle comunali ma sottolineo l'importanza di una iniziativa che permette all'amministrazione regionale di conoscere al meglio i territori della Sicilia orientale, in questo caso della Provincia di Ragusa. Certo mi auguro che le promesse mantenute vengano rispettate. 
Mentre eravamo a Comiso, dopo la Giunta, ci arriva la segnalazione di un sit-in di protesta davanti al Comune di Ragusa da parte di alcuni dipendenti della Formazione Professionale che giustamente rivendicano i loro stipendi, sia attuali che pregressi.
Con l'Assessore Scilabra ci rechiamo subito a Ragusa per incontrare la delegazione dei formatori. 
Ovviamente, non sono mancate le polemiche nei miei confronti. Qualcuno si è preoccupato più del fatto che sono arrivata in macchina con l'assessore e non che sono stata di aiuto a risolvere "qualche" problemino.
Ma ritornando al discorso di prima, durante l'incontro con la delegazione dei formatori, dove era presente anche l'Assessore al Bilancio Luca Bianchi, si è discusso del problema degli stipendi non pagati. 
I dipendenti dello Cnos/fap devono ricevere circa 20 mensilità. 
L'Assessore Scilabra insieme all'Assessore Bianchi, dopo aver ascoltato la delegazione del Cnos/fap di Ragusa, ha garantito in tempi brevi il pagamento dell'80% delle somme dovute rispetto ai primi anni  formativi 2012/2013. Tra l'altro ricordiamo che l'Assessore Scilabra ha emesso di recente un atto di indirizzo (decreto salva Durc) per l'applicazione dell'art. 4 e 5 che prevede l'intervento sostitutivo da parte della stazione appaltante (Regione) nel caso in cui l'Ente abbia problemi a pagare gli oneri previdenziali (D.U.R.C.). E' proprio grazie a questo provvedimento, che in pochi ne sono a conoscenza, che la ragioneria può emettere i mandati anche se gli Enti non hanno provveduto al pagamento del D.U.R.C. 
Per quanto riguarda  la prima anticipazione della seconda finestra degli anni 2,3,4 del 2012/2013 gli assessori competenti si sono impegnati a rispettare i tempi di pagamento non appena verrà presentata la fideussione. Infine, in merito all'Ufficio Stralcio, già istituito dall'Assessore regionale Scilabra, quest'ultima ha dichiarato che si sta pagando il pregresso a partire dall'anno formativo del 1999. Man mano verranno pagati tutti i pregressi. 
I due assessori hanno sottolineato più volte la farraginosità della macchina burocratica e l'ostruzionismo che rallenta spesso il buon lavoro. Si sono scusati per i ritardi accumulati nonostante i pregressi non sono causa del loro operato.
Infine si è discusso anche dei mandati di pagamento (avviso 20) dei dipendenti dell'Enaip di Ragusa dove si è assicurata l'erogazione in tempi brevi. 

In merito alla Giunta Regionale a Ragusa come dichiara il Sindaco, Federico Piccitto "si è discusso di reddito minimo di dignità, di emergenza idrica, di trasferimenti regionali e sblocco di finanziamenti sospesi per la realizzazione di opere pubbliche, di prospettive  per il comparto agricolo e zootecnico, di mobilità  urbana alternativa, di Distretti Turistici, di collegamenti ferroviari e viari, di costituzione della Società per la Regolamentazione del Servizio di Gestione Rifiuti e di Patto dei Sindaci. Tra le questioni affrontate di particolare interesse l'emergenza idrica in città". 

E' stato concordato che giovedì prossimo a Palermo l'Amministrazione Comunale avrà modo di incontrarsi presso il Dipartimento Acque e Rifiuti con il responsabile ing. Pace per programmare l'inserimento dei nuovi progetti da finanziare  con i fondi residui derivanti dal complessivo milione di euro già concesso dalla Regione Siciliana. Per quanto concerne la mobilità urbana alternativa  ed i collegamenti su rotaia il Presidente Crocetta ha illustrato una sua proposta che prevede il coinvolgimento dell'AST che realizzerà un progetto specifico.

venerdì 19 luglio 2013

Il ricordo di Paolo Borsellino vive ogni giorno nei nostri cuori!


C'è uno strano alone che circonda il ricordo della morte di un uomo di giustizia quale era Paolo Borsellino. E' una fitta nebbiolina fatta di recriminazioni, di accuse, di protagonismi, di biechi lavaggi di coscienze, di stucchevoli conteggi numerici sulle presenze, di passerelle forzate e di passerelle mancate, una fuliggine in grado di occultare il vero lascito di un magistrato intento a compiere il proprio dovere, consapevole dei rischi e delle trappole che avrebbero potuto strappargli prematuramente la vita, un diversivo che distoglie anche gli sguardi più attenti dal vero punto di interesse: le "ragioni", le responsabilità e i colpevoli della morte di un cittadino che, al di là della propria fine violenta e drammatica, non è possibile definire in altro modo se non "eroe civile d'Italia".

Sono passati 21 anni dal 19 luglio 1992, un brevissimo istante di tempo se paragonato alla storia della mafia in Italia, un'eternità se si considera quante siano ancora le verità da scoprire affinché si possa tornare a pronunciare, senza vergogna o spudoratezza, la parola "giustizia".E' sono stati 21 anni di menzogne, di colpevoli in libertà, di assassini senza macchie e di leve del potere imbrattate con il sangue di mani abituate ai polimeri dei grilletti, al tritolo degli esplosivi, alla filigrana delle banconote.
21 anni di "segreti di stato" che si confondono e coincidono con i "segreti dell'anti-stato".
L'agenda rossa di Paolo Borsellino non esiste oggi come allora, di agenti dei servizi segreti con la "faccia da mostro" rimane solo il soprannome, le responsabilità dello Stato nella guerra dichiarata contro sé stesso restano sepolte sotto una coltre nera ancora da spazzare.

Come ogni anno, del ricordo della morte di un magistrato eccellente, alla fine dei conti, non resta altro che il consueto battibecco sui successi e i flop delle manifestazioni, le polemiche sulle partecipazioni istituzionali e le dichiarazioni di rito delle massime autorità politiche: l'impegno dello Stato, la lotta alla mafia che non si arresta, i presunti successi del governo, gli impegni per il futuro e le tante altre fiabe da raccontare ad un popolo ancora troppo bambino per distinguere tra realtà e fantasia.
Il ricordo di Paolo Borsellino sembra ridursi a questo, ad un immarcescibile teatrino della polemica da rinnovare anno dopo anno. Un teatrino utile e funzionale, in grado, con le proprie battute altisonanti, di distogliere l'attenzione su come la pratica di delegittimazione dei magistrati scomodi di un tempo per mezzo di fantomatiche etichettature politiche ("Falcone comunista", "Falcone socialista martelliano", "Borsellino missino") sia tornata ad essere impiegata con maggior vigore oggi, su come l'utilizzo dei collaboratori di giustizia (il vero asso nella manica del pool antimafia nella lotta a Cosa Nostra) sia divenuto con il tempo una "odiosa abitudine" piuttosto che una "misura necessaria", su come leggi improponibili a quel tempo come la limitazione al potere d'indagine dei magistrati oggi venga annunciata da molti come una "straordinaria rivoluzione". 
Ma come dichiarato oggi da Rita e Salvatore Borsellino  "La memoria si deve nutrire dell’impegno quotidiano di tutti e non solo una volta l’anno". Siamo noi, cittadini comuni che dobbiamo impegnarci ogni giorno per la libertà, quella stessa libertà che ci hanno restituito uomini come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone insieme al sacrificio della vita di tanti agenti della scorta.

A ventun'anni dalla sua scomparsa la mafia sembra essersi affievolita, ma in realtà ha rafforzato le infiltrazioni nei palazzi del potere e non ha più bisogno di dimostrare la sua potenza con attentati fragorosi e questo farebbe pensare ad un rapporto Stato-Mafia di quiete convivenza, garantito dalla mancanza di una vera intenzione delle Istituzioni di combattere la malavita organizzata.
A tal proposito cito una frase lungimirante di Paolo Borsellino che, pare, ben descriva la situazione odierna:
“Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.”
A giudicare dai fatti, direi che, purtroppo, sia vera la seconda ipotesi della frase di Borsellino, perché, a parte la cattura di qualche nome noto della mafia, che ormai rappresenta solo un ramo vecchio che non sconvolge la struttura dell’organizzazione malavitosa di appartenenza, i magistrati non ricevono dallo Stato il sostegno che meriterebbero e questo non può che intristire, poiché significa che la morte di Borsellino e del suo amico di sempre, Giovanni Falcone, non sono stati da esempio per lo Stato.
L’ultimo insulto alla memoria di Borsellino e Falcone arriva dalla figura del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che è intervenuto affinché le intercettazioni, che lo vedono indirettamente coinvolto nell’inchiesta della Procura di Palermo sulla trattativa tra Stato e Mafia, siano secretate.
Probabilmente Napolitano intende tutelare la Presidenza della Repubblica e la figura del Capo dello Stato e le intercettazioni non contengono informazioni importanti (come da lui dichiarato), ma così alimenta il dubbio di un reale e tacito accordo tra Stato e Mafia in cui le due parti s’impegnano a non pestarsi i piedi e poi, come se non bastasse, se ne esce dicendo che dovranno essere utilizzati tutti i mezzi per fare chiarezza sulla strage di Capaci e di Via D’Amelio?!
Caro Paolo, mi dispiace ammetterlo, ma a ventun'anni dalla tua scomparsa la verità sulla tua morte, e sul rapporto Stato-Mafia, rimane offuscata da una fitta nebbia che non si riesce a diradare o, più tristemente, non si vuole diradare, ma, se ti può consolare, buona parte dell’opinione pubblica non ha più paura di mostrare la propria ostilità nei confronti della Mafia.

Grazie per quello che hai fatto, rimarrai sempre un punto di riferimento ed un vero eroe moderno da ricordare! Salutaci Agnese che finalmente hai potuto riabbracciare e che forse adesso vive serena sapendo la verità, quella che noi ancora non conosciamo e chissà forse mai la conosceremo.

L'ultima lettera di Paolo Borsellino di Salvatore Borsellino.



Questa è l'ultima lettera di Paolo Borsellino, scritta alle 5 del mattino del 19Luglio 1992, dodici ore prima che l'esplosione di un'auto carica di tritolo, alle 17 dello stesso giorno, davanti al n.19 di Via D'Amelio, facesse a pezzi lui e i ragazzi della sua scorta.

 
 
Paolo si alzava quasi sempre a quell'ora. Con quella sua ironia che riusciva a sdrammatizzare anche la morte, la sua morte annunciata, diceva che lo faceva "per fregare il mondo con due ore di anticipo" e quella mattina cominciò a scrivere una lettera alla preside di un liceo di Padova presso il quale avrebbe dovuto recarsi a Gennaio per un incontro al quale non si era poi recato per una serie di disguidi e per i suoi impegni che non gli davano tregua.

La faida di Palma di Montechiaro che Paolo cita nella lettera la ricordo bene.

A Capodanno dello stesso anno ero con lui ad Andalo, nel Trentino dove avevamo passato insieme il Natale, per la prima volta da quando, nel 1969, ero andato via dalla Sicilia, ed avevamo deciso di ritornare passando per Innsbruck che avevamo entrambi voglia di visitare insieme con le nostre famiglie.
Non fu possibile perchè Paolo ricevette la notizia della strage di mafia che c'era stata a Palma di Montechiaro e dovette rientrare di fretta in Sicilia.
Fu l'ultima volta che vidi Paolo, da allora fino alla strage del 19 luglio ci sentimmo solo qualche volta al telefono e quando, dopo la sua morte, vidi le sue foto successive alla morte di Giovanni Falcone mi sembrò che in poco più di sei mesi fosse invecchiato di 10 anni.
La lettera è da leggere parola per parola, pensando proprio che sono le ultime parole di Paolo.
Quando dice che non riusciva in quei giorni neanche a vedere i suoi figli penso a quello che mi disse mia madre dopo la sua morte: le aveva confidato che non faceva più le coccole a Fiammetta la sua figlia più piccola e che stava cercando di allontanarsi affettivamente dai suoi figli perchè soffrissero di meno nel momento in cui lo avrebbero ucciso.
E che quel giorno lo avrebbero ucciso Paolo lo doveva quasi presagire, sapeva che a Palemo era già arrivato il carico di tritolo per lui. Lo sapeva anche il suo capo, Pietro Giammanco, che non gli aveva però riferito dell'informativa che gli era arrivato a questo proposito e Paolo, che invece lo aveva saputo per caso all'aeroporto dal ministro Scotti, aveva avuto con lui uno scontro violento.
Uno scontro che Paolo ebbe con Giammanco anche la mattina del 19 Luglio, quando quest'ultimo gli telefonò alle 7 del mattino, cosa che fino allora non era mai successa.
Forse anche Giammanco sapeva che quello era l'ultimo giorno di Paolo e per questo gli comunicò che gli aveva finalmente concessa la delega per indagare sui processi di mafia in corso di istruttoria a Palermo. Delega che avrebbe permesso a Paolo di interrogare senza più vincoli il pentito Gaspare Mutolo che in quei giorni aveva cominciato a rivelare le collusioni tra criminalità organizzata, magistratura, forze dell'ordine e servizi segreti.
Racconta la moglie di Paolo che Giammanco gli disse: "Ora la partita è chiusa" e Paolo gli rispose invece urlando "No, la partita comincia adesso".
Dopo quella telefonata Paolo non scrisse più niente sul foglio e la lettera rimase incompiuta sul numero 4), dopo gli altri tre punti nei quali Paolo, rispondendo a delle domande postegli dai ragazzi del liceo, ci da tra l'altro, in maniera estremamente semplice e chiara, come solo lui era in grado di fare, una definizione della mafia che bisognerebbe che tutti conoscessero e che fosse insegnata nelle scuole.
Dieci ore dopo un telecomando azionato da una stanza di un centro dei Servizi Segreti Civili, il SISDE, ubicato sul castello Utveggio, poneva fine alla vita di Paolo ma non riusciva ad ucciderlo, oggi Paolo è più vivo che mai, è vivo dentro ciascuno di noi e il suo sogno non morirà mai.
 
Salvatore Borsellino __________________________________________________________________

La lettera di Paolo:
 
"Gentilissima" Professoressa,
uso le virgolette perchè le ha usato lei nello scrivermi, non so se per sottolineare qualcosa e "pentito" mi dichiaro dispiaciutissimo per il disappunto che ho causato agli studenti del suo liceo per la mia mancata presenza all'incontro di Venerdì 24 gennaio.
Intanto vorrei assicurarla che non mi sono affatto trincerato dietro un compiacente centralino telefonico (suppongo quello della Procura di Marsala) non foss'altro perchè a quell'epoca ero stato già applicato per quasi tutta la settimana alla Procura della Repubblica presso il Trib. di Palermo, ove poi da pochi giorni mi sono definitivamente insediato come Procuratore Aggiunto.
Se le sue telefonate sono state dirette a Marsala non mi meraviglio che non mi abbia mai trovato. Comunque il mio numero di telefono presso la Procura di Palermo è 091/***963, utenza alla quale rispondo direttamente.
Se ben ricordo, inoltre, in quei giorni mi sono recato per ben due volte a Roma nella stessa settimana e, nell'intervallo, mi sono trattenuto ad Agrigento per le indagini conseguenti alla faida mafiosa di Palma di Montechiaro.
Ricordo sicuramente che nel gennaio scorso il dr. Vento del Pungolo di Trapani mi parlò della vostra iniziativa per assicurarsi la mia disponibilità, che diedi in linea di massima, pur rappresentandogli le tragiche condizioni di lavoro che mi affligevano. Mi preanunciò che sarei stato contattato da un Preside del quale mi fece anche il nome, che non ricordo, e da allora non ho più sentito nessuno.
Il 24 gennaio poi, essendo ritornato ad Agrigento, colà qualcuno mi disse di aver sentito alla radio che quel giorno ero a Padova e mi domandò quale mezzo avessi usato per rientrare in Sicilia tanto repentinamente. Capii che era stato "comunque" preannunciata la mia presenza al Vostro convegno, ma mi creda non ebbi proprio il tempo di dolermene perchè i miei impegni sono tanti e così incalzanti che raramente ci si può occupare di altro.
Spero che la prossima volta Lei sarà così gentile da contattarmi personalmente e non affidarsi ad intermediari di sorta o a telefoni sbagliati..
Oggi non è certo il giorno più adatto per risponderle perchè frattanto la mia città si è di nuovo barbaramente insanguinata ed io non ho tempo da dedicare neanche ai miei figli, che vedo raramente perchè dormono quando esco da casa ed al mio rientro, quasi sempre in ore notturne, li trovo nuovamente addormentati.


Ma è la prima domenica, dopo almeno tre mesi, che mi sono imposto di non lavorare e non ho difficoltà a rispondere, però in modo telegrafico, alle Sue domande.

1) Sono diventato giudice perchè nutrivo grandissima passione per il diritto civile ed entrai in magistratura con l'idea di diventare un civilista, dedito alle ricerche giuridiche e sollevato dalle necessità di inseguire i compensi dei clienti. La magistratura mi appariva la carriera per me più percorribilie per dar sfogo al mio desiderio di ricerca giuridica, non appagabile con la carriera universitaria per la quale occorrevano tempo e santi in paradiso.
Fui fortunato e divenni magistrato nove mesi dopo la laurea (1964) e fino al 1980 mi occupai soprattutto di cause civili, cui dedicavo il meglio di me stesso. E' vero che nel 1975 per rientrare a Palermo, ove ha sempre vissuto la mia famiglia, ero approdato all'Ufficio Istruzione Processi Penali, ma otteni l'applicazione, anche se saltuaria, ad una sezione civile e continuai a dedicarmi soprattutto alle problematiche dei diritti reali, delle dispute legali, delle divisioni erediatarie etc.
Il 4 maggio 1980 uccisero il Capitano Emanuele Basile ed il Comm. Chinnici volle che mi occupassi io dell'istruzione del relativo procedimento. Nel mio stesso ufficio frattanto era approdato, provenendo anche egli dal civile, il mio amico di infanzia Giovani Falcone e sin dall'ora capii che il mio lavoro doveva essere un altro.
Avevo scelto di rimanere in Sicilia ed a questa scelta dovevo dare un senso. I nostri problemi erano quelli dei quali avevo preso ad occuparmi quasi casualmente, ma se amavo questa terra di essi dovevo esclusivamente occuparmi.
Non ho più lasciato questo lavoro e da quel giorno mi occupo pressocchè esclusivamente di criminalità mafiosa. E sono ottimista perchè vedo che verso di essa i giovani, siciliani e no, hanno oggi una attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io mantenni sino ai quarantanni. Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire di quanto io e la mia generazione ne abbiamo avuta.

2) La DIA è un organismo investigativo formato da elementi dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza e la sua istituzione si propone di realizzare il coordinamento fra queste tre strutture investigative, che fino ad ora, con lodevoli ma scarse eccezioni, hanno agito senza assicurare un reciproco scambio di informazioni ed una auspicabile, razionale divisione dei compiti loro istituzionalmente affidati in modo promiscuo e non codificato.
La DNA invece è una nuova struttura giuridica che tende ad assicurare soprattutto una circolazione delle informazioni fra i vari organi del Pubblico Ministero distribuiti tra le numerose circoscrizioni territoriali.
Sino ad ora questi organi hano agito in assoluta indipendenza ed autonomia l'uno dall'altro (indipendenza ed autonomia che rimangono nonostante la nuova figura del Superprocuratore) ma anche in condizioni di piena separazione, ignorando nella maggior parte dei casi il lavoro e le risultanze investigative e processuali degli altri organi anche confinanti, e senza che vi fosse una struttura sovrapposta delegata ad assicurare il necessario coordinamento e ad intervenire tempestivamente con propri mezzi e proprio personale giudiziario nel caso in cui se ne ravvisi la necessità.

3) La mafia (Cosa Nostra) è una organizzazione criminale, unitaria e verticisticamente strutturata, che si contraddistingue da ogni altra per la sua caratteristica di "territorialità". Essa e suddivisa in "famiglie", collegate tra loro per la comune dipendenza da una direzione comune (Cupola), che tendono ad esercitare sul territorio la stessa sovranità che su esso esercita, deve esercitare, leggittimamente, lo Stato.
Ciò comporta che Cosa Nostra tende ad appropriarsi delle ricchezze che si producono o affluiscono sul territorio principalmente con l'imposizione di tangenti (paragonabili alle esazioni fiscali dello Stato) e con l'accaparramento degli appalti pubblici, fornendo nel contempo una serie di servizi apparenti rassembrabili a quelli di giustizia, ordine pubblico, lavoro etc, che dovrebbero essere forniti esclusivamente dallo Stato.
E' naturalmente una fornitura apparente perchè a somma algebrica zero, nel senso che ogni esigenza di giustizia è soddisfatta dalla mafia mediante una corrispondente ingiustizia. Nel senso che la tutela dalle altre forme di criminalità (storicamente soprattutto dal terrorismo) è fornita attraverso l'imposizione di altra e più grave forma di criminalità. Nel senso che il lavoro è assicurato a taluni (pochi) togliendolo ad altri (molti).
La produzione ed il commercio della droga, che pur hanno fornito Cosa Nostra di mezzi economici prima impensabili, sono accidenti di questo sistema criminale e non necessari alla sua perpetuazione.
Il conflitto inevitabile con lo Stato, con cui Cosa Nostra è in sostanziale concorrenza (hanno lo stesso territorio e si attribuiscono le stesse funzioni) è risolto condizionando lo Stato dall'interno, cioè con le infiltrazioni negli organi pubblici che tendono a condizionare la volontà di questi perchè venga indirizzata verso il soddisfacimento degli interessi mafiosi e non di quelli di tutta la comunità sociale.
Alle altre organizzazioni criminali di tipo mafioso (camorra, "ndrangheta", Sacra Corona Unita etc.) difetta la caratteristica della unitarietà ed esclusività. Sono organizzazioni criminali che agiscono con le stesse caratteristiche di sopraffazione e violenza di Cosa Nostra. ma non hanno l'organizzazione verticistica ed unitaria. Usufruiscono inoltre in forma minore del "consenso" di cui Cosa Nostra si avvale per accreditarsi come istituzione alternativa allo Stato, che tuttavia con gli organi di questo tende a confondersi.
Paolo Borsellino

martedì 9 luglio 2013

Civati: dobbiamo fare la modifica sulla corruzione che ci chiede Don Ciotti!

Durante l’evento, che si è tenuto al Chiostro della Ghiara di Reggio Emilia, Civati ha rinnovato il suo impegno per modificare la legge sullo scambio elettorale politico-mafioso, come richiesto dalla petizione, e ha invitato tutti i suoi colleghi di partito a fare altrettanto. “Noi dobbiamo fare questa modifica che ci chiede don Ciotti a tutti i costi“, ha detto il deputato.
Firmiamo la petizione!Leggete:  intervento Civati sulla corruzione


Marina di Ragusa: materiali scadenti per realizzare il Porto turistico.

Forse questa "pazza" aveva ragione quando diceva che erano stati utilizzati materiali scadenti per la realizzazione del porto. Ma quando lo dicevo nessun quotidiano ha pubblicato il mio comunicato stampa.
Adesso, guarda caso dopo che Dipasquale non ha più in mano l'amministrazione comunale, viene fuori quello che io dicevo anni e mesi fà. Solo che adesso è un poco tardi visto che la spiaggia è ridimensionata e tanti soldi sono finiti chissà dove.
Trasparenza e legalità... non sono solo due parole ma due principi di vita di cui tutti ne dovremmo fare tesoro.

Tutto cambia per non cambiare: la Sicilia in piena recessione!


La fine della crisi economica, almeno in Sicilia, è ancora lontana. La regione è ancora in piena recessione. Pil inferiore al 2012 di quasi un punto percentuale, importazioni ed esportazioni in netto calo, investimenti che non ripartono e tasso di disoccupazione più alto di oltre 8-10 punti rispetto alle previsioni nazionali.

Un quadro catastrofico, quello raccontato dai dati di Congiuntura Res, che potrebbe contare su un importante strumento di sviluppo, ovvero il Bilancio della Regione, che però è ancora ampiamente sottoutilizzato per l'inefficienza nella programmazione.

L'Osservatorio congiunturale della Fondazione Res, l'Istituto di ricerche su Economia e Società in Sicilia, è stato presentato a Palazzo Branciforte alla presenza del ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, che di Res è anche il presidente.

"Alla fine del primo semestre del 2013 - è l'analisi del rapporto - il quadro economico regionale presenta un acuirsi della recessione e i principali indicatori congiunturali appaiono fortemente negativi, allontanando al 2014 i primi possibili segnali di ripresa".

Secondo il rapporto, alla flessione del 2,7% del Prodotto interno lordo (Pil) del 2012 dovrebbe seguire un ulteriore consistente rallentamento del 3,8%. Sul versante delle esportazioni, una delle componenti più dinamiche della nostra economia, si registra un calo del 19,8%; mentre, è del 12,4% la riduzione del volume delle importazioni.

Il rapporto della Fondazone Res sottolinea anche il primato nazionale della Sicilia per chiusure delle imprese: sono 1.557 le piccole aziende che hanno cessato l'attività nell'ultimo anno, mentre sono aumentate a dismisura le ore di cassa integrazione che arrivano al livello record di 16 milioni.

Come già anticipato, gli investimenti produttivi si sono confermati l'elemento più fragile della domanda interna. "Nella crisi in corso - scrivono gli analisti di Res - la fiducia degli imprenditori rallenta e frena l'attività di investimento, che anche nell'anno in corso dovrebbe registrare il proseguimento del trend flessivo, per effetto delle ancora deboli prospettive della domanda e delle sfavorevoli condizioni di accesso al credito".

Grave la situazione dell'occupazione sull'Isola, dove il tasso è arrivato al 20,7% dal 19,5% del primo trimestre 2012, un livello tra i più elevati in Italia, dopo Calabria e Campania.

Il calo dell'occupazione e la diffusa incertezza sul futuro dell'economia sono le principali cause della riduzione della spesa delle famiglie, che quest'anno si è notevolmente contratta anche nel settore dei generi alimentari.

L'approfondimento tematico di Congiuntura Res è dedicato al Bilancio della Regione, strumento che dovrebbe, se fruttato a fondo, aiutare l'economia a ripartire. "Ma nonostante gli sforzi di contenimento della spesa - evidenziano gli analisti - appare una difficile sostenibilità dei conti pubblici regionali".

Anche la Fondazione Res ha lanciato l'allarme sull'utilizzo dei fondi comunitari, le cui percentuali di spesa sia per quanto riguarda il Po Fesr sia per il Fse, sono troppo basse.

"Risulta essenziale - concludono gli analisti di Res - un forte impegno da parte dell'amministrazione regionale nella direzione di una accelerazione della spesa comunitaria (già richiesta dal ministro Trigilia all'incontro con Crocetta, n.d.r.)".

Fonte - Maria Teresa Camarda

Politicamp: da Reggio Emilia nasce una nuova speranza con Civati!





Forza e coraggio! È iniziato un nuovo percorso politico nonostante le consuete difficoltà.
Ci vogliono  coraggio, altruismo, fantasia e un po’ di sana pazzia per offrire il proprio servizio al nostro partito. Per donare tempo, energie, testa e cuore ai militanti che spesso hanno avuto un ruolo marginale.  

Ma la nostra disponibilità, a costruire un nuovo percorso di cambiamento che parte dal Pd ma che di conseguenza favorisce anche un buon Governo, sarà sicuramente fonte di arricchimento, di gioia, di crescita per loro e soprattutto per noi, perché ne siamo convinti: “il vero modo di  essere felici è quello di procurare la felicità  agli altri”.  
E in questa tre giorni a Reggio Emilia, per il Politicamp organizzato da Pippo Civati, ho trovato tanta felicità e voglia di mettersi in discussione per il bene del Partito ma anche del Paese.
Tanto entusiasmo, mille idee e altrettante competenze. Tante storie di Sindaci, segretari e semplici militanti, tutti insieme a confrontarci sulle idee e sui progetti futuri.  Insomma un sano ed efficace dibattito sui temi e sull’operato dell’attuale Governo.
Ad aprire il dibattito ci ha pensato Roberto Andò, il regista del film “Viva la Libertà” da cui è stato preso il titolo del Politicamp. Uno slogan significativo che ci invita ad essere liberi e ad avere il coraggio di esprimerci e di compiere scelte al di là delle appartenenze. Perché come ho ribadito nel mio discorso, il “coraggio è contagioso”.
Interessante è stato il confronto con  Walter Tocci, Fabrizio Barca, Sandra Zampa  e Andrea Ranieri che hanno chiaramente esplicitato la condivisione del percorso iniziato da Pippo Civati. Nel suo intervento Fabrizio Barca ha voluto precisare “con Pippo Civati discutiamo spessissimo anche perche' con lui riesco a discutere di contenuti”.
Nella giornata di sabato e domenica si sono susseguiti tanti interventi tra cui quello del Segretario cittadino del Pd, Luca Vecchi che ci ha raccontato la storia del Chiostro della Ghiara rivalutato e gestito da una cooperativa sociale di Palermo. Da buona siciliana, insieme all’amica Nadia Fiorellini, ho voluto conoscere il responsabile della cooperativa per ascoltare la sua storia e il motivo che lo ha spinto a trasferirsi a Reggio Emilia. Un momento importante in cui ho colto tante critiche rispetto alla politica siciliana e alla mancanza di opportunità per tanti giovani che, a causa di un clientelismo sfrenato anche nel nostro partito, sono costretti a realizzarsi altrove.
Interessante e coinvolgente anche l’intervento di Elly Schlein che ha raccontato Occupy Pd, quello di Davide Mattiello  (libera) e di Lucrezia Ricchiuto sulla legalità e la lotta alle mafie, temi che mi stanno particolarmente a cuore.
Si è parlato di giovani, legalità, pace, Europa, Lavoro, comunicazione politica, organizzazione e consenso, valori, uguaglianza, piattaforme digitali, reddito di cittadinanza e sgravi fiscali alle imprese. Non poteva mancare il dissenso su molte decisioni e azioni portate avanti dall’attuale Governo, tra cui quella degli F-35, una battaglia che sta molto a cuore a Pippo che ha chiesto la consultazione della base prima di ogni decisione. Interessante anche il dibattito sul meridione, di solito terra di conquista per le campagne elettorali, dove tanti i problemi emersi e tante le soluzioni necessarie per far sì che il Sud diventi punto di partenza per lo sviluppo del nostro Paese. In questa occasione, Pippo ha dichiarato la volontà di essere presente in tutte le regioni meridionali e anche in Sicilia. Perchè ognuno di noi è sempre "meridionale" di qualcuno.
Insomma un dibattito e un confronto a 360° dove ognuno poteva intervenire liberamente per esprimere la propria idea e dare un contributo costruttivo.
Sono stati tre giorni di grande entusiasmo ma anche di crescita politica e personale. Ho conosciuto tanti nuovi amici che mi hanno accolta con grande affetto. 
Come ha scritto Andrea Ranieri, con cui ho fatto il viaggio in macchina da Roma a Reggio Emilia senza sapere chi fosse,  al Chiostro della Ghiaia “c'erano con Pippo Civati mille persone che venivano da tutta Italia non so quanto deluse, sicuramente non sconfitte, a provare a ridare a quella storia e a quelle speranze una possibilità”.
Ecco, in questa tre giorni io, insieme a tanti altri, abbiamo trovato la speranza di lottare per una possibilità. La possibilità di cambiamento non tanto anagrafico ma del modo di intendere e fare politica.
E devo ringraziare Pippo per avermi ridato gli stimoli necessari per continuare il percorso politico nel Pd iniziato nel 2007. Sono stata delusa tante volte, sono stata ascoltata poche volte e non sono stata mai fortemente convita, come lo sono adesso, nello scegliere un percorso guidato da altri leader.  
 Pippo non si definisce un leader, lui dice “mi dicono che non sono un leader carismatico, mediatico, che si impone. Il fatto è che non mi sento così importante. Preferisco dire e fare le cose che possiamo fare insieme, di quelle che posso dire e fare io”.  E’ questo lo spirito con cui si è rapportato con gli altri a Reggio Emilia. Non è il classico leader che partecipa agli eventi con indifferenza e con la preoccupazione di dover fare l’intervento e andar via. No, lui è “uno di noi” che insieme a migliaia di militanti e altri dirigenti si è confrontato con la base. Stava in giro con noi. Parlava con ognuno di noi, soprattutto ci ascoltava. Ci dava coraggio.
Un leader diverso, uno di quelli che ti invita a prendere un caffè per discutere di ciò che accade nei territori, di come possiamo costruire insieme il futuro del nostro partito. La sua disponibilità e il suo essere umile non ti facevano sentire “diverso” e "di poco conto" rispetto a chi è dirigente.  Rispetto a chi ha una marcia in più.  Con lui ci sentivamo tutti “uguali” e all’altezza dei nostri sogni. In alcuni momenti pensavo che i miei sogni erano diventati  realtà e sono certa che lo potranno essere se Pippo diventasse la guida del nostro partito. 

Sono ritornata a casa stanchissima ma con una forte speranza e tanta voglia di iniziare questo nuovo percorso politico di "ricostruzione" del Partito Democratico. Perchè come ha sottolineato Civati, noi vogliamo un partito che sia il "chiostro" delle idee e del confronto. Un partito aperto anche a chi, da fuori, ci guarda con entusiasmo e speranza. Un Pd che favorisce la partecipazione e che insieme a Sel ricostruisca LA SINISTRA in Italia. Come ha detto Pippo, "una sinistra di governo che non parli di equità, che è una parola morbida, ma torni a riprendersi la parola UGUALIANZA".
E l'idea di partito che noi abbiamo non è quella delle correnti perchè queste "non hanno senso. Non si capisce se sono correnti di pensieri o correnti di seggiole". Noi vogliamo un Pd che si "occupi di tutto il resto" e dei problemi seri del Paese. Un pd che decide di scegliere e che lo faccia con coraggio perchè il coraggio è contagioso. Un pd che sia portatore dei principi di legalità, pace, etica morale, giustizia sociale... non solo a parole ma con il coraggio delle scelte. E in questi 3 giorni, a Reggio Emilia, ho visto quella parte del Pd coraggiosa che ha tanta voglia di ricominciare perchè ancora crede nella salvezza del nostro partito. Ho visto un Civati che è l'esempio della buona politica perchè non siamo tutti uguali. Un esempio soprattutto per le nuove generazioni che spesso sono più pensionate dei grandi "big". Un esempio della buona politica, di quella che con coraggio fa sentire la voce critica ma che allo stesso tempo diventa propositiva e costruttiva. Pippo è uno di noi. Uno dei tanti dirigenti-militanti che con semplicità, affetto, voglia di confronto e di ascolto si è confrontato con la base. Ecco, io voglio una classe dirigente che come Pippo ritorni ad avere il contatto con i militanti e con tutti i territori perchè la politica nasce da questi luoghi lontani che devono essere la spinta propulsiva per una politica diversa da quella che abbiamo vissuto fino ad oggi.
 In questa tre giorni ho sentito per la prima volta il Pd come la mia casa, una casa comune che hocondiviso con gli altri che credono nei miei stessi valori e principi. Ecco, io a Reggio Emilia ho trovato la mia "famiglia" politica e da qui voglio ripartire per cambiare il Partito Democratico.
Siamo pronti per  creare una nuova stagione di interpreti, una giovane classe dirigente che sia in grado di affrontare una sana discussione interna per fare una battaglia politica all’interno del Partito Democratico.
Serve una classe dirigente che inizia a parlare del proprio modo di vedere la società italiana, di come diminuire le diseguaglianze e di come ricostruire il nostro Paese. Un lavoro lungo, pensato, meditato, che vada oltre una candidatura, ma che arrivi anche ad una candidatura come quella di Civati.  Noi siamo pronti e lo faremo tutti insieme. W la Libertà!! 
Un ringraziamento particolare va a Pippo ma anche a tutti coloro che hanno reso possibile questo grande evento. Ringrazio Paolo Cosseddu e Thomas Castangia per la loro immensa disponibilità e tutti coloro che mi sono stati vicini in questo momento difficile. 
Vi invito ad ascoltare il discorso conclusivo di Pippo un posto dove andare!

Valentina Spata